12. - Harry

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Quando vedo che Ginny si è addormentata, le avvolgo al collo la mia sciarpa e la prendo in braccio a mo' di sposa. La porto dentro, salgo lentamente le scale fino a raggiungere la sua stanza. La porta è socchiusa, così la apro con un calcio leggero.
Hermione è davanti all'armadio, si gira di scatto e sorride.
«Oh, ciao Harry!» appoggio Ginny sul suo letto, le tolgo il mantello, le tiro su le coperte e mi siedo accanto a lei. «Ero venuta un attimo qui, ma non ho trovato Ginny. Così ho provato a cercarla...» spiega Hermione.
«Nell'armadio?» chiedo. Annuisce.
«E poi sei arrivato. Che ci facevi con lei?» mi domanda. Io mi passo una mano tra i capelli, imbarazzato. Come faccio a spiegarle che ero giù a bere dell'acqua quando ho visto Ginny scendere e mi è venuta la voglia irrefrenabile di seguirla? Mi penderà per pazzo.
  «Io... avevo visto che era fuori così... pensavo avesse bisogno di... e poi abbiamo parlato un po' e si è addormentata...» balbetto, guardando un po' il pavimento un po' tutta la stanza. Hermione inarca un sopracciglio, poco convinta della mia spiegazione.
  «Tu piuttosto, perché sei venuta qui?» chiedo, cambiando discorso.
  «Per parlare con Ginny. Volevo parlarne anche con te.» spiega Hermione.
  «Be', ora sono qui. Dimmi tutto.» dico, guardando di sottecchi Ginny che dorme.
  Hermione ha qualche attimo di esitazione. Ci pensa un po' su, poi dice:
  «L'ho capito, sai, Harry? È così evidente, lo noterebbe chiunque abbia un minimo di cervello.» Purtroppo so benissimo di quello che sta parlando, ma faccio finta di non capire, corrugando le sopracciglia in un'espressione innocua.
«Andiamo, Harry! Non serve a niente negarlo a me! E poi sai che puoi parlarmi. Sei il mio migliore amico!» protesta, avvicinandosi di un passo.
  Io mi lascio cadere sul letto di Ginny, sperando non si svegli. Poi prendo fiato e comincio a raccontare.

*Ginny*
Non so per quanto tempo ho dormito, ma a svegliarmi sono delle voci apparentemente molto lontane. Quando passano i minuti, però, comincio a distinguere le parole, e pian piano anche le voci. Decido di non muovermi, né tantomeno di aprire minimamente gli occhi.
  Sono Harry e Hermione, che stanno parlando. Che ci fanno nella mia stanza? Poi comincio a ricordare. Harry deve avermi portata qui dopo che mi sono addormentata. Ma Hermione? E perché sono ancora qui?
  «Fidati, Harry!» dice Hermione.
E poi mi si infiammano le guance appena mi accorgo che Harry è sdraiato sul mio letto. Vicino a me. Oltretutto sono girata verso di lui, perciò sento il suo profumo, la sua voce, il suo respiro da troppo vicino. Il mio stomaco va in subbuglio e l'effetto Harry ritorna.
  «Ma perché dev'essere sempre così complicato?» chiede Harry, e noto un po' di disperazione nella sua voce.
  «Non lo sarebbe! Se solo tu le rivelassi...» dice Hermione.
  «No! Lei non mi amerà mai! Come può amarmi? L'ho trattata da schifo in questi anni! Non potrebbe mai perdonarmi. Penserà che la sto usando...» dice Harry.
  «HARRY! Ragiona! Hai l'infinita possibilità di passare del tempo con lei, sia qui, sia a Hogwarts. E ti giuro Harry, su tutto quello che vuoi, che i tuoi sentimenti sono ricambiati.»
  Harry sembra pensarci un attimo. Poi dopo delle proteste da parte sua, e degli incoraggiamenti da parte di Hermione, acconsente, titubante.
  «Ma... cosa dirà Ron?» chiede Harry.
  E da questa affermazione, i pezzi del puzzle si rimettono a posto. Perfettamente incastrati. La ragazza di cui parlano sono io.

*Harry*
Subito dopo che rivelo tutto a Hermione, Ginny ha la brillante idea di cominciare a svegliarsi. Mi butto letteralmente giù dal letto, mentre a Hermione gliene viene una ancora più splendente; se ne va.
  «Hermione!» sussurro, tirandola per un braccio.
  «No, Harry! Dovete parlare! E io non c'entro niente! Cosa posso dirle? Che ho avuto la fantastica idea di venirle a parlare alle due di notte?» detto questo se ne va. E Ginny si sveglia. E mi fissa, con i suoi bellissimi occhi.
  «Oh,» dico «ehm... Ciao, Ginny.»
Dopo un po' di secondi, decido di avvicinarmi.
  «Hai freddo?» chiedo, sedendomi accanto a lei. Scuote la testa.
  «Per quanto ho dormito?» mi chiede.
  «Non lo so. Un'oretta, quasi.»
Si guarda un po' intorno. Poi mi passano per la testa delle domande che mi fanno venir voglia di strapparmi il cuore dal petto, per quanto batte. E se avesse sentito tutto? Da quanto è sveglia?
  Poi Ginny nota ciò non avrebbe dovuto notare. Indica una felpa grigia, sulla sedia vicino all'armadio.
  «Quella non è di Hermione?» domanda, puntando i suoi occhi su di me. Traggo un respiro tremante, e prima che possa pentirmi di averlo detto, le parole mi si riversano fuori dalla bocca.
  «Ginny.» dico lentamente. «Devo confessarti una cosa.»
  Solo ora mi accorgo di ciò che ho appena detto. Ma non posso più tirarmi indietro.



*Spazio autrice*
Sono tornata. Sorprese per i prossimi capitoli. Spero vi piaccia.

#domandeacaso: la vostra NOTP? (coppia più odiata)

Non ne ho una, ma penso la Dramione. Scusate ma per me non ha senso.

My Dream Love - HinnyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora