Capitolo 19

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C'erano due eserciti sul punto di scontrarci. 

Io non sapevo cosa fare, ero un lupo. 

Era passato così tanto tempo da quando avevo conosciuto Is. Avevamo passato, insomma, molte avventure insieme. Andavamo nei fiumi più misteriosi, scalavamo montagnette, colline. Ci divertivamo molto. Ed ora eravamo lì, io un lupo, lui un ragazzo deciso a salvare la propria patria, la NOSTRA patria.

I Saw ed i Wolf stavano avanzando, sotto gli occhi di tutti. Ci trovavamo nella piazza dell'Isola di Docker. Molte persone si chiudevano dentro casa, altre gridavano correndo in salvo. Altre ancora piangevano. Iniziavo a pensare che i regni avessero scelto un posto troppo insolito per una guerra. Pubblicamente, in una piazza.

Avevo troppe domande per la testa. Come sarei potuta essere "amica" di Is sotto forma di lupo? Che avremmo potuto fare io e Is da soli?

Is guardava i due eserciti, non troppo numerosi. Ma tutti erano muniti di lance ed armi pericolose. La piazza era molto grande, era come una distesa d'erba. E lo era. La cosa strana in questo era una sola. Che ai margini di essa, molto ai margini, c'erano delle case. Le persone sbirciavano, curiose. I bambini piangevano e le madri anche, ma senza darlo a vedere.

Vidi che Is iniziò a correre verso il centro, lo spazio che si trovava tra l'inizio di un esercito e l'altro. Fra i due re, insomma.

Tese le braccia esternamente e chiuse gli occhi. Sembrava sul punto di piangere ed io, che ero sua amica, sapevo che non stava fingendo.

-Vi prego... Perchè combattete?-

I due re si guardarono stupiti.

-Perchè...  ragazzo, cosa ci fai qui?- disse mio padre, perplesso.

-Piuttosto...  Cosa ci fate VOI qui- disse Is. Lo capivo perchè parlava nella lingua antica. Lo faceva perchè io sentissi.

-Come osi parlarci così? Cosa vai cercando, ragazzo? Qual'è il tuo nome?- intervenne l'altro re, furioso.

-Mi chiamo Is, sono venuto con la mia amica Blue-

Mio padre strabuzzò gli occhi. Mi cercò con lo sguardo e mi vide, aveva lo sguardo triste, ma anche felice di vedermi.

C'era un silenzio di tomba, tutti gli sguardi erano su di noi. Iniziavo a sudare, soprattutto iniziavo a pensare che non ce l'avremmo fatta.

-Blue... - sibilò mio padre. Corsi verso di Is, molti dell'esercito si misero paura. Ero una Lupiana Madre.

-Vorremo... Parlarvi, io e Blue- disse Is, sorridendomi. -Un mese esatto fa, entrando nella Stanza dell'Ignoto, incontrai una ragazza stesa per terra. La aiutai ad alzarsi e la accudii. Poi scoprii che si chiamava Blue e che aveva 15 anni- dagli occhi di Is scesero delle lacrime, che subito si asciugò. Gli rigavano il volto, era bellissimo. Continuò. -Lei aveva scoperto da sua zia che era una Wolf e che i suoi genitori facevano parte di questa gerarchia. Allora decisi di aiutarla a trovarli, lasciando la mia famiglia e i miei amici. Durante il viaggio, imparai a conoscerla meglio. Era la ragazza dei miei sogni. Attraversammo monti, fiumi. Fu un vero e proprio viaggio, non per arrivare alla sua isola, ma per stare insieme, si. Si, volevamo passare del tempo insieme, io e lei. Ci promettemmo di raccontarci tutto, da veri e buoni migliori...- Is si asciugò di nuovo delle lacrime. Io mi accucciai ai suoi piedi, facendogli sentire che ero lì. -Amici- continuò, -Appena arrivammo all'Isola Docker, ci meravigliammo di ciò che avevamo davanti. Un paesaggio fantastico che noi dei Saw nemmeno potevamo immaginarci. Le raccontai come tutto iniziò, dei Saw, dei Wolf. E della principessa.-

Mentre Is raccontava, qualche soldato si commuoveva, si sentivano come lamenti di commozione. Tutti ascoltavano, anche quelli rintanati nelle proprie case.

-Andammo subito da un dottore per scoprire di che razza fosse. Provammo molti esperimenti, molte prove. Alla fine si scoprì che era una Lupiana Madre, una delle più aggressive. Ma noi siamo amici, e lei non se lo è scordato. Ci parliamo con la lingua antica, stranamente la capisce e può parlare. Quando siamo arrivati alla corte Reale, ho scoperto chi era lei: Era la Principessa.-

Tra tutti, si sentì come un boato di stupore, di tristezza.

Io guardai Is.

-Le guardie hanno iniziato a combattere contro di me, volevano prendere Is. Io non sapevo cosa fare, attaccavo e uccidevo, sempre così. Lui, invece, era deluso da me. Sicuramente perchè non gli avevo detto nulla. Pensavo che non sarebbe successa una guerra se non glielo avessi detto. Ed invece è successo il contrario. Lo imprigionarono. Io mi svegliai su un letto e vidi per la prima volta i miei genitori. Ma scappai subito in cerca di Is, dovevo trovarlo. Aiutarlo. E farci pace. Anche non ero consapevole del dolore che gli avevo causato, ne ero molto triste- dissi io.

-Alla fine facemmo pace. Ci dicemmo ciò che provavamo l'uno per l'altro... E decidemmo di salvare queste due isole, che dovrebbero esserne una sola. Perchè fate la guerra? Abbiamo la nostra principessa, ora. Facciamo scegliere a lei cosa è giusto fare. Mi sembra giusto...- disse Is.

Tra tutte le persone che erano lì, un "Facciamolo!!" si sentì troppo forte. Le due regine ci raggiunsero e si diedero la mano, come fecero i due re. Tutto l'esercito si scambiò segni di pace, dandosi pacche e manate. Le persone che si trovavano nascoste, accorsero e fecero lo stesso. 

-Sono un lupo...- dissi io, cercando di non farmi sentire. Ma con mia sorpresa, mi sentirono. Tutti, dal primo all'ultimo.

Tutti si fermarono, abbassarono lo sguardo, rassegnati. Is mi guardò, con gli occhi lucidi.

-Se voi vi amate così tanto... Allora... Un modo c'è. Ma dovete volerlo- disse la regina degli Saw.

-Quale?!- strillammo io e Is.

-Dobbiamo andare da Azus, un dottore molto potente. Soldati, tornate al campo!- disse.

I soldati iniziarono a marciare verso un qualche posto del quale non avevo idea. Anche quelli dei Wolf fecero lo stesso, e anche la gente comune, tornando nelle proprie case, commosse da quella storia. 

Rimanemmo solo io, Is e i sovrani di entrambi i popoli.

Prendendomi da parte, i miei genitori mi bisbigliarono:

-Hai fatto la scelta giusta, Blue. Is è speciale-

Io sorrisi. Is non aveva genitori, solo due nonni che lo odiavano. Contenti che lui se ne fosse andato via, per sempre.


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