La quasi verità

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La mattina seguente
Tutto continuava a procedere in un modo sbagliato...ci mancava che alla fine Daniel era il figlio di Mario...e chi lo avrebbe mai detto!
In fin dei conti a me non mi importa io continuo per la mia strada...come stavo già facendo...
Oggi voglio andare al cimitero e da un po' che non lo vado a trovare...mi manca tanto...questo bambino è l'unico regalo che lui mi potesse fare.
Arrivai vicino la tomba ed era come se fosse stata la prima volta che andassi...piangevo...piangevo perché lui non c'era con me poi la mia mano scese involontariamente sulla mia pancia e l'accarezzai poi dissi «lui è il tuo papà»mi manca molto...è vero c'è stato un momento di crisi tra noi ma infondo lo amavo!
Ritorno a casa e mi siedo sul divano questo caldo mi sta uccidendo vedo mia madre avvicinarsi«perchè sta succedendo a me?»
«tesoro!!!vieni qui»
«mamma mi manca terribilmente»
«lo so,lo so, piangi pure!!!»
«scusami»
«no e di che...anzi ti vorrei dire una cosa a breve verranno Mario e Daniel»
Bingo...ecco questa ci mancava oggi!
«wow».
Andai in camera mia e trovai mia sorella in piena discussione il suo fidanzato...ma possibile che in questo casa non c'è un minuto di tranquillità?
Riordino la mia stanza ed esco a fare una passeggiata...il pancino cresce giorno dopo giorno e i miei vestiti quasi non mi entrano più.
Entro in un negozio e faccio un po' di compere...ci voleva!
Quando torno a casa loro sono già li
«buongiorno»
«ciao Flora come va?»
«bene Mario»
«tua madre non fa altro che parlare di te e delle tue doti...ho saputo che ti sei diplomata da poco!»
«si e con voti alti» aggiunge mia madre
Mi siedo sul divano nel frattempo che mamma cucini e per mia sfortuna mi segue anche Daniel.
«non so ho come la sensazione che diventi sempre più bella!»
«ma cosa dici»
«ascoltami Flo...tu mi piaci...e mi piaci sul serio...»
«alt...non continuare...»
«perché! Spiegami il motivo...davvero io non ti capisco...ogni volta che provo a parlati tu mi allontani...ma cosa ti ho fatto?»
«Daniel davvero è una questione seria non scherziamo!!!» venimmo interrotti da mia mamma «ragazzi a tavola»
Mi alzai dal divano e lui mi afferrò negli occhi,poi mi prese la mia testa tra le sue mani e mi guardò fisso negli occhi «sei mia» e si sesette al tavolo lasciandomi sola vicino al divano...
Come poteva? Aveva messo in subbuglio la mia testa.

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