11.

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Judith, dopo che Zayn lasciò incontrare le sue labbra con le proprie, si tranquillizzò completamente, ricordando improvvisamente i momenti del passato.

«Judith... è tutto apposto?» le chiese Zayn, aggrottando le sopracciglia.

Lei si era improvvisamente rabbuiata e le tremavano le mani. Fu un orribile incubo a causarle un attacco di panico e l'unico che era lì con lei in quel momento era il suo migliore amico, Zayn.

«N-no... Zayn, io... soffro di attacchi di panico.»

Detto questo vide Zayn sgranare gli occhi e si affrettò a portarla più vicina a sé e ad accarezzarle una guancia, dolcemente. I due ogni tanto, scherzosamente, si scambiavano dei baci a stampo per quanto si conoscevano bene, ma ovviamente si potevano considerare tipo fratelli e quindi nessuno dei due provava amore verso l'altro, se non amore "fraterno". Ma quella fu la prima volta che le labbra dei due rimanevano in contatto per più di una decina di secondi e ciò tranquillizzò abbastanza Judith per non farle venire un grave attacco di panico.

«Grazie, Zayn.» sussurrò lei, afferrando il bicchiere d'acqua che gli aveva appena portato l'amico. «Di tutto.»

Zayn sorrise leggermente, facendole un occhiolino e sedendosi nuovamente accanto a lei sul divano.

«Io- Dio... scusami, mi disp-»

«Jo, so cosa stai per dire.» la interruppe, scuotendo la testa. «E, non pensarci nemmeno a scusarti... non so come abbiamo fatto ad allontanarci così velocemente, ma io ricordo ancora i vecchi tempi, quando non avevamo conosciuto Harry o Violet.»

Zayn li ricordava bene, eccome se li ricordava. Lui e Judith erano talmente uniti che molto spesso li avevano scambiati per fidanzati, ma i due erano semplicemente scoppiati a ridere, pensando a quanto fosse impossibile una supposizione del genere. Almeno, fu così il primo anno, perché poi Zayn cominciò veramente a provare qualcosa per la sua migliore amica ma, come già detto, lei non lo venne a sapere mai. E andava bene così.

«E' che... mi sono presentata così in casa tua e sono crollata ed io... ah, cazzo, non piango mai.» sbottò Judith, scuotendo più volte la testa.

Beh, si era decisamente ripresa calcolando che aveva ricominciato a sparare parolacce, ma sentiva ancora un tremendo senso di vuoto dentro, ricordandosi di Harry a petto nudo e quella ragazza sulla soglia della porta che le aveva urlato dietro: "stavamo per cominciare il secondo round"

Vomito, vomito e solo vomito.

«Te l'ho detto,» la guardò attentamente negli occhi. «io ci sarò sempre per te.»

Judith annuì, ripensando poi al contatto delle labbra di Zayn con le proprie e sorrise, perché le ricordava proprio i vecchi tempi, di quando lo facevano abitualmente. Poi, però, quando lei incontrò Harry cambiarono un po' le cose, perché naturalmente non poteva andare in giro a baciare il proprio migliore amico mentre aveva un ragazzo! Sarebbe stata una cosa impossibile.

«Dovresti chiamare Violet e raccontarle tutto, ci tiene un sacco a te.» disse lui, sorridendole e lei annuì, convinta.

«Sì, lo penso anch'io.» sospirò, alzandosi dal divano.

Raggiunsero insieme la porta e lei lo ringraziò ancora, beccandosi un'occhiataccia da parte del ragazzo che non ne poteva più di sentire l'amica ripetergli 'grazie' e poi uscì dalla casa, andando verso la propria moto.

Sì, quella sera sarebbe andata alla festa di Liam e se ne sarebbe fregata di tutto, e anche di Harry, fingendo che la scena vista non l'avesse toccata nemmeno un po'.

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