Occhi

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"Il professor Lupin tornerà questo pomeriggio"

Erano tre giorni che nell'aula di Difesa Contro Le Arti Oscure, giravano voci su cosa fosse successo al professore Lupin. Ma nessuno aveva davvero capito la causa di quell'assenza.

"Professor Paciock, cosa è successo al professor Lupin?" Melissa Dawn, Tassorosso del settimo anno, era sempre stata una tipa al quanto curiosa, Lily si ricordò di come il Cappello Parlante fosse indeciso se metterla nei Tassorosso o nei Corvonero.

"Il professor Lupin ha avuto un problema molto grave, ma nonostante questo ha voluto lo stesso tornare ad Hogwarts..." Neville fece una pausa e sorrise leggermente "Deve tener molto a voi, ragazzi"

Lily abitualmente ignorava Calypso Dolohov, non avevano mai parlato, e la piccola Potter era così presa dalla sua casata, dalla squadra di Quidditch che non aveva mai neanche dato peso ai pettegolezzi che si aggiravano intorno alla Dolohov ma quando il professor Paciock aveva parlato di Ted, Calypso aveva alzato la testa e aveva cominciato a fissare il professore con occhi quasi indemoniati.


Lunghi e neri.
Erano così i suoi capelli, attraverso il vetro del treno che lo stava riportando ad Hogwarts. Non aveva avuto tempo per soffermarsi a guardare il suo riflesso allo specchio, in realtà non aveva avuto il coraggio di farlo, non aveva avuto il coraggio di guardare i suoi occhi e la sofferenza che adesso ne trapelava.

Perché quegli stupidi capelli continuavano a cambiare colore e adesso, addirittura, lunghezza a suo piacimento?

Ted era così esausto che non aveva più voglia di pensarci e tanto meno di scoprirlo.

Quando arrivò ad Hogwarts, tutto era molto tranquillo. Molti studenti erano a lezioni ed alcuni invece bighellonavano qua e là con qualche libro in mano, molti di loro lo guardarono interdetti ma poi alzavano la mano e lo salutavano formalmente. Quasi come se non fossero sicuri che quello fosse il loro professore.

La sua aula non era molto lontana, girato l'angolo si ritrovò ad aprire la porta e richiuderla prima di notare qualcuno seduto tra i banchi.

"Calypso, cosa ci fai qui?"

Lunghi capelli neri ed occhi che ardevano, Calypso Dolohov si era alzata in piedi e girata verso di lui per guardarlo meglio.

"Risponda sinceramente, professore,quello che le ho fatto l'altra notte le ha causato problemi?"

Teddy appoggiò la borsa su uno dei banchi in fondo all'aula, si mise le mani nelle tasche dei jeans e si avvicinò alla piccola Serpeverde con molta tranquillità.

"No, Calypso... non diventerò un lupo mannaro" Teddy sorrise spontaneamente mentre si appoggiava ad un banco e la fissava negli occhi. Perchè non aveva ancora notato che la Dolohov avesse un viso così bello?

"Come sta Victorie?"la sua voce tremava, quasi come se avesse avuto paura a fargli quella domanda e Ted sapeva che non avrebbe sopportato parlarne con nessuno ma stranamente, fatta da Calypso, quella domanda aveva tutto altro sapore.

"Al San Mungo dicono che si riprenderà presto dal coma, ma che..." Ted ingoiò la saliva con fatica "ma che probabilmente soffrirà di amnesia per un tempo indefinito" si portò le mani alla testa e sorpassò la giovane Serpeverde, che intanto lo osservava stranamente rapita "Ah, Calypso non puoi capire come il mio cuore sia tormentato... a volte credo che sarebbe stato meglio perderla per sempre..."

"Come fa a dire questo?" sbottò la ragazza, guardandolo con rabbia. Ted si girò verso di lei, perchè ogni volta che Calypso usava quel tono i suoi occhi si illuminavano di una luce diversa, viva, una luce così bella e ipnotizzante.

"E cosa dovrei dire?"

"Se Victorie non si ricorderà di lei, basterà il calore delle vostre mani per riportarla indietro ma se fosse morta, i ricordi sarebbero stati solo coltelli affilati..." i suoi occhi neri brillavano ed illuminavano la stanza più di tutte le candele che la circondavano, i suoi occhi neri riuscivano a trafiggerlo in quel modo particolare che nessun altro era riuscito a fare.

"Vic mi guardava sempre con quello sguardo dolce, quello sguardo che mi ha fatto innamorare tante volte..." Calypso non aveva idea di cosa stesse dicendo Lupin ma lo lasciò parlare, nonostante lo guardasse interdetta e confusa "I suoi occhi azzurri mi davano serenità, mi davano la sensazione che tutto fosse possibile, che nella vita non ci fosse nulla di terribile e sbagliato..." Ted sembrava essersi catapultato in un altra realtà, i suoi occhi vagavano nella stanza in cerca di ricordi fugaci "Vic non mi guarderà più nello stesso modo, i suoi occhi azzurri saranno solo pozze di acqua salata in cui sarà difficile recuperare quello che ci ha legato per tanto tempo..." Calypso lo vide abbassare la testa, per un attimo fu convinta che il professor Lupin stesse piangendo e ne fu certa quando alzò la testa e la fissò negli occhi "I tuoi occhi Calypso sono così profondi, invece, che mi tormentano ogni volta che ho la fortuna di incontrarli, i tuoi occhi sono così scuri che la notte li invidierebbe ma poi quando ti permetti un eccesso di emozione diventano così luminosi che il fuoco non è niente a confronto... Calypso quando mi fissi in quel modo tutto sembra più reale, tutto ciò che ho sempre creduto vero diventa infondato, mai nessun è riuscito a mettere in dubbio ogni cosa come hai fatto tu... e ti ringrazio..." .

Rimasero a fissarsi negli occhi ancora per un po', Ted non aveva nient'altro da aggiungere mentre Calypso era rimasta così spiazzata che per la prima volta in vita sua non trovò nessuna risposta da dare. Ted le sorrise, prese poi la borsa e senza dire nulla salì nel suo ufficio. Questa volta fu Calypso a rimanere da sola e a chiedersi come mai Ted Lupin fosse diverso dagli altri.


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