Federico sbirciò con un'occhio la stanza non riconoscendola come propria: il suo sguardo vagò lungo le pareti bianche e i quadri colorati, scorrendo sul grande mobile in legno grezzo su cui erano stati malamente gettati i suoi vestiti. Il rapper chinò appena il capo e dei ricci morbidi gli sfiorarono la punta del naso: Mika aveva un'espressione rilassata, le lunghe ciglia scure sembravano sfiorargli le guance e le labbra sottili erano distese e morbide.
Ricordava appena cosa era successo, ma il mal di testa post - sbronza gli fece ritornare in mente frammenti e gemiti che lo fecero arrossire.
Sentiva la gola secca, l'odore del fumo addosso e si accorse di indossare dei vestiti non suoi: probabilmente Mika gli aveva dato un pigiama, dettaglio di cui non si ricordava assolutamente. Federico si passò una mano sul volto, mentre un mugugnio infastidito gli giungeva alle orecchie: Mika lo guardò per una frazione di secondo prima di chiudere di scatto gli occhi e cercare a tentoni la coperta, scivolata ai piedi: Federico si allungò per afferrarla e coprì entrambi.
Improvvisamente sentì il pesante corpo di Melachi ai suoi piedi e per un attimo quel momento gli sembrò assolutamente perfetto, ma il vibrare del cellulare di Mika gli preannunciò la fine di quella piacevole sensazione."Goodmorning, Honey.."
Andy.
Federico si alzò di scatto come una molla e, non badando minimamente alle occhiate di Michael, cominciò a vestirsi frettolosamente. Maglietta, jeans, cappellino: non mancava nulla. Si voltò verso il riccio ancora sdraiato nel letto col telefono praticamente incollato all'orecchio e, silenziosamente, lo salutò con una smorfia sul volto e un cenno scarso della mano.
Si diresse a gran passi verso la porta, mentre uno strano sentimento di gelosia gli bruciava vivo il petto: quel buongiorno doveva essere suo, non di Andy sapendo che era sbagliato, conscio che era patetico ed egoista allo stesso tempo perché lui stava sbagliando, non Andy."Oh, andiamo ..muoviti, muoviti", borbottò imprecando verso l'ascensore che non arrivava.
"Where are you going?"
Federico smise di schiacciare con rabbia il dito contro il pulsante dell'ascensore e si voltò appena verso il ragazzo alto.
"A casa.."
"Fede.. Andy è il mio ragazzo, lo sai.."
"Senti, non voglio che tu rompa con Andy."
"Non lo farò."
Federico annuì e aprì la porta dell'ascensore, ma una mano lo bloccò.
"Now.. tu senti di avere torto?"
"Sento che non sarà facile."
Per me, pensò ma non lo disse. Mika fece un passo in avanti e si trovò a fronteggiarlo."Potremmo essere amanti, ricordi?"
Federico si morse l'interno della guancia, ripensando alle proprie parole e trovandole inadatte, sputate a caso dall'alcool. Sentì il viso di Mika vicino al suo: il riccio aveva un'odore buonissimo che lo faceva letteralmente impazzire."Senti.."
Mika non disse nulla, lo baciò intensamente affondando le mani fra i suoi capelli noncurante che qualche vicino curioso potesse vederli. Federico rispose al bacio non scostandosi perché sentiva dentro l'esigenza di averlo fra le mani, di sentire il suo respiro addosso e la pelle a contatto con la sua.
"Dovremmo essere amanti.", ripeté il riccio, sospirando nel bacio.
Un sorriso si distese sulle labbra di Federico.
"Mi rovinerai..", scherzò il rapper e finalmente chiuse la porta di casa alle proprie spalle.
Federico si trovò presto trascinato in un girone complicato, intenso e avvolgente al cui centro vi era Mika.
Per i due giovani amanti non era difficile vedersi, trovavano sempre il momento per andare uno a casa dell'altro dove in mezzo a grovigli di coperte e gemiti strozzati si amavano.
Nei giorni a seguire, un pensiero tormentava Federico che, nel silenzio del proprio salotto, rimbombava sepolcrale nella sua mente.
Lui e Mika avevano fatto sesso, tanto sesso e Federico non avrebbe mai pensato di amare un corpo maschile in quel modo.
Dopo Mika, Federico poteva dire di aver ricevuto i migliori pompini da un uomo e che tornare sulla via dell'eterosessualità non sarebbe stato possibile.
Amava sentire sotto di sé un corpo forte e delicato allo stesso tempo come quello di Michael, ma sapeva che non stava vivendo al meglio quella relazione: fin'ora non si era mai totalmente concesso a lui. Aveva paura e da ammettere era anche più dura che dirlo, ma non aveva mai avuto il coraggio di farsi veramente scopare dal riccio. Non che non lo desiderasse, ma la parte dell'attivo gli si addiceva di più. Insomma, nessuna gli aveva mai infilato qualcosa nel culo né lui si era mai mostrato desideroso nel volerlo.
Federico si lasciò andare ad un mugugnio esasperato: sapeva cosa doveva fare. La risposta l'avrebbe trovata su Google, come tutti i drammi esistenziali.
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No Control
FanfictionFederico non era gay, ma quando il suo sguardo si posava sul culo sfacciato di Mika ogni sua certezza di eterosessualità se ne andava a quel paese.