Capitolo 18

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"Ciao Cami!" mi saluta Marco stringendomi in un forte abbraccio e prendendomi alla sprovvista. Il suo profumo mi porta altrove, a momenti felici di mesi fa.
"Ciao Marco" rispondo, leggermente imbarazzata.
E' strano rivederlo e ritrovarlo ancora così gentile. Sono veramente sorpresa, sebbene la nostra relazione non sia finita nel peggiore dei modi, è stata pur sempre una rottura, quindi ritrovarlo affettuoso come se niente fosse successo mi sta mettendo in confusione.

"Entriamo dentro, che qui fuori si gela" mi incita, poggiando una mano sulla mia schiena.
Ci sediamo ad un tavolino appartato, vicino ad una vetrata che da sulla strada.
"Allora, come stai?" chiede dalla sedia di fronte a me.
"Abbastanza bene, tu?" sono imbarazzatissima ad affrontare questa conversazione con Marco, eppure lui sembra tranquillo, come se fossimo due amici che si ritrovano a prendere un caffè.
"Io sto bene, ho anche quasi finito la triennale, ad Aprile dovrei laurearmi e non vedo l'ora"
"E' fantastico! Cosa farai dopo?"
"Credo che per festeggiare farò un viaggio, sai uno di quei viaggi nei posti più lontani dalla nostra civiltà, come quelli che sognavamo di fare insieme"
Non può averlo detto davvero. Sento le mie guance avvampare in un millisecondo e vorrei solo riuscire a scomparire.
"Scusa, non dovevo dirlo ad alta voce. Comunque devo ancora organizzare tutto, sono già in ansia"
Voglio far andare avanti la conversazione come se lui non avesse detto quelle parole "Tranquillo, mancano 5 mesi, hai un sacco di tempo per organizzarlo"
"Sì ma sai, la vecchia mania del controllo è sempre con me, fedele compagna"
sorride divertito dalla sua stessa battuta.
Già, la mania del controllo, quella sua caratteristica che ho sempre odiato. Perché deve programmare tutto? Dove va a finire la parte divertente e imprevedibile della vita se ti imponi di organizzare tutto? Questa dannata mania del controllo sulle cose e sulla nostra relazione è ciò che ci ha allontanati. Mi sentivo come prigioniera di un programma a lui scritto. E non esiste che io mi adegui a un programma quotidiano.
"Già" riesco a dire infine.
"Allora, cosa fai oltre a frequentare l'università?" mi chiede, pulendosi i baffi di cioccolata con un tovagliolo.
"Ho cominciato a lavorare in un bar non lontano da qui, il Petit Bistro"
"Sì ce l'ho presente, allora se passerò da quelle parti mi fermerò a prendere un caffè"
"Ehm sì certo, sarebbe carino" No che non sarebbe carino, non voglio più vederlo spesso, non da quando ci siamo lasciati. Come fa a non capire che non è più una situazione piacevole quella di me e lui che passiamo del tempo insieme?
"Marco, perché mi hai chiesto di vederci?" sto perdendo la testa a stare qui con lui che non mi spiega le sue intenzioni. Non è come Genn, che se vuole fare o dire qualcosa lo fa e basta. Con Marco è sempre più complicato, ha questa facciata sorridente e comprensiva e devo sempre fare io la prima mossa per capire cosa ha in mente.
Cerco di sorvolare il fatto che ho appena fatto un confronto tra Marco a Genn.
"Cami, ecco, qualche giorno fa ho ritrovato delle foto di un anno fa. Pensavo di averle messe tutte via, in cantina, e invece le ho ritrovate in un piccolo cassetto. E ti confesso che guardandole, ho capito che mi sei mancata e che tuttora mi manchi. Ci ho pensato a lungo da quel momento e ho deciso di rivederti. Volevo solo rivederti, non per ricominciare una relazione, solo mi mancava starti vicino"
I miei occhi schizzano sulla mia tazza di cioccolata, che improvvisamente mi sembra essere la cosa più interessante nella stanza.
"Io.." il calore sulle mie guance aumenta "Io non so cosa dire"
Con un tempismo perfetto, il mio cellulare si illumina. E' un messaggio di Alex e so che Marco riesce a leggere 'Cami, ti va una serata con pizza e film al loft stasera? C'è anche Margherita'
Cerco di non prestare attenzione allo schermo del mio telefono, per elaborare qualcosa di sensato da dire al ragazzo che mi sta di fronte.
"Marco io non me lo aspettavo. Sai per quanto tempo ho sperato che mi riscrivessi? Quando abbiamo deciso di farla finita, sapevo che era la cosa giusta, ma in qualche modo mi sentivo come se se ne fosse andato un pezzo di me e speravo che tu insistessi per risistemare le cose. Invece non lo hai fatto, e in fin dei conti è stato meglio così. Come non ha funzionato allora, non funzionerebbe nemmeno adesso. Ho capito che cerco qualcosa di diverso"
"Parli così perché c'è qualcuno vero? Quel ragazzo?" dice con gli occhi cupi, indicando lo schermo del mio telefono.
"Oh no, Alex è solo un amico" forse avrei dovuto dirgli che sì ho trovato qualcuno per cui combatterei ora. Qualcuno per cui combatterei di più rispetto a quanto non ho combattuto per la relazione tra me e Marco. Genn.
"Se non hai un motivo per rifiutarmi, ti chiedo solo di accettare di rivedermi ogni tanto. Come amici, solo per parlare" i suoi occhi marroni sono dolci ora e le sue speranze sono chiaramente leggibili in quello sguardo languido.
"Non so se sia una buona idea"
"Solo da amici" ribadisce.
"Va bene" mi arrendo. Alla fine gli voglio bene, e glie ne vorrò sempre.
Rispondo velocemente a Alex 'Va bene, arrivo tra non molto' so che è presto, ma voglio togliermi dalla situazione scomoda in cui mi ritrovo. E non ho nemmeno il coraggio di chiedere ad Alex se ci sarà anche Genn questa sera. In fondo spero di sì.
Rimango ancora per diverso tempo nel bar con Marco, a parlare di piccole cose, della nostra quotidianità. Anche se in realtà è lui che parla molto, io mi limito ad annuire, sorridere e fare qualche breve intervento.
Quando usciamo dal bar sono quasi le sei e sta venendo buio, così decido di chiedergli un passaggio.
"Certo, ti porto a casa?"
"No, vado a quella serata, sai quella del messaggio"
"Ah sì certo. Quella con Alex" risponde con un mezzo sorriso
"C'è anche Margherita, la sua ragazza" dico per togliere l'imbarazzo che è appena sorto tra di noi
"Ah" sembra stupito e contento della mia risposta.
Saliamo in macchina e gli do le indicazioni per arrivare al loft. Sono contenta che la nostra chiaccherata sia finita bene, senza astio.
Dopo un quarto d'ora arriviamo davanti al loft, la zona è poco illuminata, esattamente come me la ricordavo la sera della festa.
Improvvisamente si affollollano nella mia testa le immagini di quella notte, la camera di Genn, il suo occhio nero e il modo cupo ma dolce in cui mi aveva chiesto di restare con lui e come la mia preoccupazione era scivolata via quando mi aveva fatto addormentare abbracciata a lui.
"A cosa stai pensando?" mi chiede Marco, fermandosi davanti all'ingresso dell'edificio.
"Uhm niente, comunque grazie del passaggio" sospiro, guardando verso l'ingresso.
Genn compare, camminando fuori dalla penombra e avvicinandosi lentamente alla macchina.
"Chi è lui?" mi chiede Marco, con uno sguardo corrucciato
"Genn" gli rispondo, ma vedo che vorrebbe avere qualche spiegazione in più
"Solo...Genn" mi limito a dire, prima di scendere dalla macchina.
Dopo qualche secondo di esitazione, sento la macchina di Marco ripartire e mi avvio veloce verso la figura di fronte a me.


"Chi è lui?" mi chiede Genn. Riproponendo le stesse esatte parole che mi ha appena rivolto Marco.
"Lui" come glie lo spiego adesso "Lui è Marco"
"Non mi basta, Cam"
"Ok, lui è, insomma" sto tremendamente inciampando nelle parole "Lui è il mio ex ragazzo" il mio tono di voce è incredibilmente basso e spero che Genn non sia riuscito a sentire.
"E che cazzo ci facevi con lui?"
Mi sorprende il modo in cui la sua gelosia sia chiara mentre parla. Forse mi fa piacere, forse eh.
Un sorriso mi compare sulle labbra e le sopracciglia di Genn si corrucciano ancora di più "E adesso perché sorridi?"
"Perché sei geloso" dico, andandomi a sedere su un muretto.
"Io" esita "Io non sono geloso. Solo non capisco cosa ci facevi con quel Mario"
"Marco" ribatto divertita "Non lo so, ieri mi ha scritto chiedendomi di rivederci ed ero un po' sconvolta dalla giornata pesante, quindi gli ho detto di sì"
Si siede vicino a me, prendendo due sigarette dal pacchetto e porgendomene una. La sfilo dalle sue dita e lascio che me la accenda.
"Non ti ha baciata vero?" chiede, prima di accendere la sua sigaretta
"No, assolutamente no. Non voglio tornare con lui" esalo le parole insieme al fumo.
Vedo un piccolo sorriso beffardo farsi spazio sul suo viso.
"Perfetto, allora ci aspetta una lunga serata"
Cosa intende? 



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Comunque ho appena finito di leggere After e mi sento morire :'(
Voi l'avete letto?

How deep is your love? // Genn ButchDove le storie prendono vita. Scoprilo ora