Dopo essere tornata a casa insieme ad Arianna e dopo essere salite in camera, ci mettemmo il pigiama e ci sdraiammo a letto. Cercai di dormire, ma i pensieri di quella serata continuarono a perseguitare il mio sonno e la mia mente, cercai di chiamare Arianna per vedere se fosse ancora sveglia, ma constatando il contrario misi le cuffiette e con le note di Photograph di Ed Sheeran riuscii ad addormentarmi. Ma quella notte molto probabilmente qualcuno non voleva che dormissi, infatti mi svegliai verso le tre di notte e, anche se fuori era ormai bassa la temperatura, decisi di uscire a camminare un po'. Dopo essermi vestita e essermi messa una giacca, uscii di casa e mi diressi verso quello che ormai era divenuto il mio parco, quello dove mi portò Bradley, mi vennero ancora in mente alcuni ricordi della serata passata ore prima. Durante la cena i ragazzi cercarono di far parlare Bradley o comunque di cercare di fargli alzare la testa sempre china, ma senza successo, appena finimmo di cenare si alzò, sistemò il suo piatto e tornò strisciando i piedi sui gradini delle scale che portarono al piano di sopra. La serata proseguì con un film di cui non ricordo nemmeno il titolo, ero seduta accanto a Connor con il quale parlai durante la durata del film, visto che neanche lui era molto interessato, al contrario di James e Arianna, i quali erano sul divano più piccolo accoccolati l'uno vicino all'altra quasi come una coppia, parlammo proprio di loro due, di come starebbero bene insieme come coppia, parlammo davvero tantissimo, in effetti non parlavo con loro tanto quanto parlavo con Bradley, questa cosa non l'ho ancora capita, insomma, okay che era stato lui a conoscermi e non gli altri ma non eravamo fidanzati ne c'era del tenero tra noi e quindi non capii come mai passavo sempre più tempo con lui che con gli altri .
Arrivai finalmente e ascoltai il silenzio di quel parco, ascoltai le cicale che si sentivano anche se ormai eravamo in autunno, arrivò un venticello freddo che mi fece venire i brividi, ma non mi fermai, raggiunsi il laghetto, la prima e l'unica volta in cui vi ero stata era quando perdonai Bradley, tutto quella notte mi ricordava lui, ormai erano tre settimane che avevamo 'litigato' e mi mancava terribilmente, provai a mettermi nei suoi panni, che oltre ad aver litigato con me aveva anche il lutto familiare, sua sorella in ospedale che non si ricordava di lui, non capii molto bene perché non ha voluto andare dalla sorella per poter sostenerla in questo problema ed aiutarla magari a recuperare diversi ricordi, lo chiesi anche a Connor e lui mi riferì che probabilmente non voleva soffrire più di quando non stesse già facendo poiché vederla tutti i giorni considerarti un estraneo che diceva di essere suo fratello non gli avrebbe migliorato l'umore. Guardai l'orario e dopo aver scoperto di essere uscita un'ora e mezza prima decisi di alzarmi dalla riva del lago e avviarmi a casa. A quell'ora non c'era nessuno per strada, né a piedi né in auto, arrivai a casa alle cinque e un quarto del mattino, mi spogliai e feci una doccia, tanto non sarei riuscita a dormire. Decisi poi dopo essermi lavata ed asciugata, di andare in uno Starbucks a fare colazione con un bel caffè sperando di non addormentarmi durante le lezioni di scuola, cosa assai probabile, mentre stavo tornando a casa per svegliare Arianna e andare a scuola, vidi Tristan sull'altro lato della strada che stava baciando quella che pensai fosse la sua ragazza, soffocai un 'Aww' per quanto fossero dolci e senza disturbarli continuai per la mia strada finché non arrivai a casa verso le sei e mezza. Poi guardando l'orario mi chiesi a che diamine di ora Tristan aveva gli appuntamenti con la sua dolce metà e mi sono ritrovata a ridere come un scema facendo un casinò allucinante in casa con tutti che stavano ancora dormendo.
Salii in camera mia, di Arianna e di Gemma, quella camera era davvero enorme, c'erano tre letti e di conseguenza tre armadi eppure vi era ancora un sacco di spazio libero, i tre letti erano uno di fianco all'altro, il mio in mezzo, quello di mia sorella era il più vicino alla porta e quello di Arianna era vicino alla finestra dall'altra parte della camera, tra i letti c'era una spazio di circa un metro e qualcosa in più forse. Vicino alla finestra c'erano i pouf sui toni del blu e dell'azzurro come i muri e il resto della camera, sotto di essi vi era un enorme tappeto peloso e morbidissimo bianco. Sul lato della camera opposto al mio letto c'era una grande scrivania con un computer fisso da un lato e la televisione dall'altro, per la camera erano sparse diverse mensole a diverse altezze sulle quali erano poggiati vari oggetti diversi dai cd e dvd a libri, oppure qualche pupazzetto a cui siamo ancora affezionate nonostante la nostra età. Per ultima cosa, sia per la nostra camera, che per il resto della casa erano appese diverse fotografie che ritraevano soggetti diversi, dalla famiglia ai paesaggi a oggetti a caso che mi sembravano carini da immortalare, infatti tutte le fotografie erano state scattate da me.
Guardai l'ora e vidi che effettivamente era ora di svegliare Arianna che dormiva beatamente, mi avvicinai e le scossi una spalla, ma in risposta ricevetti uno scossone da parte sua per togliersi la mano di dosso.
Dopo aver svegliato in modo un po' più brusco lei e mia sorella, aver fatto colazione e averle fatte preparare uscimmo di casa e ci dirigemmo a scuola, una volta arrivate Gemma andò verso le sue amiche mentre noi ci avviammo verso la nostra solita panchina per aspettare l'inizio delle lezioni come tutte le mattine. La vidi un po' pensierosa e con la testa tra le nuvole, decisi quindi di chiederle se avesse qualcosa che non andasse.
"Ari c'è qualcosa che non va?" Si girò verso di me e si limitò a scuotere la testa per poi sorridere.
"Ascoltami Evelyn, devi trovare un modo per fare pace con lui, la prima volta è stato lui a doversi scusare, questa volta, a che se lui si è comportato un pochino male tocca a te scusarti, quindi pensiamo a qualcosa con cui tu possa farti perdonare" aveva pienamente ragione, dovevamo trovare un modo per farmi perdonare, voglio tornare a stare con lui e scherzare con lui, è già la seconda volta che succede da quando ci siamo conosciuti ossia neanche cinque mesi fa, sono stufa di vederlo star male in questo modo e non poterlo aiutare perché c'è uno stupido litigio che ci divide.
"Sì hai ragione dobbiamo inventarci qualcosa, ora però meglio che ci avviamo in classe" dissi alzandomi dalla panchina e iniziando ad avviarmi seguita da lei. Inutile dire che quel giorno durante le lezioni non ho ascoltato nulla, all'intervallo ho chiamato James per vedere se lui e i ragazzi avevano da fare e per fortuna mi ha risposto che quel giorno hanno lavorato solamente la mattina e quindi io e Arianna abbiamo deciso di andare a casa loro per farci dare una mano a pensare qualcosa visto che loro conoscono Bradley molto più di me e da più tempo.
"Quindi ragazze spiegateci bene cosa avete in mente" chiede Tristan appena ci accomodiamo tutti in salotto, ovviamente senza Bradley.
"Il punto Tristan è che non abbiamo in mente proprio nulla, per questo siamo qui, ci dovete dare una mano visto che conoscete il diretto interessato" rispose Arianna.
"Ma secondo me per farti perdonare basterebbe anche andare a parlagli e basta, risolvete la cosa così e basta, che ci vuole?" Propose con tranquillità Connor facendo spallucce, Arianna lo guardò per una frazione di secondo e poi gli sbraitò contro.
"Che problema c'è? Ma lo stai chiedendo davvero? Ma lo hai attaccato il cervello oggi o non hai trovato la spina?" Era talmente arrabbiata che James le mise una mano sulla spalla per cercare di tranquillizzarla e io e Tristan quasi non scoppiavamo a ridere per la faccia che aveva il povero Connor in quel momento, era un misto di confusione, sorpresa, ma soprattutto terrore, era letteralmente terrorizzato da Arianna.
"Quindi, ritornando a noi, qualcun'altra ha un'idea migliore? A questo punto ogni idea sarebbe migliore" disse lei dopo essersi calmata. Tutti noi scossimo la testa in segno di negazione. D'un tratto mi si accesse una lampadina in testa
"Ragazzi cosa piace a Bradley? Qualunque cosa, dal cibo preferito al colore, tutto quello che sapete su di lui, ditemi tutto, forse ho un'idea" loro alzano lo sguardo su di me e ancora un attimo confusi iniziano a raccontarmi tutto quello che sanno comprese alcune figure imbarazzanti che gli successero. Dopo che ebbero finito vollero sapere cosa avevo in testa
"Ragazzi dovrete aiutarmi in questa cosa, tutti voi, dobbiamo iniziare il prima possibile se volete che venga con voi in tour" loro annuirono e mi dissero tutti i loro giorni liberi che avevano, ovviamente non sarebbero potuti venire a casa mia tutte le volte altrimenti Bradley avrebbe sospettato di certo qualcosa.
Nei giorni che seguirono facemmo tante di quelle cose strane, stupide e impegnative che neanche immaginavo e a fine giornata ero sempre stanchissima e dovevo studiare per il giorno dopo per evitare di prendere insufficienze. Gemma si era accorta che non vedevo più Bradley e quando i ragazzi venivano a casa nostra saltellava felice per tutta casa e balbettava un po' quando le capitava di parlagli. I ragazzi e Arianna approvarono subito il mio piano quando raccontai loro tutto quello che avevo in mente.
Sarebbe stato fantastico.
Sarebbe rimasto a bocca aperta.
Sarebbe stato felice.
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Give me love // Bradley Simpson
FanfictionUna comune diciannovenne si ritrova obbligata dalla madre ad accompagnare la sorella minore, di quattordici anni, ad un concerto di un gruppo che neanche conosce. La cosa la irrita parecchio visto che quella sera doveva vedersi con il suo ragazzo Mi...