“Allontanatevi. Siete d’intralcio” avverte Bryan.
Schiudo le palpebre con difficoltà, accogliendo dolorosamente la luce artificiale che mi trafigge gli occhi. Quando l’improvvisa vertigine che mi ha offuscato la vista scompare, mi ritrovo a osservare la schiena di Bryan, che, chino su di me, sta discutendo con due uomini.
Perché sono sdraiata sul pavimento? Provo a muovere la mano del braccio destro, da sotto la testa, distendendo contemporaneamente la gamba, e questo attira l’attenzione di tutti i presenti.
Chi sono quegli uomini?
Bryan si rigira in fretta verso di me, bloccando i miei movimenti con un leggero tocco della mano. “Come ti senti?”
Perché ha quella faccia allarmata? Immersa nelle mie domande, non rispondo alla sua. L’assenza di una mia reazione alle sue parole lo spinge ad avvicinarsi di più. Corruga la fronte, passando le dita sui miei capelli. “Ho detto che dovete allontanarvi, idioti!” L’improvviso scatto d’ira del maestro dell’anima fa irrigidire i due uomini, uno dei quali fa un passo indietro.
Il più anziano, sulla cinquantina, fa schioccare la lingua da sotto la folta barba. “Si è svegliata. Portala di sotto.”
“Non posso spostarla.”
“Ci penso io.” L’uomo fa per muoversi verso di me, ma Bryan protende la mano, facendolo bloccare.
“Se la tocchi…” Lascia morire la minaccia, attirato da un mio lamento.
Seppur a fatica, a causa dei forti dolori nella parte posteriore della testa, sono riuscita ad alzarmi su un gomito. Ogni parola pronunciata da uno dei presenti mi provoca un fastidio enorme. Sento le ossa del cranio vibrare trapassate dal loro litigio. “Posso… Posso alzar… da sola.”
“Mi sarò espresso male” sospira Bryan, sostenendomi la testa. “So che puoi, ora, ma non devi.”
“Che succede?” Non riesco a mettere in ordine i pensieri. Immagini sfocate corrono per la memoria, ma, sfuggenti come sono, non riesco ad afferrarle.
Il maestro dell’anima mi osserva silenziosamente, continuando a tenermi la testa e ad accarezzarmi i capelli. Alla fine poggia una mano sulla mia. “Ho pensato fossi morta.” Mesto, cerca di sorridermi, come se volesse rassicurarmi. Da cosa? “Ho controllato e non dovresti aver riportato traumi, ma non si sa mai. Potresti non stare bene nei prossimi giorni.”
Sto per chiedere dei chiarimenti su cos’è accaduto, quando l’occhio mi cade su una macchia, a tre metri dai piedi dell’uomo che prima ha parlato. È un liquido scuro, che, come un sentiero, mi conduce a un braccio. Per un secondo sento l’aria mancarmi.
“Devi rigettare?”
“No, io…” Non riesco a distogliere lo sguardo dal corpo che giace alla fine della scia di sangue. Gli occhi vacui di Matt mi scrutano, senza mai chiudersi. La sua bocca schiusa sembra urlarmi contro la realtà. Urlo, accucciandomi contro Bryan, che mi sostiene tra i miei tremori.
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Maestri dell'Anima
ParanormalOgni cosa ha un'aura, che sia inanimata o viva. Noi chiamiamo quella umana "anima". Da tempo immemore studiamo i poteri derivanti da essa e la nostra più grande debolezza: il corpo, prigione di carne che porta l'anima alla morte. Stregoneria, satan...