21.

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Capitolo 21

La mattina seguente mi svegliai perché avevo molto caldo, sentivo qualcosa, come un braccio apri bene gli occhi, mi stropicciai e notai che ero nel letto di Ryan.

Cazzo! Spero che non l'abbiamo
fatto! Non credo di Averlo lasciato andare troppi in la.
Mi gira la testa e pulsa forte.
Che cosa avevo combinato ieri sera?
Cerco di ricordare ma non riesco.

Il mio telefono iniziò a squillare.
Avevo il suo braccio sul petto e con molta fatica riuscii a liberarmi senza svegliarlo.

Lo presi e vidi che era mia madre.
Merda! Merda!

Cosa faccio..rispondo?

<Pronto>dissi terrorizzata.
<o grazie al cielo! Meg, dove sei? Staai bene?>
Che strano era così tranquilla.
<Si> risposi.
<Per fortuna, DOVE SEI FINITA?! PERCHÈ NON SEI TORNATA? TI AVRÒ LASCIATO 30 CHIAMATE, NON PENSARE CHE LA PASSERAI LISCIA! ERAVAMO TUTTI IN PENSIERO PER TE, ABBIAMO CHIAMATO I POLIZIOTTI MA ORA DOVRÒ FARE UNA GRAN FIGURA DI MERDA SOLO PERCHÈ MIA FIGLIA NON RISPONDEVA AL TELEFONO!> urlò come una dannata.

Era troppo bello per essere vero che mia mamma non avrebbe sclerato.

<Arrivo> dissi velocemente e riattaccai, se stavo ancora un po' al telefono mi stordiva.

Mi guardai di sfuggita allo specchio e, fortunatamente, ero vestita.
Ciò significava che non abbiamo fatto niente, speriamo.
Raccolsi la mia borsa e il giubbotto con il resto e uscii in punta di piedi.

Guardai l'orologio ed erano le 6.30.
Minchia oggi avevo pure scuola.

Sempre in punta di piedi attraversai il corridoio e nel mio "cammino" non incontrai la sua famiglia.
Trovai la porta di casa aperta e uscii.
Raccolsi la sciarpa che mi cadde per terra e senza accorgermene andai a sbattere a qualcosa di grosso.
<Hey, e tu chi sei??> alzai lo sguardo e mi ritrovai davanti a un signore dalla voce roca e un panza gigante.
<Io sono, sono.. Un'amica di Ryan.. Piacere> gli porsi la mano.

Ero nel panico. Ecco perché la porta di casa era aperta, mi sembrava troppo strano.
Io dovevo scappare a casa e tentare di ricordare la serata.

<Capisco. Se stai scappando significa che non ti è piaciuto.>

Io arrossii subito.

<Oh.. Emm.. Non è come pensa lei signor Craig. Mi piacerebbe stare qui con lei ma dovrei scappare. Comunque è stato un piacere.> risposi tagliando corto.

Uscii da quello stupido giardino e corsi verso casa mia.
Per fortuna conosco bene Corona se no sarei nella merda.

Mentre correvo provavo a ricordare ma la mia memoria ero offuscata.
Che cosa avevo combinato ieri sera?

<hey, va bene che sei una saputella ma ciò non significa che mi devi correggere ogni volta> rise e io lo copiai.
<Lo sai che io odio quando mi chiami in quel modo ma detto da te è perfetto>
Iniziammo a correre a causa della pioggia e ci rifuggiamo sotto un tetto di una casa.
Lui mi prese e mi tirò su iniziando a baciarmi.
Io mi staccai e poi..

Ah, mi appoggiai ad una panchina. La testa dannazione.
Più provavo a scavare in quei ricordi più la testa mi faceva male.

Iniziai a correre di nuovo. Erano le 7.30, dovevo prendere il pullman.

Senza pensarci mi ritrovai a scuola.
Dovevo tornare a casa ma non me la sentivo.
Non mi interessava se non avevo i libri dietro tanto non avrei fatto niente comunque.

Entrai in classe e le ragazze mi vennero a salutare.
<Meg! Hai un aspetto orribile, che hai?> mi fece notare Vicky.

Dana mi passò lo specchio e avevo tutto il trucco sbavato e il maglione sporco di vomito.

<Eden, hai lo struccante?> gli chiesi.
La mia salvezza in persona me lo porse.

Il prof entrò e con la solita scusa del " prof ho problemi femminili" mi fece andare in bagno.

Mi struccai e mi lavai la faccia. Mi sentivo meglio ma la testa ancora pulsava.

Provai a ripulire il maglione ma niente, così lo levai e mi misi solo il cappottino addosso buttando quello straccio nel cestino.
Era passata ormai tutta l'ora e dovevo rientrare in classe.

<Meg Mason! Subito nel mio ufficio>

Merda.

Mi sedetti sulla poltroncina.
Il vicepreside zio chiuse la porta e mi lanciò una busta di plastica.

<Cos'è?> chiesi.
<Cameron ti ha portato il cambio.>
<Cosa?>
<sono venuto a cercarti subito appena tua mamma mi ha detto che sei scomparsa tutta la notte così sono andato in classe e ho chiamato la tua amica Grace>

Si certo, amica!

<E lei mi ha detto che non avevi un bel aspetto e che eri tutta sporca così ho chiamato Cameron e gli ho detto di portarti il cambio> concluse.

Tra tutto quello che aveva detto io ne capii solo mezza.
Sinceramente non me ne fregava niente.
Ero tutta dolorante e di ascoltarlo non mi andava.
Mi alzai e uscii.
Andai in bagno, di nuovo, a cambiarmi.

Mi aveva portato una stupida tuta con un paglia di scarpe.

Entrai in classe e andai a sedermi e il prof non disse niente.
Grace venne accanto a me e iniziò a chiedermi scusa per non so che cosa.

Sinceramente non mi importava più se Cameron e lei scopavano.
E allora? Ben per loro.
Se a Grace piaceva farsi trattare solo come un parcheggio a me non interessava.

Stamattina non me ne fregava niente di nessuno e tutta l'ansia che avevo scomparve.

Ero stufa di continuare a provare emozioni e di cambiarle ogni tre per due.
Appoggiai la testa sul banco e iniziai a dormire.

Hey, lo so che questo capitolo non ha molti colpi di scena ma mi serviva.
Non preoccupatevi che nel prossimo si scopriranno un po' di cose.
Spero vi piaccia la storia.
E se avete qualche consiglio da darmi scrivetemelo pure. Grazie mille
Un bacio. biscottocorno_

Cos'ho sbagliato// Cameron dallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora