6. - Harry

2.3K 120 21
                                    

Guardo di nuovo l'orologio. Sto aspettando ormai da un quarto d'ora e di Ginny non c'è traccia. Forse non vuole venire? Se mi ha detto di si solo perché è troppo gentile? Harry, calma. Calma. I miei dubbi spariscono quando vedo una chioma rossa scintillante venire verso di me.
«È proprio vero che le donne ci mettono una vita a prepararsi..» sussurro, ma lei mi sente ugualmente. «Guarda che io sono puntuale. Sei tu quello in anticipo.» dice. In effetti, sono le dieci e mezzo proprio adesso. «Allora...» dice, visibilmente imbarazzata. Le sue guance stanno cominciando ad arrossarsi, e osserva intorno cercando di evitare il mio sguardo. «Perché mi hai portata qui?» chiede. «Volevo vedere cosa c'era nella Stanza delle Necessità.» dico, per una parte è vero e per un'altra no. Poi, alla fine, non mi trattengo: «E anche perché così passavamo un po' di tempo insieme».
A questo punto Ginny diventa il doppio più rossa dei suoi capelli, e scommetto dieci galeoni che se le toccassi il viso la sentirei scottare.
Passo tre volte davanti all'arazzo, ed entriamo nella porta che si è formata davanti a noi. Quello che c'è all'interno mi lascia senza parole. Non mi sarei mai aspettato di vederlo lì.
«Lo Specchio delle Brame...» sussurro. Ho paura a vedere che cosa si rifletterà davanti a me. Paura che, come quando l'ho visto al primo anno, mi mostra qualcosa che non potrò mai avere, in quel caso i miei genitori. Paura di rivederli. Però devo dimostrare di essere un vero Grifondoro. Devo renderli orgogliosi. Ginny mi precede. Si piazza davanti allo Specchio e sgrana gli occhi. «Tutto bene, Ginny?» chiedo. Arrossisce dieci volte più di prima e indietreggia, solo che dietro di lei ci sono io. Si irrigidisce quando viene a sbattere contro di me.
«Vuoi dirmi cos'hai visto?» le chiedo dolcemente, prendendola per la vita. «Io.. ecco, i-io...» comincia, e io rido. «Basta che mi dici di no.» sembra calmarsi. «Io... Preferisco di no». Annuisco, le lascio i fianchi i mi avvicino. Oh santo Godric. Non sono i miei genitori. Ma il fatto è che probabilmente mi sarei spaventato di meno se ci fossero stati loro. La cosa che mi preoccupa, però, non è ciò lo Specchio riflette, ma bensì ciò che lo Specchio vuole dire. Esso riflette il nostro più grande desiderio, quello che non potremmo mai avere. Io non la potrò mai avere. Ginny non sarà mai mia.

«Harry muoviti! Perderemo il banchetto!» urla Ginny. Siamo rimasti fin troppo nella Stanza delle Necessità. Cominciamo a correre, e poco prima di entrare in Sala Grande vediamo Filch* che trascina con sé un ragazzo troppo familiare. «Muoviti, Thomas! Devi finire di pulire la Torre di Astronomia.» Dean corre verso Filch, protestando: «Ehi! Ma eravamo d'accordo che non la pulivo tutta io!». «Be', evidentemente ho cambiato idea. E poi devi pulire anche altro. L'ufficio di Piton, mi sembra... comunque te lo meriti.» dice Flich. Poi i due si accorgono di noi. Istintivamente mi avvicino a Ginny, che mi afferra il braccio.
«Ginny... Ti prego...» Dean fa un passo avanti. Io mi piazzo davanti a lei. «Credevo che ieri Ginny era stata abbastanza chiara in infermeria.» dico, serrando i pugni. Dean fa una smorfia e dice: «Andiamo, Filch».
«Ehi! Chiamami signor Filch. Io mica ti chiamo Dean» «Però io non ti chiamo Argus, solo Filch. E tu mi chiami Thomas, così siamo alla pari» «Devi darmi del Lei!» probabilmente la conversazione andrà avanti così, ma non mi interessa. Mi giro verso Ginny.
«Stai bene?» chiedo. Lei annuisce.
Per il resto del pranzo non spiaccichiamo parola. «Miseriaccia, Harry!» sussurra Ron. «Che c'è?» dico, alzando la voce. Ron arrossisce e guarda una ragazza che si avvicina. «Oh, ma è ovvio! Parla della sua Lav-Lav. Forza Ron, vattela a sbaciucchiare!» sibila Hermione. Da quando Ron e Lavanda Brown si sono fidanzati, lei lo ignora e quelle poche volte che gli rivolge la parola lo fa in modo scorbutico. Hermione si alza e se ne va quando sente Lavanda dire: «Ci vediamo dopo, Ron-Ron, vero?». Ron mi guarda e fa una smorfia.

