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Capitolo 2
Non ci potevo credere dovevo fare da guida proprio a sto qui?! Era lui il ragazzo nuovo!
Il vicepreside ci accompagnò fuori dalla porta.

<BeneBene quindi la signorina saputella mi farà da guida> disse con un sorriso beffardo.
Io sbuffai alzando gli occhi al cielo.
<perché sbuffi? Aspetta non dirmi che ti sei innamorata di me? Beh c'era da immaginarselo da una come te, poi voglio dire guarda che figo che hai davanti!>
Lo guardai allibita.
E lui iniziò a ridere.

<senti tu non sai chi sono io e non sai come sono fatta solamente perché sai il mio nome ciò non significa che mi conosci davvero.> sembrava sorpreso ma non replicò niente.
<Guarda vado dal vicepreside e gli dico di chiedere a qualcun altro di farti fare il giro della scuola.> aggiunsi.
Mi voltai per andarmene ma lui mi prese un braccio.
<Hey saputella non ho mai detto che volevo un'altra come guida.>

Dopo averlo portato a fare un giro turistico per la scuola che sembrava un carcere mi chiese se si poteva fumare, ovviamente no, ma lo portai dove tutti fumavano, ovvero, sotto il ponticello che si trovava in giardino. Non si sa cosa ci faceva li una struttura del genere ma tutti la sfruttavano come angolo fumatori.

Estrasse un pacchetto nuovo dal Colmar e prima di scartarlo lesse cosa c'era scritto sopra e fece una piccola smorfia.
<vuoi?> chiese
<no, non fumo più>
<Come mai?>
<Non credo ti riguardi>risposi infastidita dalla domanda.
<perchè hai letto le avvertenze che c'era sul pacchetto?> chiesi curiosa
<Non credo ti riguardi> mi fece la voce quando lo dissi pure io.

Dopo che ebbe finito di fumare rientrammo e la campanella suonò avvertendo che c'era l'inizio dell'intervallo.
La gente iniziò ad uscire e appena mi voltai in cerca del ragazzo nuovo non lo trovai più.

Entrai in classe e le ragazze mi vennero tutte addosso per sapere informazioni su quello li.
Sembrava fossero in una crisi di nervi perché non riuscivano a scoprire il nome, ovviamente, io lo sapevo ma non so il perché non lo dissi a nessuno.

La scuola finì e io mi incamminai verso il pullman, li trovai Giubbe e appena lo vidi gli corsi ad abbracciarlo.
Io e Giubbe siamo migliori amici e non riesco a capire come la gente creda che io e lui ci siamo fatti al mio 14 esimo, beh non è che abbiano tutti i torti ma è stato solo un bacino e poi tra lui e Rosy c'erano dei problemi.

<Come stai saputella?!> disse con un sorriso a 32 denti.
alzai gli occhi al cielo, anche lui con questo stupido soprannome!
Io non sono una saputella, lo sarà la sua ragazza Rosy.

<Bene...> mormorai
Ma lui mi guardò dubbioso. Ecco lo svantaggio di conoscerlo da molti anni! Lui mi capisce al volo.

<che è successo? Devo spaccare la faccia a qualcuno?>
Non volevo tirare fuori la storia di quello che era successo al mio compleanno perchè per me e lui quel bacio è stata una cosa così.. Poi eravamo ubriachi e lui stava soffrendo per colpa di Rosy e una cosa tira l'altra e ci siamo baciati.

<Emmm... Stamattina.... Ecco...>
<oh guarda chi c'è, il tuo fantastico fratellastro: Cameron>

Oh no.
Cameron no.
Io odio Cameron, e il sentimento era reciproco.

Però almeno questa volta è capitato al momento perfetto e mi ha salvata da Giubbe anche se so che questo argomento non finirà qui.

<Cameron> gli fece un cenno Giubbe.
<Giorgio Giubbetti> ricambio Cameron<allora hai finito di tradire Rosy con la mia sorellina?> aggiunse con un sorriso beffardo.
<Non sono la tua sorellina e non lo sarò mai, Giubbe lascialo stare> intervenni io.

Cameron scoppiò in una grossa risata.
Non sapevo di essere così comica. Oggi facevo ridere tutti senza neanche volerlo e ciò mi infastidiva molto.

Il pullman arrivò. io e Giubbe ci sedemmo il più lontano da Cameron ma questo non bastò perché si mise davanti a noi.

<hey non dirmi che te la sei presa per quella pessima battuta Meg> si "scusò" Cameron anche se a me sembrava più una falsa.
<Cameron perchè non te ne vai con i tuoi amici e la smetti di tormentarmi>
<Cara piccola Meg non ti conviene parlarmi con quel tono da superiore perchè lo sai benissimo che la tua reputazioni di piccola popolare dipende tutta da me.>
<che bambinata> replicai.

Questa volta iniziai io a ridere.
Okay era vero che prima di lui io ero solamente una sfigata di cui nessuno conosceva l'esistenza però deve smetterla di parlarmi così.

< O mio dio! Ryan!> gridò Cameron a qualcuno facendogli cenno di andare di fianco a lui.
Il ragazzo arrivò e quando si volse a guardarmi io barricai gli occhi!
Non era possibile!

Cos'ho sbagliato// Cameron dallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora