Una leggera brezza increspava le tende bianche, soffiando nel buio della casa. L'orologio scandiva l'inesorabile trascorrere del tempo e le lancette sembravano rimbombare nel silenzio: Federico spense la terza sigaretta passandosi una mano sul volto stravolto dalla stanchezza.
Mika non rispondeva alle sue chiamate e Federico si chiese se era perché stesse litigando con Andreas o perché avesse deciso di non vederlo più e la sola idea lo mandava fuori di testa.
Riprovò a chiamarlo altre due volte e alla terza il suo cuore ebbe un sussulto quando, finalmente, la voce di Mika gli giunse all'orecchio: era roca, bassa, distrutta e questo lo ferì."Michael.."
"È uscito, non sopportava di stare in casa con me."
"Stai bene?"
Mika non rispose e Federico sospirò angosciato.
"Giraffa .."
"Stop it. Ho sbagliato, Fede. Ho sbagliato con Andreas, ho sbagliato con te. Ti prego, non cercarmi."
La chiamata si chiuse e Federico impiegò due secondi nel concretizzare quelle parole. Si alzò di scatto: non poteva permettere che tutto quello potesse finire così, con una banale chiamata, con una banale scusa.
Quando si trovò dinanzi la porta di Mika, pregò seriamente che Andreas non fosse tornato: bussò rumorosamente un paio di volte finché il volto stanco di Mika non gli si presentò dinanzi agli occhi."Are you fucking serious?!"
Federico strinse i pugni in tasca, mordendosi nervosamente l'interno guancia.
"Dimmi cosa sta succedendo, Mika."
Mika si accasciò allo stipe della porta, incrociando le braccia al petto e sospirando stanco.
"Lui lo sa, l'ho deluso.. ho ferito la persona.."
"Questo lo pensavi mentre mi scopavi sul divano?"
Federico si sentiva furioso, accecato dalla rabbia conscio di ciò che sarebbe accaduto, consapevole di ciò che avrebbe scelto Mika.
"Mika..", lo chiamò deciso "Mika, guardami."
Il riccio alzò lo sguardo e quegli occhi lo trafissero più di ogni altra cosa.
Federico si avvicinò di un passo e gli sfiorò il polso con la punta delle dita."Non rimpiango niente di quello che ho fatto, lo rifarei altre cento volte."
Mika si discostò da quel tocco, quasi scottato.
"Io sono fidanzato, Fede e la cosa è sfuggita dalle mani, senza controllo. Aver visto Andy in quelle condizioni.. Fede, l'ho ferito e la cosa mi tormenta."
Federico lo guardò, sentendosi smarrito e solo.
"Non .. non lasciarmi.", sussurrò quasi vergognandosi delle sue stesse parole.
"Torna a casa, Fede.."
Federico bloccò prontamente la porta con la mano e si gettò sulle labbra di Mika, ma quello lo allontanò.
"È stata una stronzata per te, vero?", gracchiò alzando gli occhi al cielo, passandosi una mano fra i capelli.
"Non è vero.."
"E allora dimostramelo! ", urlò non trattenendosi, la sua voce rimbombò fra le mura del palazzo.
"Siamo stati amanti, ora basta: è finita, davvero."
"Non dirmi quello che hai detto a lui!", si sentiva furioso e non si preoccupò minimamente di abbassare il tono della voce.
"Federico.."
STAI LEGGENDO
No Control
FanfictionFederico non era gay, ma quando il suo sguardo si posava sul culo sfacciato di Mika ogni sua certezza di eterosessualità se ne andava a quel paese.