Capitolo 10

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Tatiana sospettò  qualcosa che non avrebbe mai pensato di sospettare, ma quel preservativo usato lasciato sul pavimento della cucina e il fatto che entrambi avevano l'aria sfatta non tirò a loro favore.
Federico non disse nulla al riguardo, nemmeno quando lesse l'articolo su Libero che lo ritraeva, nel buio di una strada milanese, con accanto un ragazzo alto tre metri. La foto era sfocata, il titolo esplosivo e assurdo tipico di Libero, ma nemmeno in quel momento Federico si scompose.
Nessuno sapeva di lui e Mika, dovevano rimanere solo rumor, solo pettegolezzi e fantasie di giovani ragazze profondamente innamorate del Midez.
Midez, pensò divertito Federico scorrendo la timeline di Twitter su cui le fangirl - si chiamano così- sognavano il realizzarsi delle loro fantasie.
Certo, la foto non lasciava intravedere il  volto del ragazzo accanto e Federico era abbastanza basso da far sembrare alto chiunque, ma la speranza del Midez ormai impazzava sul web.
Federico sentiva lo sguardo di sua madre addosso, in quel tardo pomeriggio soleggiato, ma cercò di non farci troppo caso. Sapeva perfettamente che bastava uno sguardo e tutto poteva crollare: doveva essere e sembrare stoico, fino alla fine.
Non era assolutamente pronto per un eventuale coming out,  anche perché l'unico culo che desiderava avere fra le mani era esclusivamente quello di Mika e a proposito del riccio era una settimana che non lo vedeva e gli mancava, terribilmente. Sapeva solo che era in Inghilterra e l'idea che potesse  essere con Andreas lo trafiggeva, ma anche in quel caso Federico non doveva cedere perché avevano deciso così: avevano stabilito loro stessi di essere gli amanti segreti e lui non poteva ritrattare le carte durante il gioco.
Non poteva farsi accecare dalla gelosia.
Stasera Mika sarebbe tornato e Federico non vedeva l'ora di affondare le mani fra quei capelli e perdersi nel suo corpo: doveva solo aspettare, con pazienza e in una manciata di ore avrebbe rivisto il suo amante.

Quando la sera scese lenta, un'aria fresca sferzò delicata il volto di Federico che stava placidamente sdraiato nel giardino di casa propria, con una sigaretta a fargli compagnia e il cellulare fra le mani.
Mika non si era fatto sentire, ma il volo era già atterrato da oltre due ore e la cosa gli sembrò strana.
Perché non lo aveva chiamato o non gli aveva semplicemente scritto?
Federico si lasciò andare ad un lungo rumoroso: stava letteralmente impazzendo per Mika ed era difficile da mandare giù.
L'inglese non si fece sentire quella sera , né il giorno dopo né quello dopo ancora e Federico si chiese del perché non rispondesse nemmeno al telefono.
Passarono quattro lunghi giorni e Federico sentiva di essere totalmente fuori di sé: Mika era sparito  e il dubbio che potesse essere con Andreas si insinuava fastidiosamente dentro di lui. Non riuscì ad aspettare un altro giorno, sentiva di soffocare: doveva vederlo.
Quando si trovò sotto casa sua, vide le luci dell'appartamento aperte: gli mandò un altro messaggio e si accese una sigaretta. Stava sbagliando tutto, non doveva comportarsi così e lo sapeva. Era un gioco, quello  fra loro due nient'altro; non si erano promessi nulla se non il piacere di consumare quel bisogno fra loro due.
Inspirò a pieni polmoni prima di rispondere al telefono e la voce di Mika gli gettò un fremito sulla pelle.

Wait, sto scendendo.

Federico posò l'Iphone sul sedile e scese dalla macchina, gettando il mozzicone di sigaretta per terra.

"Fede.."

Federico aveva la gola secca: Mika era bello, come sempre e lui non poteva nascondere quel sentimento caldo che provava quando gli occhi si posavano su quel  volto.
Il rapper si schiacciò meglio il cappellino sul capo e si avvicinò al riccio.

"Come stai?"

"Come sto?", disse scettico il ragazzo più basso.

"I mean...Sorry."

"Sei con lui?", chiese calmo Federico frugando nelle tasche e accendendosi la seconda sigaretta. Il fumo si disperse in una scia odorosa di tabacco.

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