Capitolo 12

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Mi sto preparando per andare alla festa a casa di Alex e Genn e, con la supervisione di Martina, decido di indossare dei pantaloni neri e un top dello stesso colore. Lei mi porge una collana dalle pietre blu "Così sei in tinta con i suoi occhi"

"O mio Dio, Marti!" rispondo sconcertata, ma alla fine cedo alle sue pressioni  e la indosso.

Sento il telefono squillare, è un messaggio di Luca "Sono qui sotto", così in fretta e furia butto ciò che mi serve in borsa e, dopo aver dato un veloce bacio a Martina, mi affretto giù per le scale.

"Buona fortuna" sento urlare dalla mia coinquilina mentre raggiungo il portone d'ingresso.

Salgo in macchina e comunico a Luca l'indirizzo che Alex mi ha dato, spiegandomi anche che è un luogo in cui lui e Genn si rifugiano quando hanno bisogno di allontanarsi dalle proprie famiglie, dalla realtà, per dedicarsi alla musica.

Quando arriviamo mi accorgo che si tratta di un loft abbastanza grande, chissà dove hanno trovato i soldi per comprarlo.

La musica si sente dalla strada e diverse compagnie occupano l'area vicina all'ingresso, alcuni di loro si voltano a guardarci ma tra i loro visi non riconosco né Genn né Alex

Così entriamo nel loft ancora spaesati "Andiamo a bere qualcosa?" annuisco e Luca mi porta verso quella che sembra essere la cucina. Qui ci sono un paio di ragazze che non ci prestano la minima attenzione, così apro il frigo e prendo due birre.

"Ad una bella serata" dice Luca alzando la sua bottiglia per brindare.

Brindo con lui e mando giù un bel sorso di birra, ora come ora ne ho proprio bisogno.

"Ehi ragazzi, eccovi qui!" 
Mi volto per vedere da chi provengono quelle parole e vedo Alex appoggiato allo stipite, non mi sembra nelle sue condizioni migliori ma sono comunque contenta di vederlo, almeno ci aiuterà ad ambientarci un po'.

Dopo esserci salutati, ci porta a fare un giro della casa, ma mi distraggo completamente pensando che vorrei davvero chiedergli dove sia Genn, ma Alex sta straparlando a causa dell'alcol e non vorrei interromperlo, quindi mi limito ad annuire.

"Non mi stai minimamente ascoltando vero?" mi chiede ridendo, "A che pensi?"

"Che?...No, niente" mi affretto a rispondere, ancora parzialmente persa nei mie pensieri.
"Genn è andato a...sistemare delle questioni...dovrebbe essere qui tra non molto" sembra mi abbia letto nella mente, ma cerco di sviare il discorso "Ah no, non stavo pensando a Genn. Comunque è davvero bello questo posto!"

Ci porta nella sala principale dove ci sono una decina di persone sul divano, a cui Alex ci presenta "Ragazzi questi sono Camilla e Luca"
Veniamo sommersi da una marea di nomi che escono dalle bocche di quelle persone. Perfetto, non me li ricorderò mai.

"Ragazzi io vado una attimo a fare un giro, ci si becca dopo" si congeda Alex, uscendo dalla stanza.

Ci sono un sacco di persone nella sala, alcune eleganti, altre meno, ma una costante è il bicchiere rosso di plastica che tutti tengono in mano, mentre mi chiedo dove abbiano preso da bere, una ragazza sul divano mi allunga il suo "Vuoi fare un sorso? Credo sia vodka alla pesca o qualcosa del genere"
"Sì grazie!" Prendo il bicchiere dalla sua mano e lo porto alle labbra. E' dolcissimo ma è sempre meglio che niente.

"Non vi abbiamo mai visti qui, come avete conosciuto i ragazzi?" ci chiede la ragazza, ha i capelli corti, di un biondo chiaro, credo siano decolorati; comunque le stanno benissimo.
"Io in realtà non li conosco, lei li conosce, soprattutto Genn" dice Luca, lanciandomi un'occhiata maliziosa.

