Capitolo 2

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Da poco avevo chiamato l'ambulanza, la mia povera zia aveva avuto qualcosa che ora per me è ignoto.

Ci trovavamo entrambe nell'ospedale più vicino, solo con una differenza: io non ero attaccata a centinaia di macchine respiratorie e non mi trovavo su un letto d'ospedale. Lei invece si.

Inoltre mi faceva una pena nel vederla così. Mi ero quasi scordata che stava sul punto di rivelarmi tutto. Davvero. E poi tutti quei malati non mi facevano solo impressione, ma mi facevano davvero tenerezza e compassione. 

Già il fatto che le avevano dato il codice rosso e che l'avevano portata nella sala delle emorragie, ecco, già quello mi preoccupava molto. Negli ultimi anni non avevamo buoni rapporti, ma nemmeno cattivi. Ci lasciavamo a noi stesse, io stavo crescendo e lei... stava invecchiando. E ci parlavamo solo quando serviva la sua firma per avvisi o per giustificazioni varie. O magari dovevo chiederle dei compiti.

La maggior parte del mio tempo lo passavo con Tyrd, il mio ragazzo. 

Lì a Londra c'era davvero la vita al 100%, ma quel giorno pioveva proprio tanto e io mi sentivo a disagio in quella vecchia casa.

Un'infermiera mi si avvicinò sorridente, ma dietro quel sorriso doveva celarsi qualcosa di orribile, me lo sentivo. E tutta me sperava di no.

I determine my futureDove le storie prendono vita. Scoprilo ora