4. - Harry

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Aspetto con Ron per una buona oretta da quando quelle due ci hanno cacciato via, o meglio, quando Ginny ci ha cacciati via. È carina quando si arrabbia, comunque. So per certo che Ron sa qualcosa, ma non ha voluto di dirmi niente. «Spiegherà tutto Hermione, è più brava lei con le parole, lo sai com'è» ha detto. Siamo seduti su un divanetto davanti al camino. Su un divano un po' lontano da noi c'è Dean Thomas, il ragazzo di Ginny, e Seamus Finnegan, il miglior amico di Dean, che mi sta guardando con una faccia da serial killer (Dean, non Seamus).
  Quando finalmente Hermione si siede in mezzo a noi, Ron chiede: «Dov'è Ginny? Che è successo...?». «È salita in dormitorio, è molto stanca» risponde Hermione.
  «Vedete,» incomincia, «questa mattina, quando stavamo andando da Hagrid e Ginny si è fermata a parlare con Dean, hanno litigato. E... ehm... Si sono lasciati». Sta dicendo sul serio? Si sono davvero lasciati? SIIII, ehm no...
  Un mezzo sorriso mi compare spontaneamente sulla faccia, ma lo cancello subito. «Il motivo della litigata? Te l'ha detto?» chiedo, entusiasta, senza farlo vedere. SI SONO LASCIATI!!!!
Calmati Harry, è solo la sorella del tuo migliore amico. Nulla di più, nulla di meno.
  Però dai, ammettiamolo, era davvero una brutta coppia. Ci starei molto meglio io con Ginny. Ovviamente. Cosa ci avrà trovato Ginny in Dean? Insomma, almeno io sono il prescelto... non che me ne vanti, la cosa non mi piace.
  «Tu, Harry. Dean è geloso di te» dice Hermione seria, scaraventandomi nella realtà. «Io? Io?» chiedo, perplesso e incredulo. «Sì, proprio tu, Harry James Potter».
  «Ma... Perché??! Io mica ho fatto qualcosa con Ginny!» replico, apparentemente sconvolto e dispiaciuto, anche se in realtà proprio non lo sono.
«Forse vi ha visti mentre vi abbracciavate, sai, quando Ginny ti stava consolando» dice Ron, stupendo sia me che Hermione. Lei si gira verso Ron: «E tu come lo sai?» chiede.
  «Oh, be', sai, anche se non sembra, sono un tipo informato, insomma, popolare...» perde la sua espressione da "ragazzochefafintadiesserefigo" vedendo la faccia sconvolta di Hermione, e poi dice, mezzo serio: «Okay, no, me l'ha detto Seamus Finnegan».
«E... non ti sei arrabbiato?» non mi trattengo nel chiederglielo. «E perché dovrei? Ginny non è mica la tua ragazza, ti ha solo consolato quando ne avevi bisogno» dice Ron, tranquillo.

Questa mattina mi sveglio felice per la notizia di ieri. Spero solo che tutti quelli di Grifondoro non lo siano venuti a sapere così in fretta, altrimenti per Ginny sarebbe umiliante. Quando arrivo in Sala Grande per fare colazione c'è solo Hermione. Mi siedo accanto a lei e comincio a mangiare. Dopo un po' arriva Ron. Si siede di fronte a noi e comincio a spaventarmi. Non si sta abbuffando! È impossibile! Lui è Ronald Weasley! Si sposerebbe con il cibo (pollo in particolare). Poi comincio a terrorizzarmi. Già che non si abbuffi come un mammut è preoccupante, ma quando ha detto: «Ehi Harry, non ho più tanta fame, mi aiuti a finire il piatto?» ho gridato: «Ron! Ma che hai? Non hai mangiato niente!».
  «Insomma, Harry, non è ovvio? Oggi ci sono le selezioni di quidditch!». Giusto, avrei dovuto pensarci prima. Io non sono per nulla nervoso, dato che sarò il capitano non c'è alcuna possibilità che io esca dalla squadra.
Verso le dieci mi dirigo verso il campo da quidditch, prenotato per i Grifondoro. Ci sono molte persone da selezionare, e sinceramente vorrei tanto che Ron entrasse, ma se sbaglia non posso chiudere un occhio solo perché è il mio migliore amico, e questo lui lo sa bene più di me. Non passo nello spogliatoio perché sono già cambiato e preferisco aspettare gli altri in campo, da bravo capitano.
«Allora ragazzi, anche se l'anno scorso facevate parte della squadra, ciò non vi garantisce di prendervi parte anche quest'anno.» dico, dopo che tutti sono davanti a me. L'unico che mi ascolta, però, è Ron, tesissimo e con il suo buffo caschetto in testa.
«Ehm, ragazzi...» provo a dire. Zero, non mi ascoltano, continuano a urlare e ad azzuffarsi. «Ragazzi...» ancora nulla. «Ragazzi, per favore... Ragazzi!» niente. Mi ignorano. Ma che razza di capitano sono?
«STATE ZITTI!» grida Ginny, al mio fianco. Wow, è davvero brava a zittire la gente. Però mi sono fatto una figuraccia... proprio davanti alla ragazza che...
«Ehm, grazie Ginny» dico, cercando di sembrare sicuro.

Osservo un po' tutti, per valutare le loro capacità. Devo ammettere che Ron è davvero bravo, finora le ha parate tutte, e ogni volta Lavanda Brown applaude con l'energia di un rinoceronte, dicendo: «Oh, è fantastico! Non è fantastico? Sì, è fantastico!» Che schifo, troppo sdolcinata. Ginny, però, cattura la mia attenzione più di tutti. Sta giocando anche lei, nonostante sia sicuro che farà parte della squadra. Cerco con tutto me stesso di non puntare tutta la mia attenzione su di lei, ma rimane comunque difficile.
  Ron, alla fine, le ha parate tutte. Sono davvero orgoglioso di lui, e felice che entri nella squadra. Vado con lui nello spogliatoio, e dopo aver annunciato chi farà parte della squadra (sono stato molto veloce a decidere),  esco per farmi un giretto sulla scopa. C'è un po' di nebbia, ma non m'importa. Volando mi sento libero, e ripenso a tutti i miei momenti riguardo al quidditch, belli e brutti. La prima volta che sono salito sulla scopa, o quando il Salice Schiaffeggiante ha distrutto la mia Nimbus 2000, al terzo anno. Quando, sempre al terzo anno, Sirius mi ha mandato in modo anonimo la Firebolt, una delle scope migliori del mondo. Sono pieno di bei ricordi, e perdo la cognizione del tempo. Quando scendo vedo che è buio, dev'essere ora di cena, perciò mi incammino verso il castello.
  Di colpo sento un fruscìo alle mie spalle, mi giro ma non vedo nessuno a causa della nebbia che si è abbassata. Di nuovo un rumore. Tiro lentamente fuori la bacchetta dalla divisa scarlatta dei Grifondoro, appoggio lentamente la scopa per terra e punto la bacchetta verso il punto da cui proviene il rumore. Piano piano mi avvicino.
  «Expelliarmus!» grida una voce, disarmandomi. Dean Thomas sbuca fuori da non so dove. Punta la bacchetta verso di me.
«Stupeficium!» grida, ma io mi butto a terra nel tentativo di riprendermi la bacchetta. Prova a rilanciarmi lo stesso incantesimo. «Protego!» esclamo, evitandolo, avendo preso la bacchetta all'ultimo secondo. Sono ancora a terra, e sta sfruttano questa mia debolezza.
  «Dean...» sussurro, non capendo il suo attacco. Ho perso la concentrazione.
«Sectumsempra!» esclama, ed è come a rallentatore. Penso a come fa a conoscere quest'incantesimo, e mi preparo al peggio. Un corpo si piazza tra me e Dean gridando "NO!", finendo disteso a terra colpito dall'incantesimo. Tiro un urlo, incapace di trattenerlo. Sento la rabbia ribollirmi nelle vene. Mi alzo, mi avvento su Dean, ma siccome non sono un assassino grido: «Stupeficium!» e lo vedo scaraventarsi nella nebbia.
  Avrei tanto voluto ucciderlo, o meglio ancora cruciarlo, perché è quello che si merita, ma il corpo sanguinante di Ginny è molto più importante.

*Spazio autrice*
Salve a tutti, scusate del breve ritardo ma ci ho messo tantissimo a scrivere questo capitolo, e ammetto che sono soddisfatta del mio lavoro. Ho tolto l'introduzione, perché la ritenevo inutile, e sto "revisionando" i capitoli. Le visualizzazioni sono già più di 70, e i 100 si fanno vicini. Non so come ringraziarvi.
Un saluto c:

My Dream Love - HinnyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora