Otto

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Nelle settimane che seguirono non sapevo cosa pensare, mi chiesi il motivo per il quale si comportò in quel modo. Sapevo di averlo offeso, ma non pensavo fino a questo punto, insomma non l'avevo mai visto così arrabbiato da quando lo conoscevo. Raccontai tutto ad Arianna che un attimo dopo aveva già il telefono all'orecchio e parlava con James, in quel momento mi resi ancora più conto che prima o poi quei due si sarebbero messi insieme. Almeno questo pensiero positivo mi rallegrò per un momento.

La settimana seguente a scuola non facevo altro che pensare a cosa mi disse Bradley, al modo in cui me lo disse, a James che mi avvertì di non offendermi se mi avesse risposto male, ma come si fa a non rimanerci male quando una persona a cui tieni ti risponde così? Decisi quindi che se mai avessimo riaggiustato il rapporto sarei andata con lui e i ragazzi in tour, senza pensarci due volte. In quei giorni non mi sentivo neppure con il resto dei ragazzi, tentarono di chiamarmi, ma rifiutavo e dopo un po' smisero. Arianna invece passava ancora del tempo insieme a loro e mi spinse più volte ad andare da loro e risolvere con Bradley questo inconveniente, ma io rifiutai sempre poiché ebbi paura che mi avrebbe risposto di nuovo male e un conto era sentirlo attraverso telefono, uno era averlo davanti e vederlo così.

Era mercoledì e stavo camminando tranquillamente per andare al mio solito corso di fotografia, quando, per mia sfortuna, alzai lo sguardo dal marciapiede e vidi Bradley che camminava dal lato opposto della strada con le mani nelle tasche della felpa grigia, le gambe fasciate dagli skinny neri e ai piedi un paio di converse sempre nere, aveva inoltre le cuffiette nelle orecchie e, quasi come se sentisse il mio sguardo su di lui, alzò la testa, in quel momento i miei occhi incrociarono i suoi, erano cupi, vuoti, non vi si riusciva a leggere nulla al loro interno. Si fermò di colpo, mentre io ero già ferma da quando lo vidi. Mi squadrò dall'alto al basso e come se niente fosse riprese a camminare, i suoi bellissimi occhi, che prima non avevo mai notato lo fossero così tanto, erano spenti, senza emozioni. Da quel momento cambiò tutto. Decisi che una volta tornata a casa avrei chiamato i ragazzi per sapere come stavano loro e Bradley, decisi che avrei fatto di tutto per riportare il nostro rapporto a quello di prima. Inoltre mia sorella continuava a stressarmi sul fatto che non vedevo più i ragazzi, aveva intuito qualcosa, infondo mia sorella è tante cose, ma di certo non stupida, anzi è molto furba e intelligente. Dopo aver riflettuto su quanto mia sorella fosse intelligente e non essere riuscita a trovare una motivazione per la quale io stessi pensando ciò in quel momento, mi accorsi di essere arrivata all'edificio in cui frequentavo il corso. Entrai e mi sedetti al mio posto solito, seguii la lezione come al solito, forse con la testa un po' tra le nuvole come in quei giorni era solito capitare e quando uscii all'aperto sentii una presa sul braccio, pensando fosse il mio insegnante mi girai sul punto di chiedergli cosa volesse, ma vidi che a tenermi il braccio era Connor e prima che potesse dire qualcosa lo anticipai:
"Non voglio sapere perché tu sia qui fuori ad aspettare che io uscissi, ma ti voglio chiedere una cosa, mentre venivo qui ho incrociato Bradley per strada, mi ha guardata con degli occhi che non avevo mai visto, erano privi di qualunque cosa possa definirsi emozione, i suoi bellissimi occhi non avevano più quella scintilla che li alimentava, Connor cosa gli è successo? Ti prego dimmi cosa ha che non va, l'ho visto per mezzo minuto e mi è bastato per sapere che c'è qualcos'altro sotto oltre che al nostro litigio, tu lo sai?" Chiesi con gli occhi che mi si inumidivano di lacrime. Lui mi guardò, prima con dispiacere, poi con incertezza e dopo con aria sconfitta.
"Sì hai ragione, non è solo per il litigio con te che è così, è successo prima che litigaste al telefono, vedi, prima di ricevere la chiamata sul cellulare di James, ci hanno chiamato, o meglio, l'hanno chiamato i suoi genitori per avvertirlo della vera causa per la quale sua sorella Natalie non poteva partecipare al tour come fotografa. Non è stata lei ad avvisare il nostro manager e noi che non poteva partecipare, ma i suoi genitori, questo perché lei non sapeva neanche chi fossero i The Vamps e chi fosse Brad poiché ha avuto un incidente e ha perso la memoria, i medici dicono che ci sono poche probabilità che recuperi tutti i ricordi, ma ci sono però possibilità che ne recuperi almeno una parte. Ti ha risposto male per questo, perché era distrutto dalla notizia e noi conosciamo Brad, non è capace di gestire le cose quando è molto addolorato o arrabbiato e anche per quello James ti aveva avvertita che c'era la possibilità che ti rispondesse male, ci spiace davvero tanto per lui e per Natalie e vogliamo che almeno voi due rimettiate le cose a posto, ha bisogno anche di te per questa cosa." Non credetti alle mie orecchie, non conoscevo sua sorella, ma riuscii immaginare cosa Bradley stesse passando, se fosse capitato a uno dei miei fratelli non sarei stata da meno, non pensavo fosse una cosa così grave.
"Ma il tour? Non può dare il meglio di se e divertirsi con una situazione del genere" chiesi mentre ci avviavamo a piedi.
"Joe, il nostro manager, è riuscito a convincere i piani alti a posticipare la partenza fino a gennaio, in un mese speriamo che si riprenda un po' e che sua sorella migliori per dagli la spinta giusta per incominciare il tour e speriamo che abbiate fatto pace per poterti portare con noi, perché tu verrai, giusto?"
"In realtà ho sempre voluto venire, solo che mi serviva un po' di tempo per elaborare tutto ciò che mi aveva detto e offerto, poi dovevo anche convincere mia madre, mio padre mi lascerebbe, forse se dicessi loro che non dormirò nella stessa stanza con voi sarebbe meglio, ma dove potrei dormire? Sul tetto?" Risi.
"In realtà per te e Arianna c'è una camera a parte sul bus, Natalie odiava dormire nelle cuccette, soprattutto perché le rompevamo sempre le palle, quindi avevamo pensato che fosse lo stesso per voi" spiegò.
"Davvero? Quindi non dovremo dormire in quelle brandine odiose? Ho avuto una brutta esperienza con quel genere di cose" mi guardò confuso.
"Sei già stata su un tour bus?"
"In realtà sì, in Italia era stato avviato un progetto di una band con componenti sia maschili che femminili, io avevo più o meno il ruolo di Bradley insieme ad un ragazzo che suonava però il basso, andava tutto bene fin quando non iniziammo a litigare per chi dovesse fare più parti e iniziammo anche a darci continuamente fastidio con scherzi di ogni genere, all'inizio tutti lo trovavano divertente, poi però la situazione degenerò fin quando decidemmo di sciogliere la band e fine della mia carriera da cantante e chitarrista. Adesso mi ricordo a malapena gli accordi base e la mia voce è diventata orribile, Arianna invece ha conservato la sua molto bene, anche lei era nella band, ma si accontentava delle seconde voci e dei cori" raccontai e lui mi guardò sconvolto "Che c'è? Perché mi guardi così?"
"Tu? In una band? Con una chitarra? Cantare? Ma non farmi ridere" si vide che si stava trattenendo per non ridere, ma fallì miseramente perché poco dopo scoppiò in una fragorosa risata.
"Ma è possibile che non vi fermi mai nessuno da queste parti? Insomma okay che non vi conoscevo, ma qualcuno vi dovrebbe fermare" chiesi cambiando argomento.
"Beh in realtà ci fermano soprattutto quando siamo in giro tutti e quattro insieme e poi stiamo in un quartiere tranquillo da qualche anno, da quando abbiamo formato la band, ormai ci conoscono, ma non cercare di cambiare discorso, adesso avvisi a casa tua e vieni con me a casa dai ragazzi che li saluti e stai un po' con noi, di solito il mercoledì c'è anche Arianna" detto ciò mi prese sottobraccio e iniziò a camminare verso casa loro.
"Arianna è sempre da voi, ormai sta più con voi che con me, ma a proposito dei ragazzi James è ancora fidanzato? Perché se voi non l'avete ancora notato lei gli sbava dietro da tipo un sacco"
"In realtà l'ha lasciata un po' di tempo fa, ma lui non voleva dirlo ad Arianna perché voleva dirglielo prima di invitarla ad uscire" spiegò lui e io mi misi a saltellare battendo le mani come una bambina per la strada tanto ero felice.
"Oddio che bello non vedo l'ora di vedere la faccia di Arianna quando me lo racconterà, non aspetta altro. Quei due insieme sono bellissimi, non trovi?" Dissi ancora tutta eccitata, lui rise divertito e poi annuì.
