Capitolo 1.

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Capitolo 1.
"Cassie, aiutami a prendere queste scatole dalla macchina!"

Sentii mia madre chiamarmi dal piano inferiore. Gemetti, già esausta dal portare tutte le mie scatole in camera. Comunque, scesi di sotto per aiutarla.

La mia famiglia si è trasferita qui, in una piccola città in Inghilterra chiamata Holmes Chapel, dalla California.

Non sono stata esattamente esntusiasta quando i miei genitori mi avevano detto che ci saremo trasferiti qui. Anche se ho sempre sognato di visitare l'Inghilterra (proprio come ogni altra ragazza americana), non ho mai voluto viverci. Non volevo lasciare i miei amici, la casa dove sono cresciuta, la mia vecchia vita. Ma grazie allo stupido lovoro di mio padre, eccomi qui.

Quando aprii la porta di casa, vidi che mia madre era già in piedi accanto al SUV bianco, con il cofano spalancato. Stava tentando di portare due grandi scatole in una sola volta, e barcollava sotto il peso di quest'ultime. Mi sono precipitata ad aiutarla, prendendo una delle due scatole dalle sue braccia.

"Dio, grazie", mi disse, "È così bello avere almeno un figlio che è disposto ad aiutarmi con il duro lavoro."

Mio fratello minore, Kyle, a quanto pare, era seduto sul sedile del passeggero, ma non si era preso la briga di uscire dalla macchina e aiutare nostra madre. Risi e tornai in casa, spingendo la porta che avevo lasciato semi aperta.

"Quindi," disse mia madre appena appoggiò le scatole sul pavimento, "cosa pensi della nuova casa, per adesso?"

"È okay." Risposi. Anche se mi mancava la vecchia casa, dovevo ammettere che era davvero carina.

okay? Questo posto è eccezionale, dannatamente enorme!" Esclamò Kyle, entrando in casa e chiudendo la porta dietro di lui. Si sedette e tirò fuori il suo Iphone. Non si era nemmeno preoccupato di prendere un'altra scatola prima di entrare. Sospirai. Non era facile vievere con un quattordicenne. Poteva, ovviamente, dire che io e la mamma lo stvamo fissando, ma lui non sembrava preoccuparsi.

Ad un tratto, bussarono alla porta, mia madre si avvicinò con cautela per rispondere. Uno dei nostri vicini era venuto a darci il benvenuto nel quartiere.

Era una donna che sembrava avere la stessa età di mia madre, e aveva i capelli neri e gli occhi verdi. Era davvero bella. Aveva un ragazzo con lei, presunsi fosse suo figlio e che avesse la mia stessa età.

"Ciao, il mio nome è Anne, e questo è mio figlio, Harry."
Lei e mia madre cominciarono immediatamente a conversare, come tutte le mamme fanno, ma non mi unii a loro. Ero stata distratta, invece, da Harry.
Era davvero carino. Era sexy, in realtà. Aveva una testa di riccioli marrone scuro, che erano davvero molto lunghi per un ragazzo; arrivavano alle sie spalle. Aveva dei bellissimi occhi verdi, con uno scintillio unico che non sapevo come descrivere. Erano quel tipo di occhi dove ti ci potevi perdere dentro. E le sue labbra, piene e rosse, così... Cosi baciabili.
Non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso, ma lui non mi guardò neanche una volta, il che era strano. Rimase lì fermo e ascoltava quello che le nostre madri dicevano. Girava la testa verso la madre di tanto in tanto, ma per la maggior parte del tempo guardava davanti a sé.

Non ascoltavo la conversazione tra Anne e mia madre, ma non mi sentivo come se fossimo stati in piedi per così tanto tempo. A quanto pare, però, era da tanto che eravamo così, perché vedevo che stavano per andarsene.

"Ciao, Cassie," mi disse Anne.
"Um, ciao," risposi, leggermente confusa. Non volevo che Harry se ne andasse, anche se non parlava o non mi guardava. Volevo solo stare lì e ammirarlo un po' più a lungo.

Mentre stavano scendendo le scale del portico, Anne prese la mano di Harry e disse, "Attento, amore, non hai il bastone con te."
"Bastone?" Chiesi ad alta voce, una volta che mia madre chiuse la porta.

"Lui non rincorre le cose, o va su e giù per le scale" spiegò mia madre.

"Huh? Di cosa stai parlando?"

"Non hai ascoltato niente di quello che ha detto Anne?" Non avevo ascoltato affatto. Ero troppo concentrata a fissare l'angelo che era davanti a me.

"Immagino di no." Dissi. Mia madre sospirò.

"Avresti dovuto prestare attenzione, Cassie. Se lo avessi fatto," iniziò, "sapresti che Harry è cieco."
#SpazioAutrice
Ciao a tutti!!
Vorrei cominciare col dire che questa non è una mia storia ma la sto soltanto traducendo. Mi scuso per eventuali errori e, niente, spero che vi piaccia.
Baci Xx

Blinded// H.S {Traduzione italiana}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora