Capitolo 7.

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Capitolo 7.
Quella Domenica, ero pronta per il mio appuntamento con Harry, ma non sapevo cosa indossare. Non aveva senso essere preoccupata per cosa mettere, considerando il fatto che lui non poteva vedermi, ma volevo apparire carina. Avevo tutti i possibili outfits sul letto, e me li provavo davanti allo specchio uno ad uno. Stavo provando il quarto outfit, quando il mio telefono squillò. "Pronto?" Risposi.

"Ciao, Cassie." Rispose Harry con quel suo delizioso accento.

Sembrava star male. La sua voce era ruvida, come se la sua gola era dolorante.

"Hey, stai bene?" Chiesi.

"No, non molto. Sono malato," spiegò, "quindi, um, credo dobbiamo rimandare il nostro appuntamento. Scusa."

"Oh, va bene. Posso venire a trovarti?"

"Non voglio che ti ammali."

"Non mi ammalerò. Sono immune a tutti i batteri." Era vero; non mi ammalavo da almeno cinque anni.
"Puoi venire più tardi?" Chiese speranzoso.

"Certo." Dissi, rimettendo i miei vestiti nell'armadio. Harry mi aveva tirato fuori da uno delle più difficili decisioni che dovevo prendere.

"Quando arrivi entra pure, mia madre lavora oggi, quindi non può venirti ad aprire come sempre." Mi disse Harry.

"Okay. Sarò lì tra un paio di minuti." Dissi prima di riattaccare.

Ero felice che Anne non c'era, almeno io ed Harry saremo stati un po' di tempo da soli. Prima di lasciare la mia camera, afferai il libro che stavo leggendo ad Harry quando venì a casa mia. Sapevo che voleva ascoltare più della storia, e pensai che quello sarebbe stato il momento perfetto per me per leggergli altri capitoli.
Scesi le scale e dissi a mia madre che uscivo. Aprii la porta e vidi che stava piovendo. E non avevo un ombrello. Uscii nel portico, cercando di dedicere se uscire con questo tempo. Stavo considerando l'idea di chiamare Harry e dirgli che non potevo più andare da lui, ma volevo davvero vederlo, e gli avevo promesso che sarei andata. Corsi sotto la pioggia diretta a casa di Harry.
•••
Quando arrivai a casa sua, ero completamente zuppa. I miei lunghi capelli erano sulla mia faccia e i miei vestiti erano attaccati al mio corpo come se avessero paura di essere tolti. Tolsi le scarpe che erano riempite d'acqua. Aprii la porta e le posai a terra. Salii al piano superiore per vedere il mio angelo malato.
Aprii la sua porta e lo trovai rannicchiato sul suo piumone dei Green Bay Packers.

"Hey, come ti senti?" Chiesi, camminando verso il letto. Volevo sedermi ma non volevo bagnare il suo letto.

"Orribile." Borbottò Harry da sotto le coperte, "Sdraiati con me."

"Non posso, sono zuppa per la pioggia."

Le sue braccia spuntarono dalle coperte e afferrarono le mie. Le lasciò lentamente andare quando capì che non stavo scherzando, "Sei davvero bagnata," disse, "e anche molto fredda."

"Si, ho notato. Hai qualche vestito da prestarmi?"

Si trascinò fuori dal letto. Si appoggiò sul comodino, con gli occhi chiusi e il respiro affannoso.

"Stai bene?" Chiesi mettendogli una mano sulla schiena.

"Si, solo un po' di vertigini." Si prese un momento per rimettersi in piedi, poi andò verso l'armadio e aprì un'anta. Si guardò un po' intorno poi prese un paio di boxer della Calvin Klein e una maglietta. Me li diede e disse, "Questi dovrebbero andarti bene. Puoi mettere i tuoi vestiti bagnati nell'asciugatrice dopo esserti cambiata."

Lo ringraziai e andai nel bagno per cambiarmi. Dopo aver chiuso la porta, guardai il mio riflesso allo specchio. Il mio trucco era colato, e i miei capelli stavano iniziando ad asciugarsi, ma erano ancora abbastanza umidi. Avevo un aspetto terribile. Ero contenta che lui non poteva vedermi in quel modo.

Blinded// H.S {Traduzione italiana}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora