Capitolo 21

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Quando mi sveglio, sento la testa pesante.

Non appena intravedo sul cuscino alcune macchie sfumate di mascara, mi ricordo di aver pianto molto.

In un attimo si addensano i ricordi di ieri sera e il fatto che Genn si sia presentato alla mia porta.

Mi volto e lo vedo dormire, è a pancia in giù e ha la testa voltata nella mia direzione. 
I capelli arruffati gli coprono buona parte del viso, ma lasciano perfettamente scoperta la parte inferiore del volto, cosicché le sue labbra saltino all'occhio. 

Sono socchiuse e estremamente invitanti, tanto che non resisto al desiderio di avvicinarmici. 
Le sfioro dolcemente prima di alzarmi e andare verso il bagno. Mi sciacquo il viso e passo le dita tra i lunghi capelli ricci. 
In cucina trovo Martina che sta bevendo una tazza di te "Buongiorno Cami" 
"Buongiorno a te Marti" le rispondo, mettendo su una moka.
Mi siedo accanto a lei, non sapendo bene come spiegarle la presenza di Genn qui.
Mentre penso a come informarla della situazione decentemente, lei mi anticipa "Hai una faccia che è uno schifo stamattina, che ti è successo?" 
"Ecco io.." non so da dove partire, queste conversazioni sono troppo complesse per essere affrontate 5 minuti dopo essersi alzati dal letto.
"Hai pianto?" mi chiede preoccupata 
"Sì, ho pianto" rispondo sottovoce
"E' colpa sua, di quel Genn, vero?" chiede arrabbiata
"Sì Marti, ma abbassa la voce"
"Chi se ne frega dei vicini, giuro che se vedo quel Genn glie la faccio pagare per averti fatto star male"
"Marti ti prego, abbassa la voce. Non sono preoccupata che ci sentano i vicini, ma lui, Genn"
Martina mi guarda con un sopracciglio alzato
"E' in camera mia, ha dormito qui" dico, un po' imbarazzata.
"Ah cazzo" è allibita "Cami spiegami, perché giuro che non sto capendo cosa è successo"

Le racconto di ieri sera e cerco di non tralasciare nessun dettaglio: la reazione di Genn quando ha visto Marco, il film, il bacio, Kate e come lui si è comportato con lei, e infine le poche parole e i piccoli gesti che ci siamo scambiati quando è arrivato qui, a casa mia.

Alla fine del racconto, lei mi guarda perplessa, come se non avesse idea di cosa dire.
"Marti, dammi un consiglio, dimmi qualcosa per piacere" le chiedo, alzandomi per spegnere il caffè.
Me ne verso un bel po' nella tazza, per poi aggiungervi del latte.
Quando ritorno al tavolo, lei mi guarda scuotendo la testa.
"Potrei dirti qualsiasi cosa, dipende da quanto ci tieni a lui"
"Io... insomma ci tengo a lui. Ma ci sono molte cosa che non ti ho raccontato e che sono difficili da affrontare. Soprattutto adesso che ho appena finito di mettere insieme tutti i miei pezzi dopo la rottura con Marco"
"Credo che tu debba rifletterci. Prenditi un po' di tempo e poi discutine con lui. Se davvero ci tieni, come a me sembra che sia, riuscirai ad affrontare con lui questi problemi di cui parli, qualsiasi essi siano" 
Annuisco, contenta di aver ricevuto consigli utili dalla mia coinquilina.
Mi alzo e vado ad abbracciarla. "Ti voglio bene Marti" dico col viso nei suoi capelli.
"Anche io Cam"
Qualche minuto dopo entra in cucina Genn, con i capelli ancora arruffati e le occhiaie ben evidenti.
"Ehi" si limita a dire lanciandomi un occhiata.
"Ciao Genn, questa è Martina, la mia coinquilina" lui le rivolge un mezzo sorriso, senza metterci troppo sforzo.
"E lui è Genn" sospiro divertita, mentre anche Martina sorride.
Genn si dirige subito verso la moka e versa tutto il caffè rimasto nella prima tazza che trova.

