8.

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Passarono due settimane, lunghissime soprattutto per Harry che avrebbe picchiato quel biondino dal fottuto dolce sorriso se non ci fosse stato Zayn ogni volta che il riccio stava per andare verso l'irlandese. Ma a quanto pareva il reale problema non era il biondo e non si sarebbe dovuto preoccupare di lui, ma di un altro ragazzo che aveva appena conosciuto Judith, la quale aveva stretto una grandissima amicizia (ma niente di più) con Niall. Harry era troppo accecato dalla gelosia contro quest'ultimo che non si era minimamente accorto del capo della squadra di football che aveva chiesto di uscire a Judith. Ormai anche i muri sapevano il suo amore verso Harry, tutti tranne loro due stessi. Sì, Judith continuava ad uscire con qualche ragazzo ogni tanto, ma senza nessun obbiettivo, solo perché le andava di passare del tempo con loro (e perché le dispiaceva di rispondere di no, ma non lo avrebbe mai ammesso). Il problema, però, avvenne quando questo capo della squadra di football, Liam Payne, baciò Judith con grande trasporto a quello che lui, probabilmente, pensava fosse un appuntamento la domenica sera. La rossa non disse niente, ma il giorno dopo successe qualcosa di ancora peggiore.

Harry si svegliò come sempre con i capelli disordinati e con la mente affollata di pensieri. Dopo essersi preparato con molta calma salì sulla sua moto e si diresse verso scuola. Nel frattempo pensò a quelle due settimane pesantissime che aveva dovuto affrontare e alla visione della sua Judith con quel biondo dal nome e dall'accento strano. Lei non era ancora tornata al Recall, mentre il riccio continuava ad andarci praticamente ogni sera. Quando entrò nell'edificio-prigione attraversò il corridoio fino a raggiungere il suo armadietto, ma prima di girarsi vide una cosa che lo fece scattare. Liam Payne, suo amico, stava fottutamente baciando la sua Judith, la quale stava con la schiena premuta contro il proprio armadietto. Non ci pensò due secondi ad andare verso di loro e a dividerli, dando uno spintone a quello che pensava fosse suo amico.

«Cosa cazzo fai?» sbottò.

Non ci poteva veramente credere. Si sentiva tradito, da entrambi. Era vero che non gli aveva più parlato di lei, ma cazzo, le voci giravano e lui non la doveva toccare.

«Amico, cos-»

«Amico un cazzo, Payne.» tese la mascella, stringendo i denti. «Non ti azzardare più a toccarla, chiaro

Judith era nella confusione più totale e non ci stava capendo più nulla. Liam si era avvicinato a lei, chiedendole di poter fare una cosa e l'aveva baciata, così d'improvviso. Proprio due secondi dopo era arrivato Harry che aveva spintonato via Liam, mettendosi tra i due. Era maledettamente confusa.

«Non pensavo stesse con te visto che ha accettato l'uscita con me ieri sera, tutto qui.»

Detto questo Liam diede un ultimo sguardo a Judith e si girò, andando via. Tutti gli studenti li stavano guardando e sarebbero diventati presto il gossip di tutta la scuola, ma poco gli importava ad Harry che era furioso davanti a Judith.

«Perché sei uscita con lui?»

«Perché no?»

Harry odiava quando Judith rispondeva con un'altra domanda e lo sfidava; lo faceva di continuo e non ci aveva mai preso l'abitudine.

«Judith, cazzo

Cercò di mantenere la calma, di non sbottare lì davanti a mezza scuola e allora scosse la testa, deluso, e si girò con sguardo ancora furioso, camminando via velocemente, prima che potesse tornare indietro e urlarle contro.

Judith rimase immobile, anche quando suonò la campanella della prima lezione e non riuscì a spiegarsi quel senso di vuoto che sentiva dentro di sé. Sapeva di non dover sfidare Harry, di non dovergli rispondere a tono, ma ogni volta lo faceva... perché, dannazione, la faceva innervosire l'atteggiamento scontroso e possessivo del ragazzo e quasi quasi il bacio di Liam gli stava bene, ma non avrebbe mai usato una persona per fare una ripicca al riccio.

Recall ||н.ѕ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora