Cos'ho sbagliato// Cameron dallas

14.

Capitolo 14
Marzo.
Sentii il mio telefono squillare e notai che erano le 2.00 di notte. Ma chi cavolo mi chiamava a quest'ora?
Presi il telefono e vidi che era Rosy?
<Pronto?> dissi con voce rauca.
<Pronto Meg è suc.. Successa una cosa.. Aprimi ti prego> stava piangendo?
<Arrivo subito!>
Scesi svelta le scale e aprii la porta.
Lei mi abbracciò e continuò a piangere.

In questi ultimi tempi avevo visto versare troppe lacrime e vederne altre soprattutto da mia cugina, ovvero, la mia migliore amica mi faceva sentire male.

La accompagnai in cucina e gli presi un bicchiere d'acqua.
<Che è successo?> chiesi preoccupata.
<Giubbe... Io.... Non so come sia potuto succedere.. Non capisco... Siamo stati attenti... Lui... Lo vuole uccidere> disse tra un singhiozzo e l'altro.
<Rosy, non ho capito.. Cosa ti ha fatto Giubbe?!>
Lei alzò gli occhi al cielo e si asciugo le lacrime poi espiro e disse in un colpo <Sono incinta.>

Wow.
Rimasi sbigottita, sorpresa e colta alla sprovvista.
Non sapevo cosa dire.
Non potevo e non volevo crederci.
Ma è possibile a 15 anni? Non credo.
Ma ne è sicura?
Non sapevo cosa pensare o cosa fare.
Stavo tremando.
E adesso?

<Rosy, ma ne sei sicura?>
<Ho fatto il test 5 volte e guarda> disse tirando fuori dalla borsetta i test <Tutti positivi>
<O cavolo. Giorgio lo sa?>
<Certo, prima di passare da te ero da lui e mi ha detto di abortire.. Io non so che fare. Ho paura Meg, ho paura di dirlo ai miei. Forse è meglio che aborto però non voglio uccidere una vita>
<ma non credi sia troppo presto per dirlo. Alla fine voi l'avete fatto agli inizi di gennaio giusto? E sono passati solo 2 mesi.>
<Meg, santo cielo ho fatto il test! Io non voglio essere incinta!> concluse per poi rimettersi a piangere.

Rimase li tutta la notte e si fermò a dormire da me e per tutta la sera parlammo sul fatto "bambino".

Volevo trovare il momento giusto per chiedergli di quella volta che mi ha mollato uno schiaffo ma non riuscii a tirare fuori l'argomento.
Io volevo solamente capire e darmi delle spiegazioni.

Mia mamma entrò dentro la stanza senza bussare e ci svegliò.. Pensavo si sarebbe sorpresa trovando Rosy nel letto degli ospiti ma a quanto pare no.
E non si arrabbiò nemmeno quando la avvisai che sarei rimasta a casa.
Che cosa bizzarra.
Sembrava persa molto nei suoi pensieri.
Come sempre Dan e lei uscirono di casa a fare compere.

che strano neh?

Ad un tratto sentimmo dei rumori provenienti dal piano di sotto.
<chi è?> disse Rosy.
<Non lo so.. Cameron dovrebbe essere a scuola ora.>

Scesi le scale, seguita da Rosy, in punta di piedi e appena arrivai in salotto vidi qualcosa muoversi sul divano.

<cazzo Meg!> gridò Cameron scendendo dalla ragazza a cui era sopra.
<Non dovresti essere a scuola?> mi chiese lui.
<Non sono affari tuoi, e tu!!?> gridai
<Non sono affari tuoi!> disse.

Non so il perché ero arrabbiata.

<Ciao Meg..> qualcuno mi salutò. Abbassai lo sguardo sul divano e vidi Grace senza maglietta.

Non ci credo!
Che cavolo ci faceva lei qui? E per di più con il mio fratellastro?
Lo so io.
Volevano scopare.

Solo a pensarci mi veniva il vomito.
Ma perché?!
Cameron poteva scopare con chiunque...ma dannazione non con le mie amiche!

<Grace. Ciao. Quindi quando intendevi che volevi conoscere Cameron dicevi questo; farti scopare su un divano. Capisco. Beh io vado. Ciao>

Ero furibonda! E non sapevo il perché! Presi il Kelto e mi misi le super star per poi uscire di casa.

Ma perché?! Perché cavolo di motivo mi sentivo così e per qualche cavolo di motivo Cameron se la faceva con una mia amica? Ci mancava che la metteva incinta!

Stavo camminando da qualche minuto quando il mio telefono squillo.
Era quell'idiota.

<Pronto Cameron che vuoi?>
<Emm..prima di tutto ti volevo chiedere dov'eri perchè mi stai facendo preoccupare e poi ti sei accorta che sei uscita in pigiama?>

Guardai in basso e notai i pantaloni azzurri con sopra tanti piccoli pinguini.

Cazzo.

<Si, lo sapevo.> mentii ma non volevo dargli retta < e No, non ti dico dove sono e non preoccuparti per me rimani pure sul divano e continua quello che stavi facendo prima che il ti interrompessi.>
Conclusi riattaccandogli il telefono in faccia.

Che nervoso.