Capitolo 3

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Nota autrice:
Ho modificato il capitolo perché non mi convinceva quasi per nulla. Spero piuttosto che convinca voi e che vi piaccia.

Federico cercò di non pensare a quei messaggi nei giorni a seguire: erano stati dettati dal sapore di vino sulle labbra e dalla testa che girava per l'alcool; nati di getto, inconsapevoli, ma forse veritieri come tutte le parole sussurrate senza controllo.

Mika non aveva più risposto né si era fatto sentire e perché mai avrebbe dovuto farlo?
Mika era fidanzato e di certo non pensava al coso dipinto, mentre Federico si sentiva in preda a strane emozioni che grattavano eccitanti sotto i pantaloni e a gemiti che rimanevano bloccati dietro i denti perché Federico non aveva voglia di dar voce a quei pensieri che mai avrebbe immaginato potessero realizzarsi.
Per quanto Federico provasse ad impegnare ogni secondo disponibile con qualcosa che non fosse il viso, i boccoli castani e quel naso che si arricciava -deliziosamente- ogni qual volta che quella fottuta giraffa rideva, proprio non ci riusciva.
In quei giorni non aveva avuto nemmeno il tempo per stare a casa sul cesso per i mille impegni, tuttavia quel pensiero riusciva ugualmente a farsi strada nella sua mente.
No, doveva smetterla perché lui non era gay e non desiderava Mika in nessun modo: era caduto solo in una lunga e terribile astinenza da sesso e la sua rottura con Giulia lo aveva mandato in confusione.

Federico posò il pacco di sigarette in tasca, estraendo immediatamente quella elettronica e inspirò profondamente, lasciando che lo sguardo vagasse sulla massa indistinta di persone nel locale: si trovava all'After della sfilata di Marcelo Burlon e il sapore libero indie e totalmente fuori gli schemi riempiva l'aria.
La musica era assordante, le luci intense e caleidoscopiche creavano magnifici giochi di colori sul volto di quella Chiara che Federico, col sapore di Belvedere sulla lingua, aveva deciso avrebbe messo fine alla sua logorante astinenza.

Chiara era alla mano, si era presentata con la scusa di un selfie ed era finita con la mano sul suo interno coscia: Federico non rimorchiava da tanto -troppo- tempo e ringraziò mentalmente Chiara per mostrarsi così disponibile nei suoi confronti. Chiara, improbabile e comune fashion Blogger, era alta, snella e com una vivace parlatina che, fortuna sua, poco arrivava alle orecchie del rapper.

"Ti va di andare via?"

Federico lanciò uno sguardo alla ragazza, battezzata personalmente Chiaracoscialunga e il suo pensiero volò verso una persona che aveva davvero delle gambe chilometriche e che Federico, recentemente, aveva scoperto essere terribilmente sexy.
Il rapper pigolò frustato, mentre Mika si insinuava nuovamente nei suoi pensieri. Fortunatamente, Chiara non sentì quel mugugnio così poco virile perché continuava a sorridere, a bere e ancora a sorridere, mentre la mano si spostava sempre più verso il cavallo dei pantaloni.
Senza dire altro, Federico le afferrò il polso sottile e la trascinò letteralmente verso il privé: se solo provava ad uscire dal locale, sapeva già di trovare il giorno dopo la sua faccia stampata sulla copertina di "Chi" o , ancor peggio, sulla prima pagina di Libero.

"Nuovo amore per Fedez?"

"Rapper va a trans?"

No, poteva evitare le orde di paparazzi per una scopata.
Il privé, destinato agli ospiti di Marcelo, era vuoto perché tutti si stavano scatenando in pista e Federico aveva a malapena chiuso la porta dietro di sé che già le labbra infuocate di lei lo stavano letteralmente assalendo.
Le mani di Federico l'afferrarono per la vita, lasciando che le gambe di lei si avvinghiassero. I gemiti erano confusi, alti e sporchi e Federico chiudeva gli occhi non appena incrociava lo sguardo di Chiara: sentiva la pelle sotto le dita, i seni era duri e i capezzoli turgidi fra le labbra, ma per una frazione di secondo pensò a qualcun altro.

Mika.

Chiara gli aveva slacciato i pantaloni, calato le mutande in un sol colpo e già Fede sentiva la bocca di lei attorno al suo cazzo duro, ma una sensazione sgradevole lo stava letteralmente mandando fuori di testa.
Non la voleva, provava un certo ripudio e sapeva che non era colpa di Chiara, di Giulia, della tizia delle sigarette.
Oh, andiamo. Come ne sarebbe uscito, ma sopratutto cosa diamine voleva dire?

"Ti piace?"

Federico voleva solo andarsene e non rispose.

"Girati ..", sussurrò e la ragazza si voltò, appoggiandosi al divanetto in pelle e mettendosi in ginocchio.
Federico si morse il labbro , sperando vivamente che la posizione lo avrebbe aiutato.

Erano le tre del mattino, il cielo era nero e poche stelle lo illuminavano: Federico strinse le mani attorno al volante, la radio appena la sentiva, mentre guidava spedito verso casa. Doveva stare solo, fumarsi uno spinello e andare dritto a dormire.
Si sentiva più tranquillo, ma aveva fatto fatica a raggiungere l'orgasmo: Chiara, troppo ubriaca, non aveva notato nulla e Federico ringraziò mentalmente la sua poca acutezza.
Il cellulare vibrò non appena scese dalla propria macchina : sentì le guance avvampare.

Hi.. Where are u ?

Sono a casa, tu?

E perché non mi apri?

Federico quasi si mise a correre lungo il vialetto di casa, alzò lo sguardo ed ecco che lo vide: alto, magro, con coscie chilometriche e un sorriso da mozzargli il fiato. Forse era la vodka o soltanto l'euforia, ma Federico quasi si gettò fra le sue braccia per salutarlo.

"Che ci fai qui?!"

Mika fece spallucce.

"Bored. Ero a Parigi e sono tornato stamattina..", spiegò, mentre entravano in casa e si dirigevano dritti verso il giardino.
Federico si sdraiò sulla poltroncina in vimini, mentre Mika si sistemava, quasi naturalmente, fra le sue gambe appoggiandosi con la schiena al suo petto.
Lo sguardo di Federico scivolò lungo il corpo snello, assaporando indecente ogni centimetro di quella pelle scoperta e maledicendo quella porzione che invece restava nascosta sotto il maglione con una fantasia improponibile e i jeans attillati. I capelli erano disordinati, ricadevano sulla fronte in maniera indisciplinata e Federico moriva dalla voglia di scostarli da quegli occhi nocciola che lo fissavano sorridenti.

"Vuoi fumare?"

Mika incastrò la propria testa nell'incavo del collo di Federico e lo guardò di sottecchi.

"What?"

Federico sorrise, mentre estraeva un pacchetto dalla tasca del giubbotto. Prese la cartina, il filtro e sbriciolò la noce di erba, mentre con le dita cominciava a rullarsi lo spinello, premendo le dita dall'interno verso l'esterno.

"Ecco, pronta.."

Se la portò alle labbra, l'accese e inspirò profondamente: il sapore dolce e intenso dell'erba gli pizzicò piacevolmente il palato.

"Vuoi?", mormorò il rapper sporgendosi appena e accostando le labbra all'orecchio di Mika.

"Holy crap..Okey."

Federico gli avvicinò la canna alle labbra, il riccio inspirò forte. Federico sentiva il cuore battere freneticamente, i ricci morbidi gli accarezzavano piacevolmente il collo e il fiato regolare e basso di Mika lo sfiorava caldo.

"Mai pensato a farti dei tatuaggi?"

"Nah, i don't like it .."

"Eppure, un tatuaggio qui ..", disse piano Federico sfiorandogli con la punta delle dita quella porzione appena dietro l'orecchio.

"O qui.."

Le sue dita scivolarono sotto il maglione, toccando piano la pelle del ventre appena sopra la cinta dei pantaloni. La pelle era morbida, non come quella di Chiara che gli era sembrata ruvida sotto i polpastrelli. La pelle di Mika era perfetta sotto di lui.

"Mi sei mancato..", mormorò piano ma Mika lo aveva sentito e aveva sorriso.
Si sentivano due incoscienti, profondamente sbagliati in quel momento, ma non riuscivano a farne a meno.

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Helloooooo It's me. .ok. Ho riscritto il Capitolo perché il precedente lo odiavo .. spero vi piaccia. Una stellina, un commento thanks !










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