Capitolo 24

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Cammino per la strada aggiustandomi il cappuccio:
la giornata è stata carica di preoccupazioni, tanto per non smentirsi.
Mio padre è diventato la star del giornale cittadino, le imprese
con la sua banda, che siano l'esplosione di un'auto o una vetrina sfasciata,
occupano gran parte delle pagine, riempiendole di parole e foto che
non riesco neanche a guardare. Entro nel vialetto e busso, aspettando che
Harry venga ad aprirmi: in questi momenti è l'unico che riesce a calmarmi.

Mi fa entrare in casa e ci sediamo sul divano, lo stesso su cui passavamo i
pomeriggi a guardare La Fabbrica di cioccolato e mangiare muffin
–Come va con zia?– chiede dopo aver sospirato, parliamo solo di quello.
Tamburello un po' con le dita sulla stoffa del divano a disagio,
non mi piace parlare di mia madre in questo periodo: alzo lo sguardo
e trovo due smeraldi verdi al posto degli occhi, quelli che mi hanno
sempre calmata da piccola, perciò prendo un respiro e racconto tutto

–Continua a bere... beh in realtà ora non più. Però è ingrassata,
e non sorride più come prima...– borbotto sottovoce.
–Lo so perché fa così... è colpa di quel bastardo!– esclamo improvvisamente
accalorata ed è vero purtroppo – È tutta colpa sua se lei sta male,
se fosse stato un vero padre e marito sarebbe rimasto, ma no!
Lui doveva andare a sfogarsi altrove, lei non gli bastava; insomma,
avevano solo anni di matrimonio alle spalle e una figlia, che sarà mai!–

crollo tra le braccia di Harry singhiozzando, una mano mi si posa tra i capelli
e questo mi fa solo aumentare la presa sul braccio e la quantità delle lacrime.
Da piccolo ti dicono che è inutile piangere, ma da grande impari che, a volte,
quelle piccole goccioline salate possono lavare via emozioni dolorose:
credetemi se vi dico che lo sto provando sulla mia pelle, in questo periodo.
Rimaniamo abbracciati per diverso tempo, guardiamo un film,
mangiamo i popcorn e ridiamo anche per alcuni video su YouTube

–Grazie mille H, sei unico– lo abbraccio ancora a lungo, prima di uscire
e dirigermi a casa: spero di non sentire ancora odore di alcool o giuro che
stavolta vomito. Entro e, sorprendentemente, nessun odore strano m'invade
le narici, perciò continuo a camminare fino alla cucina: mia madre è
seduta al tavolo, con le mani giunte davanti al viso e una bottiglia ancora
inviolata di birra davanti. Vorrei rassicurala, dirle qualcosa di dolce,
ma non mi viene nulla di buono: forse dopo mi verrà in mente.

Salgo le scale velocemente fino alla mia camera, prendo il computer e
mi siedo sul letto: mancano ancora 10 minuti prima che possa chiamare
Niall, quindi apro YouTube e vado a vedere qualche video nuovo.
Chiudo la finestra e ne apro un'altra, quella di Skype, dove dopo
qualche secondo appare il suo viso: sembrerebbe in ottima forma se non
fosse per la sua pelle lattea, ma forse è solo il riflesso della luce
–Hey!– esordisco mettendo su un sorriso –Amore! Come sta la mia

Nutellina?– chiede facendomi ridacchiare, è carino come soprannome
–Io bene, ma tu? Mi sembri un po' pallido...– a quest'affermazione il suo
colorito si fa decisamente più intenso –Um... no, tranquilla è che odio
starmene al sole– ride lui e così anch'io, è la verità
–Quando torni? Mi manchi e... beh stanno succedendo un po' di cose...–
–Il prima possibile, te lo prometto. Janet?– chiede interessato
–Beve meno del solito ed è ingrassata un po', papà invece è sempre sul giornale...–

gli rispondo io e sospiriamo entrambi. Niall condivide il mio
punto di vista: è un essere senza cuore né cervello, detestabile insomma.
Sento dei rumori provenire dalla sua stanza ma non vede nulla, lui
guarda indietro e sorride poi fa un cenno con la mano e torna a guardarmi
–Scusa, sono arrivati dei miei amici per la festa. Spero di tornare
presto bimba, ci sentiamo– mi manda un bacio e lo faccio anch'io,
poi la comunicazione s'interrompe. Chiudo il portatile e lo poggio sulla
scrivania, sedendomi nuovamente sul letto: cosa avrà voluto dire con
"spero di tornare presto" ? Con questa domanda leggermente inquietante
scendo al piano di sotto a vedere come sta mia madre.

NIALL

Chiudo Skype e apro in fretta il documento al quale stavo lavorando
poco fa –Hai finito?– chiede Nick entrando nella stanza con fare nervoso,
continuando a passarsi la mano tra i capelli –Quasi fatto amico– tento di
rassicurarlo con scarsi risultati, i suoi occhi non si fermano mai troppo su
uno stesso punto. Dopotutto anch'io sono nervoso, anche se non
lo si nota dall'esterno ed è sempre colpa sua, di quell'uomo maledetto.
Ci tiene tutti sotto il suo controllo e non permette a nessuno di fuggire:

inutile dire che, quando accade, non lascia impunito il poveretto.
Io sono qui da poco, ma Nick mi ha aiutato ad "ambientarmi " e a non farmi commettere errori. Lui  ha sempre avuto un occhio di riguardo per me e mi chiedo
se effettivamente sappia chi sono, ma per ora non glielo dirò, non posso rischiare così tanto. E poi la cosa importante è una: anche se non mi conosce, al contrario io lo conosco davvero bene. Stampo gli ultimi fogli ed esco chiudendo la porta: questi documenti sono informazioni per il capo, ecco perché ha chiesto a me di

stamparle. Secondo lui, qualsiasi altro se ne sarebbe approfittato, ma non io.
Dopo essermi annunciato con due colpetti alla porta, entro nello studio –Eccoti qua, ragazzo!– esclama gioviale, e forse un po' brillo, l'uomo che detesto con tutto me stesso, ma rispondo ugualmente a tono –Sì capo, con i suoi documenti pronti– forse un po' troppo allegro. Dopo aver accolto il suo ringraziamento, sempre sorridente, esco dalla stanza con un'emozione predominanante, l'odio. Quell'uomo ha la mia libertà in suo potere e mi ha obbligato a mentire alla persona che amo, ma adesso basta: le cose cambieranno presto, me lo sento. Spengo con un piede la sigaretta che si è esaurita e rientro nella mia camera, trovando Nick addormentato. Guardo l'orologio: 2.40 p.m. ,
e mi addormento con un sorriso sul volto. Domani è un altro giorno...

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Buonsalve a tutte fangirl!
Sono viva (più o meno): ieri sono stata davvero malissimo e in questi
mesi non ho avuto molto tempo per scrivere, sorry...
La novità di cui ho parlato nell'ultimo capitolo di You're mine girl è che
questa storia sta giungendo al termine: pensavo di completarla, poi metterla
in revisione e iniziare con il sequel, fatemi sapere che ne pensate nei commenti🔽
Detto questo... pace, amore e sesso Larry🌈
❣Franci❣

My first love [n. h.] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora