Capitolo 8

12 2 0
                                    

Non era andata per nulla bene. Per un cazzo. Ma andiamo con ordine.

Arrivata davanti al locale, scoprì che ovviamente tutti erano già entrati e a nessuno era balenata per un attimo l'idea che sarebbe stato cortese aspettare tutti fuori e poi entrare insieme.

Ma per fortuna essendo le otto appena passate, per entrare non c'era la calca che si era immaginata e la fila scorreva velocemente.

Una volta varcata la soglia, si guardò attorno quasi disperatamente in cerca di qualcuno che conoscesse. Scorse seduta sul bancone del bar dove davano da bere, con la sua chioma nera e con le curve strette in un abito attillatissimo che le copriva a forza l'inguine, la queen (come amava sentirsi chiamare) Martina. Accanto a lei, in piedi e con l'ombelico di fuori c'era Giorgia. Altre sue due compagne erano sedute lì vicino sulle sedie alte, quelle da bar.

Non erano le persone che amava di più al mondo ma in quel momento erano le uniche che conosceva, in una discoteca in cui per la sua età a quell'ora non sarebbe dovuta stare, ad una festa in cui la sua presenza non era nemmeno apprezzata. "Invece sì," si disse in risposta a quel pensiero formulato dal suo subconscio, "tu sei stata invitata. Ora vai da loro." Si fece coraggio e si incamminò verso il bar.

-Guardate chi è venuta! - esclamò Maria, una delle ragazze sedute, quando fu abbastanza vicina da essere degnata della loro attenzione. Non lo disse con cattiveria, sorpresa o altro: sembrava davvero contenta che le avesse raggiunte. Sonia sorrise imbarazzata e salutò tutte con un gesto della mano. Le altre ricambiarono e ritornarono ai loro discorsi, ovvero all'unico soliloquio che Martina stava facendo e che le altre interrompevano ogni tanto con delle risatine che a lungo andare sembravano sempre più meccaniche e finte, forzate. Nessuno interveniva, e una volta che Giorgia aveva detto la sua venne fulminata dall'oratrice con lo sguardo.

Sonia capiva poco e niente, dato che si era persa tutta la parte iniziale e non aveva di certo intenzione di farsela ripetere. Ciò che aveva colto era il fatto che una miriade di ragazzi scriveva a Martina, che era successo qualcosa con Gennaro quando erano rimasti da soli in stazione una sera prima e che ora si vergognava a vederlo e doverci parlare, e che un ragazzo con cui si sentiva 'per gioco' aveva inteso come serie le sue intenzioni e lei l'aveva dovuto friendzonare. Quando mostrò la chat con il tipo in questione tutte se la risero davvero di gusto.

Sonia si sentiva a disagio, stava 'partecipando' a una di quelle conversazioni che tanto odiava e decise che prendersi un drink era la cosa migliore da fare, per rilassarsi un po'. Era troppo tesa. Le differenze che aveva con quelle ragazze, non solo a livello di contenuti delle conversazioni ma anche solo il modo in cui erano vestite, le impedivano di divertirsi. Forse con un po' d'alcool sarebbe riuscita a prendersi meno sul serio.

Acquistato coraggio, durante una pausa di Martina per prendere fiato nel mezzo di un altro suo monologo, chiese: -Ma tutti i ragazzi dove sono?

In effetti degli 'uomini' non c'era nemmeno l'ombra, soltanto le altre ragazze della classe che mano a mano arrivavano si aggiungevano al gruppo.
Ma il festeggiato non era Mirko? Dove stava?
Il locale si era già riempito, ma non era molto grande e uno alto come lui si sarebbe notato subito.

-Avevano allenamento oggi, saranno qui fra poco. L'hanno scritto sul gruppo della classe. - le rispose Martina.

-Lei non c'è nel gruppo- azzardò con un sussurro Giorgia.

Stravolgimi il DomaniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora