Dove sei stato1

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Dopo una mezz'ora di viaggio finalmente arriviamo a destinazione.
Siamo fuori al parcheggio della fabbrica e non c'è nemmeno una macchina al suo interno...alchè la cosa mi insospettisce maggiormente.
«mantieni la calma Flo...»
«io...io...ho paura di perderlo...»
«ehi...ssh...vieni qui...lo troveremo...»
Intanto ripercorriamo la strada per tornare a casa nel silenzio più assoluto...nel frattempo provo a chiamarlo e richiamarlo...ma niente risulta sempre la segreteria telefonica.
Piccoli dolori al passo ventre iniziano ad impossessarsi di me,ma in un primo momento non allarmo Mario...poverino già è in pensiero per me.
Cerco di trattenere il più possibile!
Poco dopo ricevo una chiamata da parte di mamma
«allora tesoro l'avete trovato?»
«no mamma aspetteremo un'altro po' dopodiché provvederemo»
«figlia mia...non agitarti...sappi che le notizie brutte arrivano subito alle orecchie...sta calma,agitarsi non serve a niente danneggia solo il bambino»
«si scusami mamma....dopo la morte di James la vita la vedo da un'altra prospettiva»
«tesoro adesso riattacco...appena sai qualcosa chiamami».
Il mese di Luglio sta finendo e in questa macchina si muore di caldo
«Mario...ti dispiacerebbe se accendessi l'aria?»
«no fai pure..non devi nemmeno chiedere!»
«grazie...sai devo dirti una cosa...quando vedo come interagisci con tuo figlio mi fai pensare a come è fortunato lui ad avere te...tu sei una padre speciale,molto affettuoso e disponibile nei suoi confronti...e un po'mi rattrista...avrei preferito anch'io avere un padre come te»
«Flora da ora in poi considerami tale...tu per me sei quella figlia femmina che ho sempre voluto...»
«grazie...non voglio esserti annoiante ma sono tanto curiosa di sapere della madre di Daniel»
«ne sei sicura?bhe ecco lei è rimasta incinta dopo tre mesi di fidanzamento...capitò tutto così in fretta... e quando seppi che lei aspettava mio figlio niente mi importava di piu al mondo...ma dopo che nacque Daniel non andò secondo i miei piani...»
«come mai?»
«perché appena ebbe occasione fuggì con un uomo di colore,lasciandomi solo con Daniel che aveva appena qualche giorno»
«che storia!».
Appena arrivammo a casa mi buttai sul divano e comtinuavo a chiamarlo ma niente.
Erano le otto di sera quando la porta di casa si aprì
«buonasera»
Corsi all'entrata e lo vidi
«ma dove sei stato?».

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