Capitolo 5.
Dopo aver cenato, Harry mi portò in salotto dove ci sedemmo sul divano. "Ti piace cantare?" Mi chiese."Si, ma non sono molto brava," risposi, "Perché?"
Si alzò e camminò verso la Tv. Aprì lo sportello e tirò fuori un gioco, del karaoke, per la wii.
"Vuoi giocare?"
"No, no, non mi piace cantare davanti le persone." Dissi rapidamente.
"Perfavore?" Chiese.
"No."
"Perfavooooore?"
"NO."
"PERFAVORE?" Pregò.
Sospirai. "E va bene. Una canzone."
"Si!" Esclamò come un bambino di cinque anni. Ruotai gli occhi, ridendo alla sua infantilità. Mise il gioco nel lettore.
"Inizi tu." Gli dissi.
Annuì mentre collegava il microfono alla Wii e dopo venne verso il divano. I suoi piedi si incrociarono con il filo, ma non se ne accorse così quando cercò di correre, inciampò e cadde a terra. Aveva un rossore sulla fronte quando si alzò."Oh mio Dio, stai bene?" Chiesi cercando di non ridere. Stavo male per lui, ma dovevo ammettere che era davvero divertente.
"Si, si, sto bene. Succede sempre."
Non potei fare a meno di ridere.
"Hey, non è divertente." Mise il broncio."Mi dispiace! Sei solamente tenero!" Spiegai. Era ovviamente imbarazzato, ma lui non lo dava a vedere. Finì di preparare il gioco e cominciò a scorrere la lunga lista di canzoni. Gli servì molto tempo per cercare la canzone che voleva; non poteva leggere i titoli allo schermo, quindi cliccava su ognuna per ascoltare un piccolo pezzo. Infine, scelse Isn't She Lovely, di Stevie Wonder.
Ascoltai l'inizio della canzone.
Quando iniziò a cantare, ero davvero convinta di poter morire e andare in paradiso, era come un angelo. O Dio stesso. La sua voce era fantastica."Isn't she lovely, isn't she wonderful," cantò, "Isn't she precious, less the one minute old, and I never thought, thought love we'd be, making one as lovely as she, isn't she lovely made from love."
Quando la canzone finì, rimasi in silenzio come quando suonò con il piano. Non sapevo che al mondo c'erano persone così talentuose. Avevo paura di cantare davanti a lui adesso. Era il migliore cantante che avessi mai ascoltato, e io il peggiore.
"È il tuo turno!" Disse eccitato, dandomi il microfono.
"Um, non mi va molto." Dissi nervosamente.
"Oh andiamo, avevi detto che volevi!" Disse Harry con un sorriso sulla faccia, "Voglio davvero sentirti."
"No, non vuoi. Ho una voce terribile."
"Se la tua voce, quando canti, è come quella quando leggi, allora è stupenda."
Arrossii, sorridendo e abbassando la testa verso il pavimento dove Harry era cascato poco prima.
"No, sono davvero un'orribile cantante."
"Dai, se andrai male, anche se so che non sarà cosi, non riderò di te!" Promise.
Sospirai e guardai la lista di canzoni. Scelsi la canzone più bella di quel momento, Thinking Out Loud di Ed Sheeran.
"Oh, amo questa canzone!" Esclamò quando sentì la canzone. Lo guardai nervosamente e presi un lungo respiro prima di iniziare.
"When my legs don't work like they used to before, and I can't sweep you off of your feat," cantai, "Will your mouth still remember the taste of my love? Will your eyes still smile from your cheeks?".
Mi sorrise mentre cantavo, facendomi sentire un po' meglio. Alla fine sapevo di non essere così terribile. Mi sentii più sicura mentre continuavo a cantare, ma ero ancora preoccupata di quello che stava pensando Harry. Quando la canzone finì, mi sentii sollevata.
"Cassie! È stato fantastico!" Esclamò Harry.
"Lo dici solo per educazione." Risposi, arrossendo.
"No, davvero. Non sei affatto male. Credimi."
Risi. "Grazie." Risposi. Pensavo di andare male, ma lui mi fece ricredere. Questa era un'altra cosa che amavo di Harry; dal primo momento che parlai con lui, non era stato altro che un gentiluomo.
Mi sedetti e ascoltai Harry cantare altre canzoni con la sua angelica voce. Durante le note di Somewhere In Brooklyn di Bruno Mars, qualcuno bussò alla porta, indicandomi che mia madre era arrivata per riportarmi a casa. Mi sorprese il modo in cui si muoveva senza il suo bastone, ma immagino che dopo diciassette anni probabilmente aveva memorizzato la casa. Lo seguii verso la porta. La aprì e si fece da parte per far entrare mia madre.
"Ciao, Harry." Gli sorrise mia madre. Dopo venne verso di me e mi chiese, "Pronta ad andare, Cassie?""Si." Risposi con riluttanza. Non volevo andare via, ma sapevo che non sarebbe passato molto tempo dalla prossima volte che avrei visto Harry. Così, seguii mia madre verso la porta.
"Aspetta, Cassie." Disse Harry, afferrando il mio polso, "Ti piacerebbe uscire di nuovo? Come un vero appuntamento, da qualche altra parte rispetto le nostre case?" Harry era la prima persona che ricambiava i miei sentimenti. Mi sentivo bene.
"Certo." Risposi sorridendo.
"Fantastico," sogghignò, mostrando le sue adorabili fossette. Si sporse in avanti e mi baciò sulla guancia.
"Ciao, Cassie." Sussurrò prima di rientrare in casa.
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Blinded// H.S {Traduzione italiana}
FanfictionPensai a cosa chiedere. Infine, dissi: "Che cerchi in una ragazza?" Lui rispose subito. "Personalità interessante, di talento, onesta..." Avrei voluto chiedergli qualcos'altro. Non avevo nessuna delle caratteristiche che stava dicendo. Una volta che...