10.

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Judith era arrivata al Recall insieme a Niall, il quale era venuto a conoscenza di tutto e aveva deciso di accettare la messa in scena della rossa. Dopo essersi accertata che Harry li avesse visti insieme, salì nuovamente sulla propria moto e al 'via' dello speaker sfrecciò sulla strada scura, con gli occhi puntati sulla meta, inclinandosi leggermente e precisamente ad ogni curva, arrivando fino alla fine, vincendo anche quella sera – senza alcuno sforzo – la gara. Sorrise vittoriosa e dopo esser scesa dalla moto vide Niall di fronte a sé e ne approfittò per far ingelosire un po' Harry che li stava fissando proprio in quel momento, così Judith lasciò incontrare le sue labbra con quelle del biondo, il quale si sarebbe aspettato un gesto del genere dalla rossa e la prese per i fianchi, avvicinandola maggiormente a sé. Judith approfondì il bacio, aprendo un attimo gli occhi per accertarsi che Harry li stesse ancora guardando e quando allontanò le proprie labbra da quelle di Niall sorrise vittoriosa, portandogli le braccia al collo.

«Grazie, biondo.» sussurrò all'orecchio del ragazzo, per poi staccarsi dall'abbraccio.

«Non c'è di che.» ricambiò il sorriso Niall, passandosi la lingua sulle labbra. «Sei sicura che non mi ucciderà, vero?»

Judith ridacchiò, scuotendo la testa e spostando lo sguardo su Harry, il quale li stava ancora fissando.

«Non ti preoccupare, gliela sto facendo solo pagare.» scrollò le spalle lei, assumendo un'espressione furba sul volto.

Harry era così incazzato che stava per partire verso il biondo e prenderlo a scazzottate, ma venne bloccato dalle braccia di Zayn, che lo trascinarono dentro al capannone.

«Lasciami, lasciami Zayn cazzo! Lo devo ammazzare a quel bastardo, lasciami!»

Era fuori di sé e Zayn non l'aveva mai visto così arrabbiato prima, sapeva quanto si stesse trattenendo dal prendere a pugni persino l'amico e il moro non poteva fare altro che tenergli le braccia ferme.

«Louis! Vieni ad aiutarmi.» richiamò Zayn uno dei loro amici, nonché partecipante alle gare.

Louis li raggiunse velocemente e bloccò Harry dal busto, il quale stava cercando di liberarsi dalla loro presa e che con gli occhi iniettati di rabbia fissava l'uscita del capannone.

«Harry, devi calmarti!» urlò Zayn, sbattendo l'amico contro il muro.

Harry si lasciò cadere sul pavimento, strusciando con la schiena contro il muro e si portò entrambe le mani sul volto, cominciando a sentire delle lacrime amare scendere sulle proprie guance.

«Grazie Louis, puoi andare, tranquillo.»

Detto questo Zayn aveva capito che il riccio non avrebbe più reagito, troppo distrutto dalla situazione e troppo debole a causa del precedente scatto d'ira che aveva avuto. Il moro si avvicinò lentamente all'amico, abbassandosi per arrivare all'altezza del suo viso, coperto dalle mani. Stava singhiozzando. Zayn giurò di non averlo mai visto in uno stato come quello, Harry che piangeva non era cosa da tutti i giorni. Judith l'aveva combinata grossa.

«Calmati adesso, è tutto okay.»

Zayn si avvicinò al riccio, avvolgendo le braccia intorno al corpo rannicchiato a terra di Harry e accarezzandogli leggermente la schiena.

Non sarebbe finita lì, e Zayn stesso lo sapeva bene.

Non sarebbe finita lì, e Zayn stesso lo sapeva bene

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