25. Pista di pattinaggio.

150 22 4
                                    

JENNA'S POV

Andai ad aprire la porta, sorpresa di trovare Harry in tutto il suo splendore.

"Che ci fai qui?" Forse aveva bisogno di qualcosa.

"Volevo portarti in un posto." Davvero?

"Davvero? Tu vuoi portarmi in un posto?." Lo guardai con aria interrogativa.

"D'accordo, diciamo che è un'idea di Louis, dice che entrambi abbiamo bisogno di uscire e roba del genere." Alzò gli occhi al cielo.

"Oh, adesso tutto ha più senso." Risi. Rimasi ferma davanti alla porta.

"Hai intenzione di venire o vogliamo stare tutto il tempo a fissarci sull'entrata di casa tua?" Quelle parole mi fecero svegliare.

"Si, vado a cambiarmi e torno, non ci metto molto" bugia "entra se vuoi" continuai.

Avevo capito che c'era lo zampino di Louis ma quel che non capivo era perché?

Avevo paura di passare una serata da sola con Harry, ma era meglio di restare a farsi le paranoie in casa.

Corsi in camera il più velocemente possibile, indossando le prime cose che mi capitarono davanti, i miei Jeans strappati che erano alti sulla mia vita, una felpa bordò e le mie all star bianche.

Completai il tutto con un berretto grigio, fuori si gelava e io non avrei voluto svegliarmi con una polmonite e un mal di testa, l'indomani.

Infilai attraverso le braccia il mio cappotto bordò scuro.

Diedi un'ultima rapida occhiata allo specchio sorridendo incoscientemente e mi affrettai ad andare in salotto dove Harry mi stava aspettando.

"Sono pronta." Harry si girò a guardarmi, rimase due secondi con lo sguardo fisso sul mio prima di dire 'andiamo'.

Salimmo in macchina, profumava di menta e rose. "Dove andiamo?" Chiesi.

"Indovina." Mi sorrise malizioso.

"Non mi piace questo gioco, Harry." Sbuffai.

"Beh, allora temo che dovrai aspettare fino al nostro arrivo, bambolina." Ormai ero abituata a quel soprannome che mi aveva attribuito, anche se non lo sopportavo.

_

Dopo venti minuti di frustrante viaggio con una radio rotta e Harry che la insultava in tutte le lingue, arrivammo a destinazione.

Harry mi aveva portata ad una pista di pattinaggio, adoravo le cose di questo genere.

"Harry c'è un problema." Ammisi fermandomi a metà strada.

"Quale?" Si voltò verso di me.

"Non so pattinare." Avevo paura della sua risposta, credevo mi avrebbe urlato contro. Ero stata solo una volta a pattinare da piccola, con mio padre, e le cadute che avevo fatto non mi avevano fatto sedere su una sedia per una settimana.

"E credi che io ci riesca?" Rise, trascinandomi all'interno della struttura. Sinceramente questo mi tranquillizzò un po'. Almeno non sarei stata l'unica a cadere davanti a tutti, forse Harry mi avrebbe fatto compagnia.

Il signore che custodiva le scarpe era molto gentile, ci aveva offerto subito il suo aiuto, e tralasciando il fatto che ci aveva chiamato 'giovane coppietta' mi stava simpatico.

Presi i pattini con il numero trentasette, mentre Harry quelli di un numero forse nemmeno esistente.

Occupai l'unica panca libera, dopo Harry, per allacciare i miei pattini, non riuscivo a slacciare il nodo che era sui lacci.

"Aspetta, faccio io." Ero contenta di star conoscendo questo lato di Harry che non conoscevo, quello dolce e premuroso, lato che molto probabilmente non sarebbe durato per sempre.

Quando finì di allacciarmi entrambi i pattini mi rivolse un sorriso, alzandosi per andare verso la pista.

Avevo paura di cadere e di fare una figura delle mie, come se non ne avessi già fatte abbastanza con lui.