La sera arriva troppo in fretta, e raduno la squadra di Quidditch per avvisarli della prima partita dell'anno. «Allora» dico, quando tutti si sono riuniti attorno a me. «Tra cinque giorni ci sarà una partita, e giocheremo contro Serpeverde. Non ve l'ho detto prima per il semplice fatto di farvi allenare senza preoccupazioni, ma da adesso dobbiamo concentraci di più, okay?» annuiscono tutti. Guardo Ginny. «Se non te la senti di allenarti..» «Ci sarò.» mi interrompe lei. «Bene,» dico. «Ci vediamo domani per gli allenamenti.
  Il giorno dopo, la prima ora ho pozioni. Il professor Lumacorno ha detto che ha una sorpresa. Quando arriviamo lui non c'è ancora, così mi metto a sfogliare il mio libro. Il Principe Mezzosangue. Chi sarà mai? Mentre giro le pagine, mi blocco su una scritta. Rabbrividisco. Sectumsempra. Sulla pagina, in alto, c'è l'incantesimo. Quello che mi aveva scagliato Dean. Quello che ha quasi ucciso Ginny.
  «Buongiorno ragazzi!» entra il professor Lumacorno, apparentemente entusiasta. «Oggi con noi abbiamo una studentessa di un'altra classe, bensì di un anno più piccola di voi. Entra, cara. Ginny Weasley, una delle migliori studentesse della classe, realizzerà una pozione molto particolare, pericolosa, forse. La farete a coppie, e la signorina Weasley lavorerà con uno di voi.» spero di essere io. Ma non è così. All'inizio Lumacorno ci assegna le coppie in base a chi ci è vicino. Questo però vale solo per me e Hermione. Ginny viene messa con Seamus Finnegan, il migliore amico di Dean Thomas, e quest'ultimo lavora con Ron.
  «Oggi preparerete l'Amortentia. Un filtro d'amore molto potente, come sa già qualcuno» dice guardando Hermione, che come al solito ha il braccio ritto verso l'alto.
  Grazie ai piccoli suggerimenti del mio libro, finiamo la pozione in fretta, e la facciamo, testuali parole del professore, magnificamente perfetta. «Bene ragazzi, mi sembra giusto che dopo questo lavoro, voi possiate annusare un po' di Amortentia. Ricordate, sentirete l'odore di ciò che vi attrae. Ma non esagerate, può essere pericoloso». Così uno ad uno ci avviciniamo. Quando è il mio turno, mi sporgo leggermente, ispirando. Starei ore qui ad odorare. Ma controvoglia mi allontano, con ancora nel naso il profumo della sua folta chioma rossa.


*Spazio autrice*
Eccomi. Ho scritto praticamente tutto oggi il capitolo, dato che sono a casa malata. Sto guardando HP e il Calice di Fuoco con il mio fratellone, che ha appena finito di fare lo Smistamento in Pottermore. È in Grifondoro. Voi di che Casata siete?
Io prima dell'aggiornamento di Pottermore ero in Grifondoro, adesso che l'ho rifatto avevo paura mi mettessero in un'altra Casa, ma sono sempre una Grifondoro.
Un saluto c:
E. Grace

My Dream Love - HinnyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora