Kathrine
Sbatto le palpebre più e più volte per svegliarmi, appena apro completamente gli occhi mi rendo conto che non sono a casa mia ma in una piccola stanza con mobili e mura bianche...sono in una camera di ospedale!?! È come cazzo ci sono finita qui?!? Cerco di fare mente locale e ricordo tutto a poco a poco, ho circa mille domande da fare ma non ho voglia di svegliare mio fratello che dorme beatamente sulla poltroncina bianca vicino a sto lettino puzzolente di morti, la prima cosa che dovrò fare appena ritornerò sarà un lungo e rilassante bagno.
Prendo il mio cellulare sul comodino è noto che ho un bel po' di chiamate perse.
20 da Rebecca;
5 da Jake;
2 da Justin e pure 3 messaggi tra cui "perché cazzo non rispondi al telefono?"
Sicuramente Justin non sa niente di ciò che è successo...
Sento Max sbadigliare.
-Hey dormigliona, mi hai fatto preoccupare, sei rimasta a dormire per quasi 2 giorni- dice venendomi ad abbracciare ed io ovviamente ricambio l'abbraccio.
-Aspetta...due giorni?- chiedo appena mi rendo conto di ciò che ha detto.
-Eh già, sono venuti a trovarti tutti, Rebecca si è pure messa a piangere ed è rimasta tutta la notte ma poi stamattina l'ho fatta andare via- risponde ridendo.
-La solita- dico ridendo anch'io.
-Quando sarà il funerale?-chiedo.
-Domani- risponde
-Okay- dico prima che nella stanza piombi un silenzio d'oltretomba.
-Senti ma ora che mamma e papà non ci sono più, io sarò affidata a te?- chiedo rovinando il silenzio che c'era pochi minuti prima.
-Uhm...penso di sì...dovrei andare a parlare con l'avvocato esattamente...ora..scappo ci vediamo dopo sorellina- dice dandomi un bacio sulla guancia prima di correre via.
Decido di telefonare un Rebecca.
-Ehilà- la saluto.
-Gioia miaaaaaaa-dice lei.
-Come ti senti mentalmente e fisicamente?- continua parlando velocemente.
-Una merda, puoi venire a farmi compagnia? Sono sola come un cane- chiedo.
-Certo arrivo subito- dice chiudendo la telefonata.Passano 5 minuti e io presa dalla noia rispondo a Justin.
A Justin
"Scusa ma non ho potuto rispondere...sono stata male"Il suo messaggio mi arriva quasi subito.
Da Justin
"Che hai avuto?"A Justin
"Uhm...sono morti i miei genitori, sono svenuta e sono andata a finire in ospedale...niente di che direi"Ironia portami via.
Da Justin
"Mi dispiace da morire...quando ti dimettono ti vengo a prendere e usciamo.A Justin
"Okay"Il cellulare si spegne da solo dato che ha lo 0% di carica. Sento aprirsi la porta della camera e da lì spunta Rebecca con il suo viso sorridente e due tavolette di cioccolato, la mia preferita è la sua preferita.
-Ehi signa-dice lei venendomi ad abbracciare.
-Signaaa- la saluto ricambiando l'abbraccio.
Signa è un soprannome che abbiamo inventato alle medie, esattamente in seconda, nell'ora di francese...la professoressa stava spiegando gli animali, noi abbiamo sentito un nome simile a questo l'abbiamo storpiato un po' è da lì è nata la nostra amicizia, è vero non sembra che io sia il tipo di ragazza che scherza in questo modo, ma quando avevo 12 anni ero ancora molto ingenua, una ragazzina simpatica, dolce e anche vittima di bullismo da parte di un gruppetto di 3 oche giulive che mi rompevano le palle, poi crescendo sono diventata quella che sono.
-Allora hai visto ragazzi carini in giro?- chiede ridacchiando .
-Ma che cazz...sono rimasta chiusa in questa merda di camera puzzolente di morto e tu mi chiedi questo...solo a questo sai pensare- dico ridendo.
Continuiamo a scherzare per tutta la serata, fino a quando non viene mio fratello per farmi dimettere dall'ospedale, perché serve la firma del maggiorenne a cui sono stata affidata e siccome sono stata affidata a lui serve appunto la sua firma.
Appena usciamo Rebecca se ne va a casa sua, mentre io e Max a casa nostra, appena entro in casa mi dirigo nella mia camera dove metto a ricaricare il cellulare e poi in bagno dove riempio la vasca di acqua calda e mi ci immergo rilassandomi finalmente.
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Never Back Down
Fanfiction"Questo è...un'amore sproporzionato, complicato, magari non corrisposto, un'amore malato e drogato, un'amore senza senso, un'amore che pur essendo catastrofico, è riuscito a sopravvivere a tutto questo" FRASE TRATTA DAL LIBRO "Sembra quasi che ci si...