12.

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Capitolo 12

Ero determinata, ormai, sul mio viso non sarebbe più scesa manco una lacrima.

Entrai in classe e mi misi di fianco a Grace.
Lei, come sempre, rideva e questa volta era anche un pochino agitata.
<stai bene?> chiese
<Si>

Non mostravo nessuna emozione e questo autocontrollo non sapevo di averlo.

La mattina passò e ora era il momento più difficile: la mensa.
Prima che Cameron uscisse dalla mia stanza e ritornò con "ti ho sistemato le cose" la gente rideva e basta. ma ora mi guardavano male e appena mi vedevano sparlavano con i loro amici.

Presi il mio pranzo e andai a sedermi al mio solito posto ma le mie compagne di classe non mi raggiunsero.

Sospirai ma non feci vedere a nessuno che stavo soffrendo: non potevo e non volevo.

<Hey Meg!> disse Ryan venendomi incontro.
Io mi voltai di scatto non riuscivo a capire perché mi stesse parlando pensavo che Cameron l'avesse intimidito.

Ma ora che ricordo bene Cameron mi aveva detto che gli avrebbe parlato.

Ad un tratto il mio cuore iniziò a battere in un ritmo incredibile non avevo parole e avevo la gola secca.

<hey> risposi con un piccolo sorriso.
<mi dispiace di averti evitato in questi giorni ma sai com'è girano un sacco di voci cattive sul tuo conto è lo so non dovrei farci caso però... Cioè mi capisci?>

Io lo guardai storto ed ero pronta a ribattere. Sbuffai ma come facevo a essere cattiva con lui era ovvio che lo capivo se fossi stata io al suo posto avrei fatto molto probabilmente anch'io così.

Era meglio perdonarlo.

< Ti capisco>
< allora, È libero questo posto?>
Sorrisi e lui si mise di fianco a me.

Iniziamo a parlare Del più e del meno poi lui mi raccontò le voci che giravano sul mio E ciò mi fece sentire davvero male non riuscivo a capire perché la gente doveva dire queste cattiverie soprattutto non vere appena scoprirò chi è stato a mettere in giro queste voci non so cosa farò ma sicuramente le mie intenzioni non sono buone.

So che posso sembrare cattiva ma non mi interessa.

Voleva la guerra e guerra sia.

La mensa fini e così anche la scuola. arrivai alla fermata del pullman e incontrai quel maiale schifoso.

Appena lo vidi sentii il mio sangue ribollire di rabbia! Volevo strozzarlo.
Andai dritta da lui.
<Tu! Verme che non sei altro! Che cos'hai detto a Rosy?>
Lui mi guardò accigliato.
<Lasciami stare Mason. Accetta la sconfitta. Dovevi startene nel tuo e non rompermi le scatole perché tutto questo è successo a causa tua.> disse con nonchalance.

<Mia? Sei tu che non hai mai trovato il momento di dire la verità a Rosy e adesso tutto questo sta ricadendo su di me! Chissà cosa gli hai detto quella sera per farmi dare uno schiaffo!> sbottai.

Lui si voltò dandomi le spalle e li fu la goccia che fece traboccare il vaso.

Buttai lo zaino a terra e prima che potessi saltargli addosso venni bloccata da qualcuno.

<Ferma Meg, ferma.>
Avevo il respiro affannoso.
Chi era quella ragazza che aveva preso possesso del mio corpo.

Mi girai e vidi Ryan che mi teneva bloccata le braccia.

<Ahhh quindi oltre a fare la troia sei anche aggressiva> disse Giubbe voltandosi di nuovo verso me.

Ora lo strozzavo.
Mi liberai dalla presa di Ryan ma Cameron sbucò dalle mie spalle e si avvicinò a Giubbe dandogli un pugno in faccia.

<ora direi che hai esagerato. Ieri ti avevo avvertito.>

Giubbe si tocco il labbro e notò che sanguinava un pochino.
Buttò per terra lo zaino e saltò addosso a Cameron ma il mio fratellastro riuscì a buttarlo per terra mettendosi sopra di lui e continuando a prenderlo a pugni mentre gli diceva di lasciarmi stare e di non pronunciare più il mio nome.

Giubbe era a terra con la faccia sanguinante mentre Cameron aveva solamente una botta sullo zigomo.

Tutti erano li a guardare la scena ma nessuno si intromise tra la rissa, giustamente.

Il pullman arrivò ma Cameron non salì, prese lo zaino e se ne andò via, mentre, giubbe si rialzò e salì sul pullman insieme a me e Ryan.

<Te la farò pagare> disse Giubbe al mio orecchio prima di superarmi e andare a prendere posto.

Io guardai preoccupata Ryan ma lui non fece domande, si limitò solo a prendermi la mano.
<Stai tranquilla, non sei sola> mi rassicurò lui.

Anche in un momento così.. "Tragico" il mio cuore batteva a mille per questo ragazzo.

Cos'ho sbagliato// Cameron dallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora