5. - Ginny

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Dolore. È l'unica cosa che riesco a sentire. Dean. Non lo perdonerò mai per quello che ha cercato di fare, soprattutto perché ha attaccato una persona innocente per una cosa stupidissima. Non so chi mi sta portando in braccio, ma non lo sento camminare, forse è Harry sulla scopa per portarmi più in fretta in infermeria. Non capisco più niente. Sento delle voci distanti, ho la vista sfocata, poi, buio.

-Harry-
Insisto per rimanere con Ginny, ma Madam Pomfrey* mi obbliga ad andare ad avvisare Ron e il professor Silente. Corro nella Sala Grande, perché è ora di cena. Quando entro spalancando la porta tutti si girano a guardarmi, ma non me ne frega più di tanto. «Professor Silente... infermeria... Ginny Weasley...» balbetto, Ron si alza di scatto e mi raggiunge, e Hermione lo segue. Silente si alza e il brusio generale si interrompe: «La cena è finita. I Caposcuola accompagnino gli studenti nei loro dormitori» dice semplicemente, poi ci segue. Arrivati davanti all'infermeria Silente dice a Hermione che, in quanto non è parente di Ginny, per adesso non può entrare. «Ma è la mia migliore amica!» protesta lei «E nemmeno Harry è imparentato con lei!».
«Ma è l'unico testimone che abbiamo. Mi dispiace, signorina Granger».
Quando entriamo Ginny non è più sanguinante, e non capisco se è sveglia o meno. «Come sta?» chiede Ron, preoccupato. «È bastato un contro incantesimo. Le lacerazioni causate dall'incantesimo erano molto profonde, e poteva... morire se il signor Potter non l'avesse portata qui in tempo» spiega Madam Pomfrey. «Posso chiederti, Harry, chi ha fatto questo alla signorina Weasley?» chiede Silente.
«Dean... Dean Thomas. Ero... nel campo da Quidditch quando mi ha attaccato. L'incantesimo era destinato a me, ma... Ginny si è interposta e...» ho la voce tremante. «Ho capito. Ora, signor Weasley, se non le dispiace, potrebbe andare a cercare Dean Thomas nel campo da Quidditch? Usi pure la scopa del signor Potter.» dice Silente. Ron sembra felice, quasi volesse rivendicare a modo suo la sorella.
  Un quarto d'ora dopo Ron entra portandosi dietro Dean, che geme dal dolore perché  Ron lo sta trascinando da un orecchio. Poi, sotto richiesta di Silente, comincia "l'interrogatorio".

~Ginny~
Sento delle voci. Ci sono delle persone che urlano, probabilmente stanno litigando. Le voci accusatorie di Ron e Harry, e quella difensiva di Dean. Poi quella bassa e calma di Silente, e gli squittii preoccupati di Madam Pomfrey. Raccolgo tutte le forze che mi ritrovo, apro gli occhi e gemo, crecando di mettermi seduta. «GINNY!» grida Ron, e mi si butta completamente addosso. «Stai bene, sorellina? Che ti ha fatto quel brutto...» comincia, ma Dean cerca di difendersi.
  «Ehi! Io non volevo colpirla!» esclama, poi mi guarda e si avvicina. «Ginny...» sussurra. Io istintivamente mi raggomitolo, schiacciando le ginocchia contro il petto, solo che mi fa ancora male e arriccio la bocca in una smorfia di dolore. Ron sguaina la bacchetta e la punta contro Dean, allontanandosi da me, e al suo posto viene Harry. «Stai bene?» chiede preoccupato. Annuisco.
  «Suppongo che ora possiamo lasciarli discutere da soli, non è vero, Poppy?» dice Silente rivolgendosi a Madam Pomfrey. Escono lasciandoci soli. Dean ha perso l'attenzione di Ron, e si avvicina a me pericolosamente e velocemente. Io non so che fare, così mi appiccico contro il petto di Harry, e lui mi avvolge con le braccia. «Ginny... Io... Mi dispiace, non volevo...» comincia balbettando Dean.
  «Ma l'hai fatto.» «Non era te che volevo colpire!» «Giusto, volevi colpire Harry. Perché? Per una ragione inesistente. E ora vattene via» dico, con gli occhi lucidi.
  «Ma...»
  «VATTENE! SUBITO! E TI AVVERTO, DEAN THOMAS, SE TI AZZARDI ANCORA UNA VOLTA AVVICINARTI A ME O AI MIEI AMICI, GIURO SU HARRY POTTER CHE TI CRUCIO FINO...» urlo, ma Ron mi calma, e intanto Dean è uscito, probabilmente starà andando incontro alla sua punizione.
  «Tranquilla Ginny, ha capito il concetto.» mi abbraccia, poi aggiunge: «E perché hai giurato su Harry?». «Ehm... Così, non mi veniva in mente nessuno..»
«È stato geniale.» dice con mia sorpresa Ron «Magari così si ingelosisce un po', si merita questo ed altro».

È mattina e io, Dean e Harry siamo nell'ufficio del professor Piton, in quanto sarà lui ad assegnare la punizione al colpevole.
  «Quindi» dice il professor Piton «riassumendo: il signor Potter è stato attaccato dal signor Thomas, e quando lui ha cercato di renderlo vittima di uno degli incantesimi più pericolosi che esistano, e che può portare alla morte,» Piton scandisce bene queste ultime parole, rivolgendosi a Dean. «la signorina Weasley si è interposta tra voi due subendo lei, il Sectumsempra.»
  Rabbrividisco nel sentire il nome che mi ha provocato tanto dolore.
  «Il signor Thomas può rimanere qui per la sua punizione, mentre il signor Potter può accompagnare la signorina Weasley nel loro dormitorio, in quanto ha attaccato per sola legittima difesa, senza riportare ferite all'avversario. E intanto il signor Thomas mi spiegherà come conosce quest'incantesimo».
  Usciti da lì, un silenzio imbarazzante ci avvolge. A romperlo è Harry:
  «Allora, così per quanto non fai lezione?» «Um, solo per oggi, credo.» «Quindi, ehm, ti dispiace se... tifacciocompagnia?» chiede tutto d'un fiato. Scoppio a ridere.
  «Certo, e me lo chiedi?». Passa qualche minuto.
  «Posso farti una domanda?» chiede.
  «Me l'hai appena fatta.» rispondo sorridendo.
  «Ha-ha, posso fartene un'altra?»
  «L'hai...» «Okay, sì, ho capito.» rido. «Allora, dimmi» lo guardo. «Per te quanto sono importante?» chiede, e io divento più rossa dei miei capelli.
  «Cosa intendi?» quasi urlo. «Calma, no è per quello che hai detto nell'infermeria... Sai, hai giurato su di me.» avvampo ancora. «L'ho detto il perché» protesto.
  «Ma non sono molto convinto. In genere la prima cosa che ti viene in mente è te stesso». «Ma... ma io ero appiccicata a te!» arrossisco ancora, ricordando che appena dodici ore fa sono stata più vicina a Harry di quanto non lo sia mai stata con lui in cinque anni. «È normale!» urlo.
  Il resto del tragitto lo percorriamo in silenzio, e quando raggiungiamo il ritratto della Signora Grassa, Harry mi dice: «Davanti alla Stanza delle Necessità, tra due ore esatte. Okay?» annuisco, mi saluta con un bacio sulla guancia.
  E solo adesso capisco che la mia grande cotta per Harry Potter non è mai finita.

*Spazio autrice*
[*Madam Pomfrey. Nella nuova edizione la traduzione è quella originale, ovvero la maggior parte dei nomi non viene tradotta. Es: Minerva McGranitt –» Minerva McGonogall nella nuova traduzione, nonché suo nome originale]
Macciao, ecco il capitolo. Non so che dire, spero vi piaccia e stop, alla prossima puntata.
Aaaah, dimenticavo: ho aperto un altro profilo, non so a quale scopo. Si chiama: EGrace34 seguitemiiiii!!!!
Un saluto c:
E. Grace

My Dream Love - HinnyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora