Fui letteralmente a pezzi. Non seppi più a cosa pensare. Stetti praticamente a digiuno quattro giorni, da quando lasciai Michael e da quando scoprii che quelli che pensavo miei amici furono in realtà solo dei bugiardi.
Quel giorno comunque dovetti uscire per il corso di fotografia, almeno mi sarei distratta per un po'. Saltai il pranzo e mi preparai per uscire, presi la borsa con tutto il necessario, mi vestii e uscii di casa lasciando Arianna a studiare. Misi le cuffiette e alzai il volume della musica esattamente come quelle ragazze mezze depresse che si vedono in giro ogni tanto, accorgendomi poi che in quei giorni lo ero anch'io.BRALDEY P.O.V.
Appena Evelyn uscì di casa e fui fuori dalla sua vista andai a bussare a casa sua sperando che non sia sua sorella ad aprirmi altrimenti sarebbe un gran casino. Bussai e per grazia divina mi aprì Arianna, ma appena mi vide mi chiuse la porta in faccia senza che le abbia detto una parola, sicuramente Evelyn le ha raccontato tutto, riprovai più volte a bussare alla porta ma non riaprì. Mi allontanai e allungai lo sguardo dietro il cancelletto che dava sul giardino sul retro e vidi per fortuna una portafinestra aperta, così mi avvicinai al cancelletto e, guardandomi intorno prima, lo scavalcai ed entrai per la portafinestra in un salotto davvero carino, mi guardai intorno trovando due divani davanti ad un televisore ed un tappeto morbido solo alla vista, un caminetto sulla destra della televisione con una mensola sulla cappa dove vi erano diverse fotografie probabilmente della sua famiglia. Dietro di me invece c'era un grande tavolo da pranzo e a sinistra vi erano le scale che portavano al piano superiore e quelle che portavano ad un piano inferiore, a destra invece quella che doveva essere la porta d'ingresso, più avanti c'erano altre tre porte, probabilmente la cucina, il bagno e un'altra stanza, uno studio forse.
"Come diavolo hai fatto ad entrare? Sei anche un ladro nel tempo libero oltre ad essere una popstar?" La voce di Arianna mi fece posare lo sguardo sulle scale dove sugli ultimi gradini c'era lei con uno sguardo piuttosto arrabbiato e sorpreso con le mani appoggiate sui fianchi.
"Io volev-" cercai di dire ma mi fermò.
"Se cerchi Evelyn non c'è e non ti avrei comunque fatto parlare con lei e poi sei pazzo? Se ti vede Gemma sei fottuto" spiegò abbassando la voce alla fine della frase.
"Non volevo parlare con Evelyn, volevo farlo con te e riguardo a Gemma, che suppongo essere la sua sorellina, sono disposto a correre il rischio"
"Io non ci parlo con te e se non te ne vai ti faccio andare via io chiamando il fratello di Evelyn, a te la scelta"
"Non devi parlare tu infatti, ma io, ti prego ascoltami, non vuoi sapere perché ho mentito a Evelyn? Cinque minuti, poi se vuoi che me ne vada e che non mi faccia più vedere lo farò" la stavo praticamente supplicando.
"Okay, però andiamo in giardino, se ti vede Gemma, ripeto, sei fottuto" detto ciò si avvió verso la portafinestra dalla quale entrai e si diresse verso un tavolino con delle poltroncine attorno sedendosi su una di esse e facendo cenno di sedermi, la raggiunsi e iniziai a raccontarle il perché della mia bugia e di ciò che ho in mente di fare per rimediare, lei mi ascoltò attentamente senza interrompermi.
"Ma perché non le hai mai detto la verità? E poi perché sei venuto a dirla a me e non a lei?"
"Beh allora io non trovavo mai un momento giusto per diglielo e poi le cose stavano andando così bene tra noi e non volevo che si arrabbiasse e che si allontanasse, ma ho peggiorato solo la situazione, sono venuto da te a parlare perché speravo che mi avresti aiutato con quello che volevo fare per farmi perdonare" e andai avanti a spiegarle per filo e per segno in cosa mi dovrebbe dare una mano, una volta finito mi domandò ancora:
"Ma perché ti vuoi impegnare così tanto per una ragazza che conosci da solo un paio di mesi?" E lì andai in blocco, perché dovrei riconquistarmi la sua fiducia? La conosco solo da un paio di mesi infondo, perché disturbarmi così tanto?
"Perché è una mia amica e ha comunque il diritto di sapere perché le ho mentito se poi non mi vuole perdonare almeno alla fine sa la ragione e poi io e i ragazzi ci siamo affezionati a lei e soprattutto James ha fatto amicizia con una ragazza per bene non come quella con cui sta insieme, che è un'oca e se ci perdona potremmo con il suo aiuto far aprire gli occhi a quell'imbecille, si sa, le ragazze sono esperte di queste cose, no? È da quando si sono messi insieme che noi tre glielo diciamo, ma lui non ne vuole sapere. Allora ci stai? Poi ovviamente faremo un concerto privato per Gemma, chissà che faccia farà" dissi per poi ridere. Lei sembrò un po' scettica all'idea e per un momento pensai che volesse sbattermi comunque fuori di casa, ma poi si unì a me alle risate ed accettò entusiasta, mi raccontò però poi che non era più solare come la conoscevamo perché ha preso una brutta botta, oltre alle mie bugie ha subito anche la rottura con il suo ex che la tradiva da tre mesi, che pezzo di merda.
Ci scambiammo così i numeri per poterci mettere d'accordo per le prossime volte e quando stavo per uscire dal cancelletto del giardino vidi Evelyn che stava tornando, controllai l'ora sul cellulare per vedere se avevo parlato così tanto con Arianna e in effetti erano passate due ore e mezza contando anche che alla fine ci siamo messi a chiacchierare e devo dire che è davvero simpatica, come l'amica d'altronde. Appena Evelyn entrò in casa io sgattaiolai via subito sperando che non mi avesse visto, altrimenti sarebbe saltato tutto.
Una volta tornato a casa raccontai tutto ai ragazzi che esultarono, subito dopo andammo in sala prove per suonare un po'.
STAI LEGGENDO
Give me love // Bradley Simpson
FanfictionUna comune diciannovenne si ritrova obbligata dalla madre ad accompagnare la sorella minore, di quattordici anni, ad un concerto di un gruppo che neanche conosce. La cosa la irrita parecchio visto che quella sera doveva vedersi con il suo ragazzo Mi...