JENNA'S POV.
Oggi era una giornata come le altre, tralasciando il fatto che pioveva e non ero stata a lavoro.
Mi ero presa un pò di tempo per me, un pò di tempo per pensare, anche se non mi faceva bene.
Quando ero da sola pensavo, pensavo a tutto ciò che avevo passato e al fatto che c'ero andata vicina anche ieri sera, se non fosse stato per il ragazzo.
Quando chiamai Louis per un pò di rassicurazione lui venne fino a casa mia per tenermi compagnia.
"Stava succedendo di nuovo, Lou." Piansi sulla sua spalla. Davo più importanza al fatto di rivivere di nuovo quell'orrore che ad aver visto uno dei cinque supereroi.
"Tranquilla uccellino, ci sono io qui." Lui mi accarezzò i capelli, la mia testa era poggiata sulla sua spalla. Mi sentivo come qualche anno fa, non sapevo cosa fare ed ero totalmente spaesata.
"Come sei riuscita a scappare?" Chiese Louis rivolgendomi un sorriso che mi mise rassicurazione.
Mi alzai dalla sua spalla. "Non l'ho fatto." Lui mi guardò con un aria interrogativa. Avevo così tanto sperato di vedere uno di questi cinque ragazzi, ma non immaginavo di incontrarli in queste circostanze. Mi sarei immaginata il tutto un po' più diverso, magari più tranquillo.
"È venuto uno di quei cinque ragazzi, Lou. Uno di loro sapeva dov'ero e mi ha salvata." Dissi con una scintilla negli occhi alzando lo sguardo dalla sua spalla ai suoi occhi.
"Davvero hai visto uno di loro?" Mi chiese incredulo spalancando i suoi occhi azzurri.
Parlammo per tutto il pomeriggio, guardando la pioggia e la televisione mentre eravamo accartocciati sul divano. Mi parlava di alcune esperienze fatte, così solo per farmi distrarre. Alcune gite e vacanze che aveva fatto con i ragazzi da quando si era trasferito qui.
Riusciva a farmi sentire bene, mi sentivo al sicuro, protetta tra le braccia del mio migliore amico.
Verso le otto Louis andò via, diceva che aveva degli impegni e che sarebbe venuto a trovarmi più tardi.
Adesso ero davanti alla mia finestra a leggere un buon libro, precisamente Cime Tempestose.
Spesso però portavo la mia attenzione all'acqua che sbatteva sul vetro della finestra e pensavo a mia madre.
A noi due piaceva l'inverno, e stare al caldo davanti al camino della nostra vecchia casa mentre pioveva o nevicava. A volte davamo un'occhiata ai vecchi album fotografici, o magari parlavamo semplicemente.
Mi mancavano quei tempi, dove tutto era più semplice, non avevi responsabilità e non dovevi portare un peso dentro.
Per me era già stato difficile riuscire a superare il tutto la prima volta, non che ci fossi riuscita. Con l'aiuto di mia madre, che condivideva con me il mio dolore, piano piano riuscì ad uscirne.
Ma sta volta non potevo di nuovo metterla in mezzo, dovevo cavarmela da sola. Non si scappa dal passato, ma si può affrontare e io ero pronta a farlo da sola, non avrei fatto patire a mia madre le pene dell'inferno, di nuovo.
Chiusi il mio libro, guardando ancora la pioggia e sentendo alcuni rumori provenienti dalla cucina. Mi alzai in tutto il mio coraggio per andare a controllare.
Era solo il vento che sbatteva le finestre, ma questa casa mi metteva inquietudine lo stesso, non era bello vivere da soli.
Fosse stato un altro sarei andata a passare una serata in compagnia del mio vicino, che magari sarebbe potuto diventato mio amico.
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Superhero [h.s.]
Fanfic"Non ho mai voluto dei super poteri, ho sempre voluto che fossi tu a salvarmi invece che salvarmi da sola." _ [Questa storia è stata scritta interamente dalla sottoscritta, qualunque uso o copia di questo materiale senza permesso è severamente vieta...