Capitolo 7 (part 1)

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Apro gli occhi a causa del forte rumore di pioggia proveniente da fuori: sta proprio diluviando, sembra ci sia una cascata che viene giù dal tetto!! Mi giro di lato ma Niall non c'è: conoscendolo sarà sceso di corsa per

fare colazione... Mi metto a 4 zampe e mi stiracchio: faccio sempre così, come i gatti. Mi piace imitare gli animali in diverse cose e questa è un esempio. Quando invece faccio un verso supplichevole, somiglio ad un

cane che piange e quando sono al massimo dell'euforia, ululo come i lupi.

Lo so, sono strana, ma a me va bene così!

Mi alzo e cammino verso la finestra, per aprirla quanto basta a mettervi il naso fuori. Inspiro a fondo l'odore di umido e di pioggia fresca, appena

caduta così da assicurarmi il buonumore per almeno metà mattinata.

Metto le mani a coppa e le infilo nello spiraglio della finestra, raccogliendo un

po' d'acqua piovana e rinfrescandomi il viso. Come ho già detto, sono strana.

Mi cambio i vestiti, indossando intimo in pizzo rosso, shorts e una felpa grigia, che mi

lascia una spalla scoperta. Mi lego i capelli in una crocchia e infilo dei calzini verdi, poi scendo al piano di sotto. Dato che non vedo né sento alcun rumore,

chiamo i nomi di tutti i ragazzi, Niall compreso, ma nessuno risponde.

Sento un profumo buonissimo venire dalla cucina e scopro di avere una

ciotola di pankeaks tutta per me sul tavolo, insieme a dello sciroppo d'acero e a del succo d'arancia. Quando prendo il quarto pankeak, noto che su di esso

c'è una parola intagliata con un coltellino: "PIATTI". Subito inizio ad aprire tutti gli sportelli che ho a disposizione, finché non li trovo. Sopra il primo, vi è

un biglietto di carta e vedendo che il destinatario sono io, lo apro

*ciao amore... scusa se non c'ero stamattina, ma sono con i ragazzi

alla vecchia discarica, faccende personali. Non ti preoccupare, torno appena posso. Quando arrivo ti voglio in camera, così rimedio il buongiorno che non

ti ho dato ;-P Niall* ridendo per la sua dolcezza e malizia, torno al tavolo e bevo il succo d'arancia rimasto. Porto la ciotola con me sul divano, così la finisco nel corso della mattinata. Vado a scegliere un film da

vedere e alla fine prendo "Le cronache di Narnia: il viaggio del Veliero". È uno dei miei film preferiti, perché è perfetto: è divertente, avventuroso, romantico, pieno di suspence e... alla fine mi fa sempre piangere come

una fontana!! I pankeaks, come i pop- corn al cinema, finiscono a circa metà del film e quando finisce anche questo, sembro un rubinetto rotto:

gli occhi iniziano a pizzicarmi, poi sento le lacrime che premono, vedo tutto sfocato e piango silenziosamente, sorridendo come un'ebete.

Spengo la TV, appoggio la ciotola vuota nel lavandino e salgo in camera: voglio farmi trovare davvero pronta per Niall...

Passo la mattinata a fare zapping, giocare con i cuscini, sonnecchiare e guardarmi intorno: sono ormai la preda preferita della noia...

Ad un certo punto mi avvio verso l'armadio, per cercare qualcosa da mettermi per stasera e, perché no, stanotte. Appena mi rialzo, essendo rimasta per

troppo tempo accovacciata sulle punte dei piedi, perdo l'equilibrio e urto l'anta destra, per poi cadere definitivamente seduta con la schiena appoggiata

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