Ero un'esperta di brutte figure e momenti imbarazzanti. Al primo posto c'era l'episodio successo l'altro giorno con la zip di Harry, a casa di Louis. Al secondo, quando mia madre mi fece conoscere una sua amica e io le feci gli auguri pensando fosse incinta.

Beh, non lo era.

Poggiai un piede sul ghiaccio, cercando di avere un po' di equilibrio. Harry aveva già preso confidenza con la pista e stava lì a girare intorno a se stesso.

Un altro passo, fui completamente affidata al ghiaccio. Era piuttosto difficile riuscire a stare in equilibrio.

Harry si era avvicinato a me per vedere cosa combinavo, distraendomi, guardando la sua figura, caddi a terra, facendo sentire il tonfo del mio sedere dolorante caduto a terra a tutta la pista.

Harry si mise a ridere, vidi dopo tanto tempo le sue adorate fossette, che avevo visto raramente.

"Invece di startene lì impalato, perché non mi aiuti?" Dissi. Mi sbagliavo, sarei stata solo io quella a cadere, a quanto pare lui se la sapeva cavare meglio di me, chissà quante volte era venuto in questo posto.

"È divertente, bambolina." Rise lui, mentre io alzavo gli occhi al cielo.

Harry mi tese una mano che accettai volentieri per rialzarmi. Il ghiaccio era scivoloso, ma bisognava solo avere un po' di equilibrio per non cadere, equilibrio che io di certo non avevo.

"Tu eri quello che non sapeva pattinare eh." Lo presi in giro.

"Imparo in fretta." Mi sorrise in modo furbo e mi fece l'occhiolino prima di aiutarmi a prendere l'equilibrio.

Riuscimmo a passare una bella serata, andammo a mangiare un panino e tornammo a divertirci in pista. Harry stava cercando di insegnarmi a stare sui pattini, ogni volta che non capivo una cosa e iniziavo a delirare Harry rideva, facendo anche qualche battuta.

Eravamo entrambi felici, lo potevo vedere nei suoi occhi verdi che si illuminavano ogni volta che cadevo e lo si vedeva dentro di me perché non ero così felice da anni.

Ci serviva una serata per staccare e non pensare ai problemi di tutti i giorni, e dovevo ringraziare Louis per questo.

Poi finalmente arrivò il mio turno di ridere, quando assistì in prima fila ad una caduta di Harry.

Anche se era appena caduto sopra una signora che cercava di alzarsi lui rideva, e faceva ridere me.

Aiutò la signora che lo mandò a quel paese, mentre lui si avvicinava a me per dirmi cosa gli aveva detto. Stavamo passando veramente una bella serata e nonostante il sedere dolorante per le troppe cadute era una delle migliori serate mai trascorse della mia vita.

Harry si avvicinò a me dopo aver chiesto ancora scusa alla signora. Le fossette gli contornavano le labbra e anche gli occhi sorridevano con loro.

Pensavo di non aver mai visto un sorriso più bello del suo, avrebbe potuto illuminare l'intera città.

________________________________

WE'RE ONLY GETTING OLDEEEER BABYYYYYYYY AND I BEEN THINKING ABOUT IT LATELYYYYYYY, DOES IT EVER DRIIIVE YOU CRAZYYYY JUST HOW FAST THE NIIIIGHT CHAAAANGEEEEEEEESS

SI ERA CAPITO CHE ERA ISPIRATO A NIGHT CHANGES, NO? BEH VE LO DICO ORA, GNE.

DATEMI UN HARRY COSI'.

DOMANDAS DELICATAS: OTP?

ZERRIE. NON TOCCATEMI.

ANCHE LARRY, FIALL (FOOD+NIALL) , WESTALLEN, OLITICY....... 🔝

VI ANOOOSS ALL THE LOVE XX

-Friss

Superhero [h.s.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora