Uno

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"Non ci penso neanche mamma, devo uscire con Mike" dissi abbastanza incazzata con mia madre. Dovevo portare mia sorella ad uno stupido concerto di quattro bambini viziati settimana prossima e questa cosa non mi piace per niente, perché devo sempre fare da babysitter?
"Ti prego tesoro, ci tiene tanto a vedere quei ragazzi, io non posso accompagnarla, lo sai"
"No mamma, ho promesso a Mike che sarei uscita con lui e non intendo smentirmi e poi non voglio andare a sentire tutte quelle bambinette urlare dietro a quattro ragazzi con degli strumenti in mano, chissà che casino faranno dai mamma" mi lamentai scuotendo la testa.
"Senti Evelyn, con Michael puoi uscire quando vuoi, lei ci tiene molto a questo concerto e per di più abbiamo speso un sacco di soldi per due biglietti in prima fila che non intendo buttare via e avere tua sorella con il muso che gira per casa lamentandosi e la colpa sarebbe solo tua, quindi adesso non voglio sentire storie tu andrai con lei al concerto giovedì sera"
"In prima fila?! Ma sei pazza?! Hai idea di quanto verremo spinte contro il palco? Ma perché sempre tutto a me e che cazzo" imprecai lasciando la cucina per andare in camera mia ovviamente condivisa con mia sorella.
"Modera il linguaggio Evelyn!" Mi gridò dietro mia mamma. Ovviamente. Come è possibile che tutte le volte mia sorella abbia la meglio? Insomma non è giusto ci ritroviamo sempre il e Jace a mandare a monte degli impegni per fare felice lei. In questa cada regna una dittatura, sicuro come l'oro. Vorrei far chiamare lei Mike per disdire, che rottura.
Appena entrai in camera vidi mia sorella che stava al computer come al solito così presi il mio cellulare e uscii in giardino per chiamare Michael e disdire l'appuntamento di settimana prossima.
«Hey Evy come stai?»
«Bene Mike, tu?»
«Bene dai, che fai?»
«Ho appena avuto una piccola discussione con mia madre e beh ecco... giovedì devo accompagnare mia sorella ad un concerto e quindi non possiamo vederci, mi dispiace, ho provato a convincere mia madre ma-»
«Ehy non fa niente faremo un altro giorno, che devi fare adesso? Ti va di andare a prendere un gelato?»
«Mmm...okay dovrei studiare chimica ma per oggi passo, ci troviamo da Starbucks?»
«Passo a prenderti che sono da quelle parti, ho appena finito il turno a lavoro, cinque minuti e sono lì»
«Okay ti aspetto»
Mente arriva Mike vado in camera a cambiarmi mettendomi uno shorts a vita alta bianco e un top verde acqua con le mezze maniche visto che eravamo in pieno luglio e scesi ad aspettarlo sotto il portico di casa, appena lo vidi iniziai a camminare verso la sua macchina e una volta salita gli lasciai un bacio a fior di labbra e un:
"Ciao Mike"
"Ciao piccola, pronta per il gelato?"
"Nata pronta per mangiare gelato" dissi facendolo ridere.
"Mi sconvolgi sempre di più Evy"
"Beh lo so, sono fantastica, ammettilo" mi vantai teatralmente.
"Soprattutto a letto" sorrise malizioso.
"Sei un cazzo di pervertito Mike, davvero, a volte mi chiedo se sei nato così oppure lo sei diventato" lui rise spostando per un attimo lo sguardo dalla strada per portarlo su di me.
"Guida Mike, guida" scossi la testa divertita.
"Siamo arrivati" disse parcheggiando la macchina e spegnendo il motore.
Quando fummo seduti al tavolo con davanti i nostri gelati cominciammo a parlare di cose stupide come ogni volta e arrivammo anche a parlare del concerto a cui avrei dovuto assistere.
"Quindi in sostanza dovresti andare con tua sorella a questo concerto di questo gruppo di cui non sai neanche il nome e per di più in prima fila? Con tutte quelle che ci saranno che spingeranno per venire avanti e che vi schiacceranno? Vuoi davvero fare questo per Gemma?" Disse riassumendo.
"No che non voglio non so se ti è chiaro che ho passato un pomeriggio a cercare di convincere mia madre e non ha funzionato, anzi si è arrabbiata con me perché potevo uscire con te un altro giorno, mentre lei è da mesi che aspetta sto concerto"
"Va beh dai possiamo fare un altro giorno, non è un problema e poi che sai magari ti diverti e ti innamori del cantante bellissimo sotto i riflettori, illuminato come un angelo sceso in terra e pronto a-"
"Ma che cazzo stai sparando Mike, ti droghi senza che io lo sappia per caso?" Lo interruppi per poi scoppiare a ridere mentre lui faceva il finto broncio.
"Comunque, parlando di cose serie, come va il lavoro al negozio di musica?"
"Bene come al solito, cioè, non c'è nulla da fare e sto seduto a cazzeggiare tutto il tempo, ogni tanto entra qualcuno o arrivano nuovi articoli da mettere a posto ma niente di troppo faticoso"
"Sei uno sfaticato non ho parole"
"Andiamo a fare una passeggiata? Ho voglia di camminare" disse alzandosi.
"Si okay ti aspetto fuori perché ovviamente pagherai tu, prima o poi mi farai pagare qualcosa?"
"Solo quando avrò dimenticato il portafogli" sorrise raggiante e io sbuffai siccome lui e il portafogli sono una cosa unica, lo ha sempre appresso.

