Capitolo 6

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Entro in casa.

La mia coinquilina si è addormentata sul divano, col televisore ancora acceso.

Lo spengo, la copro con una coperta, e mi dirigo verso la mia stanza.

Ero così stanca fino ad un attimo fa, ma da quando Genn ha ricevuto quella chiamata, un senso di rabbia mi ha invaso il petto.

Sono troppo agitata, infastidita, per dormire.

Pigiama, strucco e sono pronta.

Mi siedo sul letto, la mia mente pensa solo ad una cosa: Sigaretta.

Esco sul balconcino, mi siedo per terra e apro il pacchetto.

Ne tiro fuori una.

Vedo che non è una Camel, cazzo è una Malboro Light.
Quella che Genn aveva lasciato sul tavolo dell'aula studio.

Di nuovo decido di non fumarla, non da sola.

Prendo una delle mie e l'accendo.

In città non c'è ancora molta luce.

La foschia sbiadisce i confini della realtà che mi circonda.

La rabbia sbiadisce i confini dei pensieri che ho dentro.

Perché si è comportato così?

Perché non ha messo subito in chiaro le cose?

"Cami, voglio davvero conoscerti come persona, ma sappi che ho una fidanzata"avrebbe dovuto dire.

HA UNA FOTTUTISSIMA FIDANZATA.

Ma vaffanculo.

Sento che mi è arrivato un messaggio.

Guardo il telefono, per terra vicino alle mie gambe.

"Mi ha fatto davvero piacere conoscerti, buonanotte Cami!"
Guardo chi me lo ha scritto.

Margherita. Ci siamo scambiate i numeri durante il viaggio di ritorno.

Per un attimo alzo gli occhi verso il cielo.

Come una scheggia mi passa davanti l'immagine di Genn che mi scrive un messaggio identico.

Ma che problemi ho?

Sono una ragazza matura, non posso farmi prendere in così poco tempo da uno stronzo il cui unico pregio sono gli occhi.


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Sono passati 4 giorni da quel sabato sera.

Oggi, alle 3, devo andare a prendere un caffè con Alex e Margherita.

Ci siamo sentiti durante questi giorni.
Loro li ho sentiti.

Di occhi blu nessuna traccia.

Forse è meglio così.

Arrivo al bar un po' in ritardo.

Alex e Margherita sono già seduti, ci salutiamo calorosamente.

"Prima di iniziare a parlare di massimi sistemi, voglio farti una proposta" esclama Alex
"Dimmi tutto" rispondo

"Venerdì suoniamo in un locale qui vicino, al Boulevard, vieni?"

Ha detto 'suoniamo', non sapevo avesse una band.

"Con suoniamo, intendi tu e..?"
"Ah, io e Genn"

"Mmh, capisco" non so esattamente cosa dire. Dovrei andare? Andrei per i due ragazzi con cui mi ritrovo seduta adesso, ma non sono sicura di voler rivedere occhi blu.

"Dai Cami! Passeresti la serata con me, tanto loro la maggior parte del tempo suonano" mi dice Margherita, probabilmente ha intuito i miei dubbi.

"Va bene dai, vengo!" dico, con un timido sorriso sulle labbra.

Rimango lì con loro, il tempo vola.

Io evito volutamente l'argomento Gennaro o qualsiasi avvenimento a lui connesso, come la notte dell'alba.

Loro sembrano capire e evitare di parlare di lui.

Alla fine che cosa dovrei dire?

Niente.


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"Marghe, guarda che passo a prenderti io. Stasera non bevo niente. Sarò da te per le 21.00" dico al telefono.
Cerco di sistemarmi alla meno peggio.
Me l'hanno venduta come una serata tranquilla, quindi niente vestito, tacchi o trucco esagerato. 

Vado in cucina, e vedo Martina, la mia coinquilina, fare un bel sorso di Rum dalla bottiglia che teniamo in frigo.
Strizza gli occhi e appena vedo che le è passato il sapore bruciante dell'alcol in gola, le dico "Già cominci a caricarti, dove vai stasera?"

"Dei miei amici danno una festa, se al concerto ti scocci vieni da noi. Ho voglia di far serata con te!" mi risponde lei entusiasta.

"Marti stasera guido, anche se venissi non potrei bere o fumare" rispondo

"Non ti preoccupare, lì un modo per dormire lo troviamo, se torniamo a casa domani, stasera puoi bere quanto vuoi" mi dice, entusiasta

"Vedo come va la serata al Boulevard, se proprio finisce presto o non mi piace, ti raggiungo.
Ora scappo" le do un bacio e mentre mi allontano vedo che riprende in mano la bottiglia.

E' incorreggibile.
Ridacchio e mi avvio verso la macchina.

In macchina tiro giù il finestrino, il vento mi pizzica le guance, è freddo, ma è utile per distrarmi dai miei pensieri.

Arrivo sotto casa di Margherita, lei sale al volo in auto e mi schiocca un sonoro bacio sulla guancia.

Il suo profumo caldo invade la macchina.

Al Boulevard trovo subito parcheggio.
Scendiamo e andiamo incontro ad Alex, che si trova all'ingresso.

Saluta un paio di persone e poi ci vede

"Eccovi, finalmente"
Margherita gli sfiora le labbra.

Saluto Alex e decido di entrare, lasciando loro due da soli.

Appena entro lo vedo.
E' sul palco, ha in mano una chitarra con cui sta facendo il soundcheck.
Alza gli occhi, guarda distratto la folla e poi mi vede.

Ci guardiamo per un paio di secondi, poi lui riporta l'attenzione sulla chitarra e io mi dirigo al bancone del bar.






How deep is your love? // Genn ButchDove le storie prendono vita. Scoprilo ora