Capitolo 1

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E' una giornata frenetica, come tutte le altre. Libri, lezioni e qualche veloce risata con i compagni di corso.
Ho estrema necessità di un caffè in tranquillità.
Decido di saltare un'ora di lezione e andare in un posticino tranquillo per rilassarmi, tutta la frenesia dell'università mi da alla testa.
Tra i vicoli del centro città trovo un bar carino, mi ci infilo.
I tavoli sono tutti liberi tranne che per una coppia.

Prendo un cappuccino e mi immergo nella lettura di un libro.

La porta del bar si apre, non alzo nemmeno lo sguardo, almeno fino a quando non sento quel profumo.

Forte, intrigante.
Guardo quel ragazzo: di quel momento mi ricordo solo il blu dei suoi occhi.

Nemmeno il mare d'inverno mi è mai sembrato così intenso. 

Va avanti, ordina qualcosa al bancone.
Ritorno al mio libro.
Non c'è niente da fare, non riesco più a concentrarmi nella lettura, cosa sta succedendo?
Queste cotte istantanee sono tipiche delle prime fasi dell'adolescenza, non di una ragazza di 19 anni.

Vado a pagare al bancone. Il ragazzo con gli occhi blu e i capelli cenere è appoggiato al ripiano, qualche metro più in là. E' concentrato sul proprio telefono, su cui muove velocemente le dita candide e non presta attenzione a ciò che gli sta intorno, nemmeno al barista che gli poggia un cappuccino davanti.
"1 euro e 50, signorina" dice la cameriera, attirando la mia attenzione.
Le porgo i soldi, "Buona giornata" rispondo, voltandomi verso il ragazzo per ritrovarlo questa volta voltato nella mia direzione. Incrocio nuovamente il suo sguardo, incorniciato da due occhiaie nere che contrastano con il resto del viso niveo.

Sento le guance arrossire leggermente, così mi volto e vado verso la porta.

Esco e mi avvio verso la facoltà.

Arrivata nel cortile interno decido di fumare una sigaretta, a quest'ora del mattino è ormai un'abitudine.

Sono seduta su un muretto quando intravedo di nuovo quel ragazzo. Cosa ci fa lì? 

Si avvicina e vedo il suo sguardo quasi smarrito, ma ancora contrassegnato da una certa sicurezza.

"Cosa stai cercando?" gli chiedo
"Emh, l'aula Galilei"  

Gli do le indicazioni, lui sorride e se ne va.
La sua figura slanciata attraversa il cortile, prima di scomparire oltre una porta di vetro.

Rimango lì ancora per 5 minuti, ma quando mi alzo per andare a lezione lo vedo tornare.
Mi viene incontro, non ha più l'aria smarrita di prima, ora sembra quasi scocciato.
Senza dire una parola si siede sul muretto.

Lo guardo accigliata senza sapere se devo dire qualcosa o se devo andarmene.
"Hai una sigaretta?" dice lui, rompendo il silenzio
Tiro fuori il pacchetto di Camel e glie ne porgo una.
Decido di accendermene un'altra, giusto per riuscire a scambiare due chiacchere con questo ragazzo; non sono mai stata timida e questo non è il momento adatto per cominciare ad esserlo.
"Scusa, ma la tua lezione?" chiedo
"Non ho trovato subito l'aula, e quando l'ho raggiunta la lezione era già cominciata. Entrare in ritardo non mi sembrava il miglior modo per presentarmi il primo giorno"
Allora è nuovo, ecco perché non l'ho mai visto.
"Siamo a Novembre, cosa hai fatto fino ad oggi?"
"Tante cose" dice, per poi rimanere in silenzio. Il suo sguardo punta dritto davanti a sè, e vedo che non ha intenzione di dare spiegazioni. Semplicemente se ne sta lì, con la sigaretta tra le labbra, indifferente all'imbarazzo che io sento chiaramente.

D'un colpo è diventato gelido, come se la mia domanda, il dover parlarmi, gli dia fastidio.

Poteva semplicemente sviare la domanda, e invece no, ha deciso di non essere gentile.

Non so cosa dire, vorrei chiedergli cosa abbia fatto, cosa gli piace, e altre mille domande, ma non lo faccio.

Così, finita la sigaretta, mi alzo e faccio per andarmene.
"Ora devo andare"  dico e lo saluto.
Mi risponde  con un cenno della mano.

Sorrido leggermente guardando come quel viso dolce contrasti con il suo carattere un po' sgarbato e mi allontano.

Fantastico.
Davvero socievole.
Quegli occhi profondi, blu oceano, in questo momento mi paiono sprecati su un ragazzetto così presuntuoso. 





Ho appena cominciato questa storia.
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Grazie,
Buona lettura









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