"Mike mi porti in spalletta?"
"Ma anche no, sei pazza? Farei troppa fatica" mi guardò come se avessi tre teste continuando poi a camminare.
"Ma c'è qualcosa che fai senza sfaticarti come un tricheco che corre?"
"Oh certo ci sono un sacco di cose che faccio senza affaticarmi, tipo: giocare a FIFA, dormire, mangiare ma soprattutto scop-"
"Okay okay ho capito cosa intendevi"
Una suoneria ruppe quell'attimo di silenzio che si creò tra noi
"È il tuo Evy" mi fece notare lui, recuperai il telefono dalla tasca e vidi che era Arianna, la mia migliore amica.
«Evelyn!» mi urlò nell'orecchio
«Cosa ti urli? Ma sei scema?»
«Joe mi ha chiesto di uscire, Joe! Hai capito il figo della scuola mi ha chiesto di uscire, ma ti rendi conto?»
«Mi hai chiamato per dirmi che il puttaniere della scuola ti ha chiesto di uscire?»
«Quindi mi stai dicendo che non sei d'accordo?» aggiunse con un po' meno di enfasi di prima.
«Non mi sembra una buona idea, no. Non ha una buona reputazione, però la decisione è tua, magari non vorrà solo portarti a letto, però starei attenta, ora però ti devo lasciare perché sono con Mike, quando arrivo a casa ti richiamo che ti devo dire una cosa, nulla di cui preoccuparsi tranquilla, ora però vado, ciao Ari e sta' attenta»
«Okay, grazie dei consiglio Evy, ci sentiamo dopo, divertiti»
"Ma perché dovete parlare in italiano tra di voi? Cosa voleva?"
"Uno, perché dovremmo parlare in inglese se la nostra lingua madre è l'italiano e poi così lo conserviamo altrimenti ci dimenticheremmo come si parla e due, mi ha detto che Joe l'ha invitata ad uscire e le ho detto che non ero molto entusiasta dell'idea perché è un puttaniere"
"Ah sì me ne avevi parlato, tu non ci sei uscita, vero?" Mi chiese preoccupato.
"Ma sei scemo? Ho appena detto che non volevo che Ari uscisse con lui e tu mi chiedi se io ci sono uscita insieme? È comunque no, non ci tengo" dissi ridendo
"Bene, vuoi che ti riporti a casa? Inizia a fare tardi"
"Sì, andiamo"

Arrivammo alla macchina e il viaggio fino a casa mia lo facemmo cantando le canzoni della radio, appena arrivammo a casa lo ringraziai.
"Grazie Mike ho passato un bel pomeriggio, grazie del gelato e del passaggio"
"Di niente, sei la mia ragazza e ora voglio un bacio però" così mi girai essendo ancora in macchina, mi sporsi verso di lui e lo baciai dolcemente prima di staccarmi e dagli un altro bacio a stampo per poi uscire con un:
"Ci sentiamo più tardi"
Una volta in camera chiamai Arianna come le avevo promesso e le diedi la notizia del concerto che prese bene, anzi ne era eccitata, quasi facevo andare lei al mio posto.
«Quindi vedrai una band di quattro ragazzi fighi a meno di due metri da te oddio che bello»
«Ma cosa ne sai se sono fighi?» Le chiesi ridendo.
«Se non lo fossero non avrebbero sfondato» il suo ragionamento non faceva una piega in effetti.
«Aspetta che chiedo a mia sorella come si chiamano»
"Gemma come si chiamano quelli che andiamo a vedere?"
"Da quanto ti interessa Evelyn?"
"Non mi interessa infatti, lo vuole sapere Arianna"
"Sono i The Vamps"
«Si chiamano The Vamps, che nome del cazzo» aspettai qualche minuto prima di ricevere una risposta.
«O Dio sono dei fighi della paura uno è un figo che non immagini ed ha un fisico della madonna a quanto vedo, se fossi un maschio diventerei gay per lui, sono quattro, tutti e tre sul biondo tranne il cantante che è castano, porca miseria vai a vedere su internet sono dei gran fighi»
«Calma gli ormoni Ari, comunque ho deciso che me ne starò in disparte magari al bordo dove posso fare quello che voglio mentre aspetto la fine di quello strazio»
«Beh non sai cosa ti perdi»

Give me love // Bradley SimpsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora