6. Videogames.

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Come ogni anno mi ritrovavo nel dubbio, non sapevo mai che regalo fare a mio fratello. Era semplice quando vivevamo insieme, gli davo dei soldi e andava a comprarsi quel fumetto che amava tanto. Ma da quando era cresciuto e si era trasferito le sue abitudini erano cambiate.

Il suo compleanno sarebbe stato tra un paio di giorni e io avevo solo oggi per comprare il regalo e spedirlo in Italia in modo che arrivasse in tempo, pagando qualcosa in più ovviamente.

Ho sempre avuto il difetto di essere in ritardo, su qualunque cosa, a partire dai regali, agli appuntamenti, al lavoro, alle commissioni. Sempre costantemente in ritardo.

Anche dubbiosa quest'anno decisi di avventurarmi nell'oscuro Regno del GameStop. Vendevano videogiochi, a quanto ne sapevo. Io vivevo un pò fuori da quel mondo.

Avevo letto su Twitter che avevano dei giochi nuovi che a mio fratello potevano piacere, se non sbaglio si chiamava  Fifa o qualcosa del genere.

Legai i miei capelli neri in una crocchia, con i miei jeans attillati, la mia felpa e le mie converse uscii dalla porta di casa mia, accompagnata anche da un caldo cappotto marrone e da un berretto. Era una giornata più fredda del solito ma c'era il sole che pensava a riscaldarla.

Il più vicino centro commerciale era a qualche minuto da qui, salì in macchina, accesi il motore e volai verso il centro commerciale.

Mentre guidavo, ricordi di ieri sera mi balenavano nella mente. Cosa avevo fatto per farmi trattare così? Forse ero io, o forse era lui, il problema.

All'inizio pensavo che la causa del suo carattere fossi stata io, qualcosa che avevo fatto, qualche tipo di comportamento che avevo usato con lui, senza essermene accorta. Ma poi quando mi disse che tutti lo chiamavano stronzo i miei dubbi sparirono.

Forse era stronzo con tutti, o solo con le persone a cui non teneva. Non che me ne importasse ma non mi piaceva il modo in cui mi trattava. Anche se non gli andavo a genio non aveva nessun diritto di parlarmi o trattarmi così.

Con i suoi amici non aveva questo tipo di comportamento, era più normale, forse solo se stesso.

L'immagine di una grande struttura mi fece distrarre dai miei pensieri dicendomi che ero arrivata. Affrontai il gelo dell'autunno, e entrai in quella struttura con l'aria calda, al riparo delle grinfie del freddo.

Il GameStop era davanti ai miei occhi,  camminai velocemente, prima finivo meglio era. Avevo fretta perché dovevo comprare il regalo a mio fratello, ma cosa più importante sta sera avrei mangiato i tacos, era da tantissimo tempo che non li mangiavo e non vedevo l'ora.

Volevo un pò frugare nel mondo dei videogiochi, infatti non chiesi subito aiuto al commesso. C'erano tantissimi tipi di giochi, da azione, avventura, fantasy a simulazione, macchine e corse. I miei occhi vagavano spaesati ricordando qualche vecchia immagine di me e mio fratello seduti in soggiorno a giocare a quella roba.

Gli piaceva molto un gioco chiamato GTA, piaceva anche a me, noi avevamo comprato il primo, era uno dei giochi che ci piaceva veramente. Presi GTA 2 per studiarlo, forse gli sarebbe piaciuto più di FiFA.

Non ero ancora convinta del regalo, e se lo aveva già? Non poteva più andarlo a cambiare. Cercando in altri scaffali mi scontrai con un signore che fece cadere entrambi i nostri giochi per terra.

Serrai la mascella quando vidi Harry davanti a me. Quante volte dovevo vederlo ogni giorno? Mi bastava vederlo tutti i giorni passeggiare di fronte casa mia. Lui mi guardò con un sorriso malizioso.

"Che c'è?" Sbraitai.

"Non c'è bisogno di fare la mestruata." Disse. Giuro che mi faceva venire i nervi, io non ero mestruata.

Superhero [h.s.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora