Capitolo 5

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"Non farmelo ripetere per la terza volta."

Ax chiuse di scatto la bocca e gli lanciò uno sguardo perplesso. Federico si accese una sigaretta frettolosamente e chiuse gli occhi per un secondo. Non si era trattenuto, sentiva che doveva dirlo perché ..si, cazzo aveva appena baciato Mika e l'inglese lo aveva mandato a fanculo tempo zero.

Più sfigato di così solo Gasparri.

"Almeno lasciami capire."

Federico si lasciò andare ad un lungo sospiro, non aveva il coraggio di guardarlo.

"Non c'è molto da capire, volevo farlo.. era un paio di giorni che ci pensavo e poi ..quei messaggi e la cena, il vino..", borbottò confuso e stanco.
Ax parve pensarci su, prima di mugunare.

"Qui ci vuole una canna."

"Una canna?", ripeté Federico.

"Sì,  quando non sai in che direzione andare..", spiegò incredibilmente serio "Una canna è quello che ci vuole."*

Federico si accasciò sulla sedia, rassegnato.

Ax inspirò profondamente e a pieni polmoni prima di passare lo spinello al ragazzo tatuato che si fece due-tre tiri abbondanti.

"Sai, non funziona la canna se non le permetti di agire. La devi sentire.."

"La sento, la sento.."

"Bene, stavi dicendo.."

Federico inarcò un sopracciglio.

"Hai mai fatto degli sbagli?"

"Certo, che razza di domanda è?"

"Io sto facendo lavorare la canna, quindi ti chiedo: hai mai fatto dei cazzo di sbagli? Qualcosa per cui ti sei pentito?"

Il rapper milanese prese la canna dalle mani di Federico e si fece altri due tiri. Il fumo scappò denso e lento dalle labbra e riempì l'aria. Federico seguì con lo sguardo quella scia.

"Sì,  ho fatto degli sbagli. Tutti commettiamo degli sbagli, ma sono gli sbagli a renderti ciò che sei, ciò che sei ora. Voglio dire..", disse Ax sistemandosi meglio sulla sedia "Molte volte ho sbagliato, molte volte mi sono bruciato la terra intorno a me, con le mie stesse braccia e molte delle mie scelte sono degne di pentimento, ma non importa perché il pentimento non è un qualcosa di cui vergognarsi, anzi dimostra che hai fatto qualcosa, che hai agito e che non sei rimasto a guardare. Qualcosa che ti ha portato ad essere qui in questo momento, in questo  preciso istante. Giusto o sbagliato che sia."

Federico guardò Ax: aveva un aspetto ridicolo, gli occhi spalancati e la canna che penzolava dal labbro inferiore. Scoppiò  ridere e quando iniziò non riuscì a fermarsi, nemmeno quando Ax gli lanciò un pezzo di ciambella di sopra.

"Allora, coso dipinto.. Pensi ancora di logorarti l'esistenza per un cazzo di bacio?"

Federico si asciugò le lacrime, sentiva i muscoli dell'addome fargli male e  fece spallucce.

"Sì,  ma dato ad un uomo."

"Un cazzo di bacio"

"Dato a Mika"

"Un cazzo di bacio.", ripeté con mezzo sorriso sulle labbra e la frase risuonò incredibilmente leggera nella sua testa perché in fondo si trattava solo di un cazzo di bacio.

"Hai ragione .."

"Certo che ho ragione, idiota.", rispose sornione stiracchiandosi sulla poltrona e ricevendosi un insulto affettuoso.

Federico si stropicciò gli occhi, mentre percorreva il vialetto di casa. Il sole stava tramontando e il cielo di Milano era tinto delle più varie sfumature di arancione, rosa ed una striscia di indaco a fargli compagnia. Sentiva le spalle pesanti, le palpebre socchiuse e la voglia di andare a dormire e svegliarsi più sereno.
Il suo cellulare vibrò, ma lo ignorò. Non voleva sentire nessuno, non aveva voglia di parlare con nessuno.

-Pensi di aver fatto uno sbaglio?-

Federico chiuse gli occhi lentamente, lasciando che la domanda di J-Ax gli vorticasse in testa. Aveva fatto uno sbaglio?
Probabilmente si.
Lanciò una fugace occhiata al cellulare: Mika lo stava chiamando, ma lui lo ignorò e cadde in un profondo sonno.


**
*Scena presa da MIB 3
Spero che il capitolo vi sia piaciuto . Alla prossima !
Byee

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