Federico aveva imparato un paio di cose già dal secondo giorno a Miami: il sole era caldissimo, lui era di facile ustione e doveva spalmarsi regolarmente chili di crema.
Aveva imparato che Miami di cosidipinti ne era piena e tutto sembrava colorato: i muri, le macchine, la vecchia dai favolosi capelli rosa.
Una cosa in particolare aveva capito: a Miami ci si sbronza anche alle due del pomeriggio perché a Miami chiunque dà un party e gli americani bevevano e pure tanto.
Altro che inglesi, già dal primo giorno aveva sentito una ragazza succhiarlo così forte a Rovazzi che, il mattino dopo, si chiese se fosse ancora intero."Buongiorno, ragazzi oggi siamo carichi con Justin Bieber in sottofondo", disse allegro uscendo nel terrazzino e mostrando la fantastica vista dell'albergo.
"Questo è il mare di MIAMI! E questo il balcone di MIAMI!", ululò entrando in casa.
"La stanza di Rovazzi di MIAMI!"
"Il cesso di MIAMI!", urlò Fabio, mentre si asciugava i capelli.
"Allora, Rovazzi dì ai nostri amici dove andremo oggi."
"Andremo in un posto super fighissimo, pieno di figa.. No, scherzo in realtà andremo ad un semplice party di .."
"MIAMI!", urlarono euforici. Federico si sentiva bene, chiuse la telecamera e controllò il cellulare: qualche messaggio da sua madre, qualche insulto da Ax e inevitabilmente la conversazione con Mika si aprì quasi spontaneamente; Federico si passò una mano sul volto, il suo ultimo messaggio risaliva a due settimane fa. Indeciso se scrivergli, pensò alla prima volta in cui Mika gli aveva chiesto se era uno stronzo e se era comunque carino.
I miss you.
Premette invio e se ne pentì quasi immediatamente, ma Federico di cazzate ne faceva e pure tante, quella si sarebbe aggiunta solo alla lunga lista.
Gli mancava terribilmente e nasconderlo gli faceva male, ma doveva farlo.Federico bevve un altro sorso di vodka, stringendo fra le mani il classico bicchiere rosso made in USA, mentre il secondo pomeriggio si stava svolgendo come nella norma: sbronza epocale alle tre del pomeriggio, sole altissimo, Federico sotto l'ombrellone e un pool party in pieno stile americano.
"Ecco, siamo qui a fare una piccola festa..", spiegò Federico facendo una panoramica del giardino dove era stato allestito molto velocemente un party.
"Joe è sempre allegro..", disse voltandosi alla sua sinistra, ma crucciò lo sguardo
"Dov'è Joe? Non lo vedo"
"Joe, Joe!"
Eccolo, pensò trionfante.
Beh, non vedere Joe era impossibile visto che era alto sei metri, con due spalle larghe e un viso da classico figo americano: si, lo aveva puntato.Chiuse la telecamera e sorrise a Joe che ricambiò il sorriso: da quando era stato con Mika, si era attivato qualcosa dentro di lui, come un .. gay radar.
O almeno sperava fortemente che fosse così, perché quel Joe dalla pelle abbronzata e dai bicipiti da paura lo aveva attirato sin da quando aveva messo piede in casa e, nonostante l'inesperienza omosessuale, era sicuro che quei sorrisi lanciati fossero un invito."Birra?", chiese Joe afferrando due bottiglie di birra e sedendosi al suo fianco. Brindarono rumorosamente e bevvero quasi d'un fiato la birra ghiacciata.
Federico scoccò le labbra umide, la testa cominciava a girargli e, mentre un tizio finiva in piscina con tutta la bicicletta, cominciò a tentare uno scarso approccio con un altrettanto scarso inglese con il ragazzo, giocatore di Football, dalle spalle larghe come un armadio.
Man mano che beveva il suo inglese migliorava nettamente e al calar del sole, il cielo si dipinse di colori intensi dall'arancione alle più sottili sfumature di indaco e Federico non riuscì a spiegarsi precisamente di come era finiti a parlare di Mika.
Federico gesticolava così tanto e con così tanta foga che Joe gli dovette bloccare entrambi i polsi con le mani."Voi italiani gesticolate troppo.", disse ridendo. Federico abbozzò ad un sorriso e bevve il terzo shots di vodka.
"Quindi.. mi piacciono i ragazzi, mentre tu..", tentò incerto.
Nessuno li stava ascoltando, troppo ubriachi, troppo sfatti per pensare al cosodipinto e alle sue chiacchiere da bar.
Joe si sporse leggermente in avanti: aveva dei denti bianchissimi e perfetti."Uhm.. hai delle belle labbra."
Bingo, pensò Federico inarcando un sopracciglio e lasciando posto ad una espressione piacevolmente sorpresa.
"Saliamo sopra?"
Federico si morse l'interno della guancia, cercando con lo sguardo Rovazzi: non lo vide, probabilmente era a limonare con qualche biondona perché doveva negarsi anche lui quella esperienza?
Per Mika? Non gli aveva risposto al messaggio, ovviamente.
Lui il biondo ce l'aveva ed era pure così alto che per guardarlo in faccia doveva salire su una sedia."Certo.", disse infine e si alzarono per entrare in casa.
Nessuno si preoccupò del fatto che Federico e Joe stessero salendo ai piani superiori e Federico ringraziò mentalmente questo fattore invisibilità di cui non ne godeva da anni.
La porta della camera si chiuse con la schiena di Federico sbattuta addosso: Joe lo afferrò saldamente per i fianchi, Federico gli allacciò le gambe intorno alla vita e si baciarono con passione non curandosi di stare attenti a far piano.
I gemiti erano alti, le parole indecenti e Federico sentiva l'eccitazione graffiargli la gola."Mi fai vedere come usi le mani?"
Idiota, pensò Federico ridendo nel bacio e pensando di applicare la teoria Ax.
"Io ho sentito ..", sospirò mordendogli le labbra "Che voi americani siete bravi a fare i pompini"
Joe lo guardò con l'eccitazione viva negli occhi e sorrise accattivante.
"Molto bravi."
Federico gettò il capo all'indietro, mentre i pantaloni gli venivano tolti.
Per un attimo ebbe la fugace visione di quei riccioli, ma non ci badò.**
Hola, spero che il capitolo vi sia piaciuto. Credo che mi divertirò a scrivere di Miami, perché Federico dopo il pugno e l'inculata epica di Mika se lo merita un po di svago, no?
Joe lo potete trovare nel video di Miami ahah, un bel figliuolo insomma. Ho preferito scegliere di scrivere i dialoghi direttamente in italiano, senza usare l'inglese! Quindi Federico è bravissimo a parlare inglese.. non è vero eheh
Fatemi sapere con un commento la vostra opinione che per me è importante!
Alla prossima
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No Control
FanfictionFederico non era gay, ma quando il suo sguardo si posava sul culo sfacciato di Mika ogni sua certezza di eterosessualità se ne andava a quel paese.