"Sì ci siamo conosciuti in università un giorno e poi ci siamo visti casualmente qualche volta. Ma non credo di poter dire di conoscerli" cerco di minimizzare, innanzitutto perché quello a cui allude Luca è stato solo un bacio ed è successo solo una volta, e poi perché sono davvero sicura di non conoscere Genn. Insomma lui sembra abbia così tante cose che non vuole svelare di sé che ogni volta che stiamo insieme vorrei fargli mille domande, ma appena entriamo in tema lui assume un atteggiamento talmente gelido che mi ritrovo stordita e quasi spaventata.
"Ah sì, l'università, l'altro giorno ha accennato qualcosa a riguardo. Credo voglia smettere di frequentarla"
"Cosa?" mi sfugge violentemente dalle labbra. Non lo sapevo, non me lo ha mai accennato, ok che non ci parliamo, ma è una decisione importante da prendere, se vuole lasciare deve farlo in modo responsabile.

"Non lo sapevi? Uh mi spiace, forse avrei dovuto lasciare che te lo dicesse lui. Magari te lo comunicherà dopo, sperando che torni presto dalla piazza"
La piazza? Dì cosa sta parlando? Muoio dalla voglia di chiederle spiegazioni, ma non voglio fare di nuovo la figura di quella a cui Genn non dice niente, così decido di aspettare che lui arrivi e sommergerlo di tutti gli interrogativi che mi frullano nella testa.

"Ehi guarda, stanno fumando!" mi dice Luca all'orecchio, indicando i ragazzi seduti vicino alla ragazza con cui stiamo parlando.

Il ragazzo con in mano la canna deve averlo sentito, perché alza la testa verso di noi "Volete?"

"Sì, grazie mille!" dico allungandomi per prenderla.

Faccio un lungo tiro, la gola brucia un po' ma sono contenta di potermi rilassare un attimo e distendere i nervi, dopo che le conversazioni su Genn mi hanno scombussolata.

Faccio qualche tiro e la passo a Luca, so che non ama fumare ma forse lo sta facendo per riuscire a scambiare due chiacchere con i ragazzi che ce l'hanno offerta.

"Finitela pure, tanto di roba ne abbiamo una marea" ci sorride il ragazzo.
"Ah ok" dico stupita, ce l'ha passata quando ancora era praticamente all'inizio quindi è stato davvero gentile.
"Mi ripeteresti il tuo nome?" gli dico, "Nathan" risponde, sempre col sorriso sul volto.
"Allora ti dobbiamo una canna, Nathan. Se ci rivedremo me ne ricorderò"
Ride flebilmente per poi ampliare il suo sorriso. Deve essere proprio strafatto.

"Ehi c'è Genn" urla la ragazza bionda, che credo di aver capito si chiami Naomi.

Effettivamente Genn è appena entrato dalla porta, ma non sembra felice di essere qui.

Lo vedo schivare le persone e affrettarsi verso quella che penso sia la sua camera.

Il suo nome mi scivola dalle labbra "Genn"
Si volta, sto sperando che mi venga in contro quando noto un ombra nera intorno al suo occhio.

Mio dio, gli hanno tirato un pugno. Che cosa ha combinato? 
Lascia che i suoi occhi incrocino i miei per pochi secondi, poi ritorna con lo sguardo verso la sua camera ci si infila, chiudendosi la porta alle spalle.

Non avevo mai visto un buio tale nel suo sguardo.

E' andato a sistemare delle questioni, aveva detto Alex.

Devo scoprire di che cosa si stratta, se è qualcosa collegato la fatto che vuole lasciar l'università.

Mi sembra tutto un casino, non sapendo come fare a gestire la situazione, continuo a fumare.

Finita la canna, decido di andare a parlare con Genn, anche solo per vedere come sta.

Lascio Luca con i ragazzi del divano e mi reco in cucina, riesco a tirare fuori dal freezer qualche cubetto di ghiaccio così, dopo averli avvolti in un sacchettino trasparente, mi dirigo verso la camera di Genn.

Busso ma non ricevo risposta, così socchiudo la porta, abbastanza per vedere Genn seduto sul bordo del letto con la testa tra le mani.

"Ti ho portato del ghiaccio per l'occhio" dico, un po' intimorita.

Di nuovo non mi risponde.

Ma non mi importa, entro e chiudo la porta alle mie spalle, porgendogli il ghiaccio.

How deep is your love? // Genn ButchDove le storie prendono vita. Scoprilo ora