Ad un soffio dalla fine

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La battaglia stava imperversando da tempo e io, come tutti i miei amici, stavo combattendo per difendere Hogwarts e il mondo magico.
Sentivo grida, scoppi, colpi da ogni parte.
Mentre combattevo pensavo ai miei amici e speravo con tutto il cuore che si salvassero. Era peggio di quello che pensavamo. La distruzione intorno a noi dimostrava quanto il nostro nemico fosse cattivo e disposto a passare sopra tutto e tutti pur di ottenere ciò che voleva.
E poi pensavo a Fred.
Lui, che avevo imparato prima a sopportare, con tutti quegli scherzi, e poi ad amare.
Lui che prima della Battaglia, alla mia richiesta di promettermi di rimanere vivo, mi aveva risposto:
《Te lo prometto Granger! Al massimo sei autorizzata ad uccidermi se manco alla promessa!》e lo avevo visto allontanarsi assieme al fratello gemello, sorridente.
Ricordo ancora la prima volta che mi accorsi di provare qualcosa per lui.
Era il mio quarto anno e al Ballo del Ceppo lo vedevo ballare con le altre ragazze e sentivo di voler essere al loro posto.
E lui, che ogni volta che mi vedeva con Krum serrava la mascella e si allontanava.
Era stato George a fare in modo che ci vedessimo e che confessassimo i nostri reciproci interessi.
E proprio dal quarto anno non avevamo smesso di vederci, nonostante non amassimo mettere in mostra la nostra relazione.
E proprio mentre pensavo a lui, sentii un boato.
Un corridoio era parzialmente esploso.
Io ero caduta a terra.
Udii un grido fortissimo.
Cercai di rimettermi in piedi in mezzo a quella devastazione e vidi tre persone con i capelli rossi a terra.
Sbiancai e cercai con lo sguardo Harry, il mio migliore amico.
Ero paralizzata. Avevo paura di avvicinarmi.
Harry, che sapeva di me e Fred e intuì la mia paura, mi prese per mano e insieme avanzammo sopra i cumuli di legno e pietra.
Percy e Ron erano accanto a Fred.
《No...no...no...》gridai riempiendo i miei occhi di lacrime.
Lasciai la mano di Harry e corsi verso Fred.
Mi inginocchiai accanto a lui.
Respirava a mala pena.
《Herm...sono...messo...molto male...vero?》mi chiese debolmente, tentando il suo solito tono scherzoso.
《Shh. Vedi di non morire se no mi tocca ucciderti!》gli sorrisi debolmente tra le lacrime.
Non ricordo chi fosse, ma vidi qualcuno prendere Fred e portarlo via con una barella.
Volevo andare con lui, stargli vicino.
Ma c'era la battaglia e sapevo che chiunque si fosse preso cura di Fred lo avrebbe fatto nel miglior modo possibile.
Sentii qualcuno cingermi le spalle e aiutarmi ad alzarmi.
Mi voltai e vidi George con gli occhi gonfi dal pianto.
Mi abbracciò e mi disse soltanto "ce la farà, deve farcela".
Io lo abbracciai a mia volta e poi entrambi continuammo a combattere.
Lo scontro si fece ancora più feroce, più crudele.
Io, Harry e Ron ci facemmo forza e continuammo a cercare di distruggere gli Horcrux.
Dovevamo uccidere Nagini e questo ci portò al Platano Picchiatore e al tunnel che celava sotto le sue radici.
Restammo nascosti e nella stanza della Stamberga Strillante scorgemmo il professor Piton e Voldemort parlare.
Ad un certo punto quest'ultimo ordinò qualcosa al serpente e Nagini morse Piton al collo.
Non potemmo fare nulla. Successe così in fretta da sembrare irreale.
Harry si avvicinò, cercò di fare qualcosa, ma inutilmente.
Poi sentimmo l'appello di Voldemort ad Harry e decidemmo di tornare alla Sala Grande, mentre lui andava nell'ufficio del preside.
Sapevo che aveva intenzione di consegnarsi a Voldemort, ma sentivo che non era ancora quello il momento.
Dovevo tenerlo d'occhio ed evitare che cadesse anche lui nella trappola del nostro crudele nemico.
Nella Sala Grande regnava il caos. Macerie ovunque, corpi, feriti, sguardi persi.
Mi guardai attorno e vidi una scena straziante.
Il Professor Lupin e Tonks, pallidi e immobili, distesi vicini come se dormissero.
Non riuscii a trattenere i singhiozzi.
Ma perchè in quella notte sembrava che il male potesse vincere su tutto, anche sull'amore?
Erano morti combattendo nell'unico modo possibile per due persone che si amano, insieme.
Ed era così ingiusto.
Poi il mio pensiero tornò a Fred. Pregai che lui non diventasse l'ennesima vittima di quella guerra assurda. E guardando Lupin e Tonks mi odiai. Mi odiai perchè io non ero vicina al ragazzo che amavo quando lui aveva più bisogno di me.
Tuttavia sapevo che non dovevo lasciarmi andare.
Prima finiva tutto questo, prima sarei tornata da Fred.
Tornai dagli altri e cercai di aiutare come potevo.
Dopo qualche momento, non so dire se minuti o ore, sentii un silenzio surreale, devastante.
Andammo tutti verso il portone della scuola. Una schiera di Mangiamorte faceva da scudo ad Hagrid, che teneva il corpo immobile di Harry tra le braccia.
In quel momento crollai. Era davvero troppo.
Avevamo perso tutto. Il male aveva vinto sul bene e noi non avevamo potuto fare altro che perdere degli amici.
Gridammo di disperazione, dolore, tristezza.
Tuttavia Neville prese coraggio e, con una semplice frase riuscì a spronarci a darci ancora speranza, ancora un motivo per tentare il tutto e per tutto.
Poi, inaspettatamente, le sorti della Battaglia si capovolsero.
Neville riuscì ad uccidere Nagini e Harry...si svegliò.
Voldemort aveva ucciso l'Hocrux non Harry.
La battaglia riprese, ma questa volta fu più breve.
Harry e Voldemort combatterono.
Il mio migliore amico dimostrò quanto l'amore, il sacrificio per gli altri e il coraggio fossero le armi migliori del mondo. Dimostrò come, anche se può sembrare tutto perduto, il bene riesce sempre contro il male.
E proprio tutto questo portò alla sconfitta di Voldemort.
Raccontandolo adesso sembra quasi ridicolo, una passeggiata. Ma le emozioni che provai in quel momento mi impediscono di ricordare tutti i dettagli in modo nitido.
Avevamo vinto.
Avevamo distrutto il nemico, avevamo vendicato chi si era sacrificato per noi perdendo la vita.
E nonostante questo io speravo ancora in un altro miracolo.

Finita la battaglia aiutai la professoressa McGranitt e gli altri insegnanti a medicare i feriti lievi quando George mi corse incontro assieme a Ron ed Harry.
《Hermione vieni, dobbiamo andare nell'infermeria della scuola. Alcuni guaritori del San Mungo curano lì i feriti più gravi. Hanno portato anche Fred...》.
La professoressa mi fece segno di andare e io corsi dietro ai tre ragazzi.
La signora Weasley era fuori dalla stanza e non appena la raggiungemmo ci abbracciò.
Con la voce rotta dal fiatone le chiesi:
《Fred...come sta?》
Gli occhi le divennero lucidi. Era ancora provata dallo scontro con Bellatrix Lestrange, nel quale quest'ultima aveva perso la vita.
《È molto grave...I guaritori stanno facendo l'impossibile...dobbiamo aspettare notizie...》mi accarezzò una guancia.
Mi sedetti lungo il muro del corridoio, uno dei pochi ancora integri.
Ricominciarono i singhiozzi.
Harry e Ron si sedettero al mio fianco e mi presero per mano.
Non so chi potesse stare peggio tra noi tre in quel momento.
Ron temeva per il fratello, io per l'amore della mia vita e Harry si sentiva responsabile per quanto successo.
Quel miracolo doveva accadere.
Dopo tutte le lacrime di dolore dovevamo avere la possibilità di versarne per la gioia.

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