"Ragazzi io devo andare a prepararmi" si congeda Martina, dileguandosi verso la propria camera.
So che prima o poi avrei dovuto affrontare Genn, ma adesso è ancora troppo presto, non ho le idee chiare su cosa fare e cosa dire.
Ma mi faccio coraggio e alzo il viso verso di lui che, in piedi e appoggiato contro il ripiano della cucina, mi guarda. Le parole mi escono da sole "Perché sei venuto qui ieri sera?"
"Perché devo parlarti di quello che è successo ieri sera al loft. Credo tu abbia il diritto di capire, così poi possiamo sistemare le cose e..."
"Genn noi non possiamo sempre sistemare le cose, abbiamo già un sacco di problemi e nemmeno stiamo insieme, non so nemmeno se ci tieni a me. E riguardo a Kate non ho bisogno che tu mi dica niente, Alex mi ha accennato qual è il vostro tipo di rapporto" sputo fuori.
"A maggior ragione, con Kate ho solo un legame fisico, non avrei grandi problemi a lasciarmelo alle spalle"
"Genn non capisco cosa tu voglia da me. A volte ti mostri carino e sembra che tu voglia creare un legame con me, altre volte non te ne frega niente. Perchè ci baciamo e mi tratti con dolcezza, quando un attimo dopo decidi che non vuoi più avere contatti con me e non ti fai vivo per giorni e giorni, oppure mi baci ma appena arriva la tua dannata scopamica, lasci che lei faccia la gatta morta con te davanti ai miei occhi, senza opporre resistenza? E non dimenticare che solo due giorni fa ho scoperto che spacci"
Lui rimane in silenzio. Scuote impercettibilmente la testa, ma dalle sue labbra non esce alcuna parola per secondi che sembrano interminabili-

Poi si decide a parlare "E' proprio questo che non so spiegare. Non so cosa voglio, ma so che non voglio lasciarti andare"
Le sue parole mi colpiscono come una lama in pieno petto. Neanche io voglio lasciarlo andare, ma devo. Ho bisogno che si allontani affinché io possa riflettere, l'immagine di Kate che poggia una mano sulla mia coscia e degli occhi di lui su di lei è ancora vivida nella mia mente, e mi da la forza di farlo andare via "Genn, penso sia meglio che tu vada ora, ho bisogno di tempo"
Lui sembra sorpreso, forse per il semplice fatto di avermi detto delle parole dolci sperava che io dimenticassi tutto.
Ma non è così, in due giorni ho scoperto che lui spaccia e che ha una relazione particolare con Kate. Non so più cosa aspettarmi, quanti altri problemi verranno a galla riguardo a Genn?

La sua mano si stringe intorno alla tazza, fino a che le sue dita non diventano bianche, ma prima che si rompa lascia la presa e la poggia con violenza sul tavolo. 
Rimango immobile mentre lui va a prendere la sua giacca sul divano ed esce dalla casa.

Ho fatto la cosa giusta, la mia mente è troppo incasinata al momento per prendere una decisione responsabile, e anche Martina mi ha consigliato di prendermi tutto il tempo necessario.


Trascorrono cinque giorni durante i quali cerco di tenermi il più impegnata possibile giusto per non affogare nel mare di angoscia che continua a bussare alle pareti della mia testa.

Le lezioni all'università proseguono e ogni giorno, a pranzo, vado a lavorare. Nathan non si è più presentato sul mio posto di lavoro e ne sono grata.
Marco invece mi ha scritto un paio di messaggi, ma giusto per sapere come stavo, non ha più chiesto di vederci.

Ogni tanto penso a Genn.
Non è vero. Spesso penso a Genn, e mi ritrovo preoccupata all'idea che sia alla piazza di spaccio, e se penso che potrebbe essere con Kate mi ribolle il sangue nelle vene. Comunque non mi ha ancora scritto, e io non ho scritto a lui, quindi per il momento cerco di riprendere la mia normale vita, come era prima di incontrare i suoi occhi blu.

Sto studiando a casa quando il telefono vibra. Allungo il braccio e controllo chi è, quasi convinta si tratti di Martina che mi informa sul suo orario di rientro. Invece spalanco gli occhi quando vedo che è un numero sconosciuto. So già che è lui, nonostante non abbia ancora salvato il suo numero. 
'Cam, non so quanto tu ne abbia voglia, ma io ho bisogno di parlarti. Per non rischiare che tu ti opponga, ricordi la scommessa che facemmo? Se ci fossimo baciati, tu avresti dovuto fare qualsiasi cosa ti chiedessi, una sola, ed è questo che ti chiedo: incontriamoci e lascia che ti dica quello ho bisogno di dirti.  G.'

Sorrido guardando il messaggio e ricordandomi di quella mattina in cui, proprio in questa casa, facemmo quella scommessa.
'Va bene. Passa a prendermi domani dopo il lavoro, alle 3 al Petit Bistro'

 Rispondo velocemente, prima di poter avere ripensamenti.

How deep is your love? // Genn ButchDove le storie prendono vita. Scoprilo ora