"Siamo arrivati" mi fece un cenno poi con la testa per indicare la casa di cui non varcavo la porta da un po' di tempo.
"Non vedo l'ora di vedere i ragazzi" dissi poco prima di aprire la porta, ci dirigemmo verso il salotto dove di solito stavamo e li vidi tutti seduti compresa Arianna a scherzare allegramente, c'era anche Bradley, ma non sembrava avere l'aria felice come gli altri e appena mi vide si alzò e, con mio grande dispiacere, mi sorpassò e si diresse verso le scale dietro di me mentre io lo seguivo con lo sguardo.
"Non ci fare caso, ormai fa così tutti i santi giorni, si alza la mattina prima di noi, esce di casa e sta fuori tutta la mattina, torna, mangia, va e se ne sta in camera sua a fare chissà cosa, comporre, suonare o ascoltare la musica. Quando c'è Arianna riusciamo a farlo stare con noi, non è la prima volta che si comporta così, prima o poi passa, sta tranquilla e comunque era ora che ti facessi vedere, se non fosse per Ari non sapremmo neanche che sei ancora viva" mi disse Tristan. Io allora mi diressi verso di loro, James e Arianna erano seduti vicino ovviamente, nel divano da parte invece c'era Tristan sdraiato che occupava tutto il posto mentre la poltrona dove prima c'era Bradley era vuota. Andai da Arianna e le baciai la guancia mentre abbracciai James e Tristan, mi sedetti poi sulla poltrona mentre Connor stava chiedendo a Tristan di tirarsi a sedere per lasciargli un po' di spazio, ma quest'ultimo non ne volle sapere.
"Dai Tris alza quel culo" gli chiese ancora una volta.
"No, sono troppo stanco per alzarmi" rispose il ragazzo fissato con il leopardato.
"Okay, l'hai voluto tu" disse Connor e poco dopo si sentivano le urla da femminuccia di Tristan che cercava di buttare giù Connor che si era letteralmente lanciato sopra di lui.
"Ragazzi ma voi avete provato a parlare con Bradley?" Chiesi all'improvviso e Connor e Tristan smisero di rincorrersi per casa mentre James e Arianna mi guardarono interrogativi.
"Avete provato a fagli pensare ad altro? Distrarlo? Insomma siete i suoi migliori amici, conoscete praticamente tutto di lui, deve pur esserci un modo per tirarlo su di morale, non può continuare a stare così e a me dispiace non poter fare niente, quindi perché non cercate voi qualcosa per farlo tornare a sorridere? Voi che non avete litigato con lui" dopo quello che dissi si guardarono tutti e quattro tra loro e sui loro volti nacque uno strano sorriso, poi si girarono tutti verso di me, la cosa inquietante era che avevano fatto tutto ciò tutti contemporaneamente.
"Ma...scusa la domanda...per caso...ma davvero per caso...ti piace forse Brad?" Chiese James e immediatamente mi iniziarono a uscire parole dalla bocca senza che pensassi a nulla.
"Che?! A me? No, mai, ma poi...io e lui? Non ci stiamo nemmeno bene insieme...insomma continuiamo a litigare, non siamo fatti per stare insieme, ma ci avete visti? Continuiamo a litigare e poi Bradley è famoso, ha tante di quelle ragazze con cui può stare" parlai davvero molto veloce, ma io e Bradley insieme? Davvero? Mi sto solo preoccupando per lui.
"Okay, okay abbiamo capito che non ti piace Brad, ma una domanda ancora...perché lo chiami sempre Bradley?" Chiese Connor.
"Beh non è quello il suo nome?" Risposi ovvia.
"Sì, ma non lo chiami mai Brad come fai con Con e con me, non abbrevi il suo nome" spiegò Tristan.
"Beh in realtà lo faccio perché mi piace di più il nome Bradley che Brad, non mi piace il nome Brad, Bradley è più figo dai" spiegai a loro.
"Mmm...spiegazione interessante, ora, chi fa da mangiare?" Disse Tristan e tutti si girarono verso di me. Dieci minuti dopo ero in cucina in cerca di qualcosa di italiano da preparare con Arianna che mi suggeriva cose che lei adora da preparare, ma che, essendo pessima in cucina, voleva far preparare a me mentre gli altri, compreso Bradley che era stato portato fuori dalla sua camera con la forza, stavano apparecchiando la tavola. Speravo che Bradley sarebbe stato un po' con noi e con me, anche se solo da qualche settimana, mi mancava stare con lui e scherzare, mi mancava il suo sorriso, mi mancava la sua bella voce, mi mancavano i suoi abbracci, mi mancava lui.

Give me love // Bradley SimpsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora