84 capitolo

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"è un anello" dico ovvia cercando di alleggerire la situazione

"tu..voi.. vi sposate?!" dice alzando la voce

"me l'ha chiesto.." dico 

odio litigare con lui. e' una delle cose che odio di più.

"e gli ha risposto di si naturalmente" dice ridendo

"si." rispondo secca

"cresci Miriam, cazzo! hai 18 anni! cosa vuoi fare, vuoi giocare alla ragazza adulta? alla  ragazza che sa badare a se stessa? che sa mantenersi da sola? ahahahah dai, fammi un piacere." dice ridendo

"non mi sembra di aver mai detto questo" rispondo innervosendomi

in quel momento entra Fede in sala sbadigliando

"che succede?" chiede assonnato

"fuori da casa mia." dice Benji secco

"cosa?" chiede Fede

"cos'è non capisci? ho detto fuori da casa mia" dice Benji indicandogli la porta

"no, lui non se ne va." dico incrociando le braccia al petto

"oh stai tranquilla" dice Benji

"perche?" chiedo non capendo

"perche ora te ne vai anche tu da qui." dice secco

in questo momento sento una fitta al cuore terribile. 

Non ci voglio credere.

Mi sta cacciando.

"tu non puoi fare questo!" urlo

"ah e tu invece puoi sposarti?" urla anche lui

"non mi fai nemmeno spiegare!" urlo esasperata

"tu  non mi devi spiegare proprio un cazzo." dice secco

"non ho parole. faccio la valigia e me ne vado." rispondo

sono passate ormai tre ore dal litigio tra me e Ben. 

Fede è gia andato a casa, io fra poco andro da lui.. finisco di sistemare due cose e vado..

torno in sala e non c'è nessuno.

Benji probabilmente sarà uscito.

trovo sul tavolo una lettera e inizio a leggerla.

La calligrafia è confusa ma riesco a capire bene il contenuto.

Mi siedo sulla sedia, prendo un respiro e inizio a leggere.

"Non sono mai stato un bravo fratello maggiore. Troppe paure, troppe insicurezze, troppi obblighi disattesi. Non sono mai stato un fratello, probabilmente. Tutti lì con le mazze da baseball per difendere ragazzette svampite ed io con i miei libri e i miei cd di musica retrò a tentare disperatamente di trovare qualcosa da dire.
Come se avessi dovuto spiegare a mia sorella perché non è un bel mondo. Come se ne avessi una colpa.
La mia gelosia è un mostro spaventoso che difficilmente riesco a tenere a bada.
Ho sofferto. Sofferto come un cane, ammesso che i cani soffrano terribilmente più di noi esseri umani. Avevo 6 anni quando mi sei piombata tra capo e collo, e di volerti bene proprio non ne avevo intenzione. Eri una ladra. Una ladra d'amore, di tempo, di spazio, di attenzione, di sorrisi.
E nonostante tutto, ricordo spesso e con piacere il tempo che non può tornare: i giochi insieme, i tuoi pianti, il mio essere poco paziente, il mio amarti di un amore combattuto che ha poi caratterizzato ogni relazione affettiva della mia vita.
Mi piacerebbe entrare nel tuo cervello e sezionarlo da vicino, studiandone l'area che riguarda il sottoscritto. Che pensi di me? Cosa ti saresti aspettata? Cosa immagini che ti direi se fossi lì accanto a vivere insieme la tua mostruosa adolescenza? Avresti voluto più coccole? Meno rimproveri? E chi è che decide come bisogna comportarsi nei legami?
Certe volte penso a come sarei potuto essere se non fossi stato come sono. Un po' distante, magari...preso dai problemi di un mondo che non ha nessuna intenzione di farseli risolvere. Avrei voluto e potuto essere più presente, magari.
Adesso che sei più grande, adesso che hai i tuoi amori alle spalle, i tuoi difetti, il tuo carattere simile eppure diverso dal mio, mi piacerebbe scriverti una di quelle lettere che non lasciano dubbi e tolgono di mezzo ogni ombra.   
Dovrei forse consigliarti come vestirti? Pregarti di non mettere i vestiti che mettono tutti, di cercare sempre di trovare qualcosa di bello ma bello per te e non bello per la bellezza? Dovrei cercare di dissuaderti dall'uscire la sera con una minigonna perché questo è un mondo cattivo e ai cattivi è meglio non strofinare le prede sotto il naso? Magari dovrei dirti di non fumare. Di non prendere questo vizio.  
Oppure cosa? Consigliarti di non provare a drogarti perché le droghe fanno male, bruciano il cervello e blablabla? L'alcool. Lo bevi spesso? Fa male. Fa male l'alcool. Sì. Ma poi?
I consigli per una vita giusta per gli altri o i consigli di una vita giusta per te? E' così labile il confine tra quello che dovremmo fare e quello che gli altri vorrebbero che noi facessimo, che conviene sempre non fare nulla e tagliare la testa al toro.
Ti auguro di trovare la strada maestra. Ti auguro di non dover mai scendere a compromessi. Ti auguro di essere felice. Di trovare l'amore. Di vivere in una casetta a Londra, come piacerebbe a te. Ma ti auguro anche di riuscire a capire che la vita non va mai come vorremmo. Ti auguro di essere maltrattata fino al punto di iniziare ad amarti più di quanto ami gli altri. Perché quelli come noi iniziano a ragionare solo quando vengono presi seriamente a calci. Ti auguro di avere una figlia come lo sei stata tu, così da capire quanto abbia dato fastidio il tuo altalenante disprezzo per gli impegni. Ti auguro di non doverti svendere mai, ma ti auguro anche l'intelligenza di capire quando sia il caso di non restare fedele a nessuno pur sembrando l'amica di tutti.
Non dare retta al principio. Non esagerare con l'ironia e il sarcasmo.
Non ammirarmi. Che tanto non ci pago l'affitto con l'ammirazione. E poi fa specie sentirsi la rovina di qualcuno.
Vedi che faccia che ho? E' la faccia dei delusi.
Deluso perchè non penso di averti dato la vita che meriti. 
Scusami, scusami per tutto."

*ciao ragazze!! che ne pensate? commentate❤
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Ricominciare da capo || Benji e FedeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora