I raggi solari filtravano attraverso le tapparelle della finestra, illuminando il volto rilassato di Federico, la mano sinistra mollemente poggiata al ventre, mentre le dita della destra sfioravano lo schermo illuminato del suo cellulare: alla quarta chiamata di quella mattina, Federico sbirciò con un occhio assonnato la causa del suo risveglio, mentre un piacevole ed inatteso odore di caffè gli sfiorava il naso.
Crucciò lo sguardo: chi stava preparando il caffè? Afferrò immediatamente il proprio cellulare, ignorando la chiamata persa di Mika e gli innumerevoli messaggi di .."Mamma?", ululò dal proprio letto, mentre rumori di sportelli aperti e tazzine provenivano dalla cucina.
Federico si alzò con la cresta ancora stropicciata dal sonno e , infilandosi la prima maglietta a caso, ciabattò sino in cucina."Questa la chiamerebbero violazione di domicilio."
Tatiana nemmeno si voltò e Federico alzò gli occhi al cielo, avvicinandosi e scoccando un sonoro bacio sulla guancia della madre -e manager- che stava preparando la colazione.
"Uccidere il figlio perché è una grandissima testa di cazzo, come lo chiameresti?"
Federico si portò una mano al cuore, con fare melodrammatico.
"Un deplorevole atto contro natura punibile con il peggiore .."
"Sì, Fede. Rispondi a quel cazzo cellulare di tanto in tanto così non devo ogni volta intrufularmi in casa tua.", lo zittì la madre prima di arricciare le labbra in un sorriso. Federico borbottò qualcosa, sorseggiando il caffè: il vibrare del proprio cellulare sul marmo freddo del bancone della cucina attirò l'attenzione di entrambi.
Mika.
Federico strinse le mani attorno alla tazzina ancora calda: non aveva voglia di sentirlo, sopratutto con sua madre al fianco.
Cosa doveva dirgli?
Farfugliare scuse e sparire?
No, la parte della ragazzina confusa per il suo idol non aveva voglia di farla. Mika era fidanzato: aveva sbagliato a baciarlo e lo sapeva. La cosa nasceva e moriva li."Beh, non rispondi?"
"No."
Tatiana sbuffò seccata e afferrò il cellulare e, ancor prima che il figlio potesse in qualche modo bloccarla, lei aveva già risposto.
Merda.
Sua madre aveva un'espressione allegra in volto, sorrideva e rideva.. tanto.
Chissà, se avrebbe sghignazzato ancora se avesse saputo che quella giraffa rientrava sfacciatamente nei pensieri più proibiti del figlio.
Minimo le prendeva un infarto.La gamba di Federico tremava nervosa e quando la chiamata si concluse con un "Ottimo!", fin troppo entusiasta, Federico quasi cadde dallo sgabello per riprendersi il cellulare.
"Perché hai risposto?"
"Fede, sono la tua manager e se un tuo collaboratore ti chiama ho il diritto di rispondere."
Sì, figuriamoci, pensò Federico: sua madre era curiosa come non mai, tentava sempre di capire cosa stesse combinando e adorava terribilmente parlare con Mika.
"E cosa ti ha detto?", chiese noncurante sorseggiando il caffè, ma scrutando attentamente il volto della madre.
Tatiana ricambiò lo sguardo: conosceva il figlio meglio di sé stessa e sapeva benissimo quando Federico era nervoso o quando qualcosa non andava per il verso giusto."Voleva solo parlarti."
"E quell'ottimo stava per ..?"
"Stava per alza il culo e andiamo, ciapa pulver!"
Generalmente agli eventi, Federico era accompagnato dalla figura sottile e slanciata di Giulia che accennava ad un sorriso, gli stringeva la mano e gli dava un bacio scatenando flash e fan. Questa volta i flash erano solo per lui e Federico sorrideva, stanco nel cuore e con la testa pesante perché sentiva di sentirsi fuori posto e dopo essere stato all'inaugurazione del nuovo Store Sisley in Piazza S.Babila Federico, accompagnato da uno strano sole caldo, si dirigeva verso una nota radio per un'intervista.
Doveva parlare del lavoro, della sua nuova collaborazione con J-Ax o almeno ..Doveva essere così.
Federico cercò di mostrarsi rilassato, ma l'ennesima domanda sulla sua vita privata lo stava facendo letteralmente andare fuori di testa.
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No Control
FanfictionFederico non era gay, ma quando il suo sguardo si posava sul culo sfacciato di Mika ogni sua certezza di eterosessualità se ne andava a quel paese.