Capitolo 15.

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Capitolo 15.

Chiamai Anne appena arrivammo all'ospedale, e lei arrivò più veloce che potè. Sembrava un totale disastro, i suoi occhi rossi per il pianto e i suoi capelli andavano da tutte le parti. Non potevo giudicare il suo aspetto, io non ero migliore.

Raccontai ad Anne come Harry andò in contro al bastone, non realizzando che era in mezzo alla strada e che ormai era troppo tardi. Quando finii di spiegare, Anne si sedette vicino a me mentre aspettavamo qualche notizia su come stava Harry. Ci sedemmo nella sala d'attesa ad aspettare per minuti che sembravano una vita. Non prestavo attenzione al tempo, ma potevo capire che eravamo sedute li da un paio di ore. Ero preoccupata. E quell'ambiente inquietante non aiutava. Per la maggior parte del tempo ci fu un silenzio tombale, l'unico suono era quello della pioggia che sbatteva contro le finestre. Di tanto in tanto, dei medici passavano parlando di cose che non capivo.

Volevo uscire da quell'ospedale. Volevo alzarmi e correre fuori, sotto la pioggia. Ma non potevo farlo, dovevo rimanere per Harry.

Non ero sicura se essere preoccupata quando un'infermiera si avvicinò a noi. Speravo per il meglio, ma mi aspettavo il peggio.
L'infermiera ci disse che Harry si era svegliato, dopo una piccola chirurgia. Raccontò ad Anne quello che io già sapevo. Le sue lesioni non erano così gravi come, invece, sembravano, ed Harry poteva andarsene tra un paio di giorni.

Ascoltando le parole dell'infermiera, mi ero finalmente rilassata. Respiravo normalmente per la prima volta da quando ero arrivata in quel posto. Harry stava bene.

Velocemente arrivammo nella sua stanza, la stanza 419. Era sdraiato sul letto con gli occhi chiusi, ma lì aprì quando sentì che eravamo entrate. Anne corse verso il letto, piegandosi per abbracciarlo, preoccupata per la sua salute.

"Come ti senti, amore?" Chiese, spostandogli i capelli dal viso per far sì che la vedesse negli occhi.

"Meglio," Borbottò Harry, "ma fa ancora male."

"Lo so, piccolo, te ne farà ancora per un po'." Anne baciò cautamente la sua fronte. "Dio, sono così felice che tu stia bene. Ti amo così tanto."

Io rimasi in piedi sullo stipite della porta. Sapevo di dover dire qualcosa, ma non sapevo cosa. Provai a pensare alle parole giuste mentre guardavo il mio ragazzo. Il suo braccio sinistro era ingessato. Il lungo taglio sulla guancia destra era bendato. Ero sicura che il suo corpo era terribilmente coperto da lividi sotto il suo camice blu-grigio. Sembrava stare meglio di prima, ma odiavo vederlo in quello stato.

Dopo pochi minuti, un dottore entrò nella stanza e chiese ad Anne di parlare. Uscì nel corridoio, lasciandomi sola con Harry. Ora che siamo soli, costrinsi me stessa a parlare.

"Harry," sussurai, "Stai- stai bene?"

Sembrava sorpreso quando ascoltò la mia voce. Ero silenziosa, quindi lui probabilmente non si era accorto che ero lì. Proprio come la prima volta che ci siamo incontrati.

"Si, mi sento un pochino meglio." Disse Harry. Mi sedetti ai piedi del letto con le lacrime sul punto di uscire. No, non posso piangere, pensai. Harry era ovviamente pieno di dolore, ma non lo dava a vedere. Se lui poteva essere forte in quel momento, anche io potevo.

"Mi dispiace che tutto questo sia successo," sussurai, "è tutta colpa mia."

"No, non è vero." Rispose Harry, allungando il suo braccio funzionante per accarezzarmi la guancia. Il mio corpo intero formicolò sotto il suo tocco. "Non puoi incolpare te stessa, Cassie. Non è colpa tua se girovagavo in mezzo alla strada. Non prestavo attenzione."

"Ma io non stavo prestando attenzione! Se l'avessi fatto avrei potuto fermarti!"

"Si, ma sai che non mi piace quando sei troppo protettiva con me," rispose Harry tranquillamente, "non posso pretendere che tu mi controlli 24 ore su 24."

Non dissi niente. Sapevo che aveva ragione. Questo sarebbe potuto succedere anche se io non fossi stata lì.

Anne rientró un paio di minuti più tardi, seguita dal dottore.

"Dobbiamo andarcene ora, Cassie. Harry deve riposare." Disse Anne.

Non volevo lasciare Harry tutto solo qui. Ma sapevo che Anne aveva ragione. Ci avrebbe messo di più per recuperare se non avrebbe riposato abbastanza.
Mi piegai e diedi ad Harry un bacio veloce. "Ci vediamo preto. Ti amo."

"Ti amo anch'io." Sussurrò Harry. Cercava di non farlo vedere, ma sapevo che era irritato del fatto che ce ne stessimo andando.
Lasciai la stanza , lasciando Anne un po' di tempo da sola con Harry. Appena arrivai in corridoio cominciai a piangere, sia per il sollievo di sapere che Harry stava bene sia per il dolore di vederlo sdraiato sul letto d'ospedale, dolorante e impotente.

Blinded// H.S {Traduzione italiana}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora