Dubbi

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Era passata una settimana dal giorno in cui Fred mi aveva regalato i fiori, ma io continuavo a pensare a quanto mi fossi sentita bene in quel momento.
In realtà, da quando era successo l'incidente di Fred, alternavo costantemente alcuni momenti di felicità ad altri di tristezza e sconforto. Era come vivere in una gigantesca altalena emotiva.
Tuttavia questo accadeva solo dentro di me perchè evitavo di mostrarlo agli altri. Non volevo che mi vedessero diversa.
E fortunatamente riuscii nel mio intento.
Infatti, una mattina di inizio marzo, la McGranitt mi convocò nel suo ufficio.
Pronunciai la parola d'ordine, un pò meno fantasiosa rispetto a quelle di Silente, e salii le scale a chiocciola.
Bussai.
La voce severa della professoressa McGranitt mi invitò ad entrare.
《Buongiorno Signorina Granger. Si accomodi.》.
Mi sedetti in una delle poltrone di fronte alla scrivania della Preside.
Nella stanza c'erano anche altri professori, in particolare il professor Vitious, la professoressa Sprite e il professor Manill.
Quest'ultimo aveva uno sguardo lezioso, falsamente benevolo.
《L'abbiamo convocata quì perchè, viste le sue spiccate doti scolastiche, vorremmo che fosse una delle studentesse a tenere il discorso di fine anno, in concomitanza con alcuni altri ragazzi e i capiscuola. La scelta è stata fatta all'unanimità dei professori. Manca solamente il suo assenso. Cosa ne pensa?》.
Ero davvero lusingata.
《Sì, va bene. Accetto!》risposi.
《D'accordo. Allora abbiamo concluso.》disse la professoressa McGranitt.
Mentre mi stavo alzando dalla poltrona, il Professor Manill disse:
《Sei una studentessa promettente da quanto posso vedere. Potresti rivelarti una mente utile in molti campi.
Non puoi ancora immaginare quanto.》.
Lo guardai senza replicare.
Questa affermazione mi aveva lasciata senza parole.
Non riuscivo a capirne le sfumature.
Non mi aveva mai considerata; durante le sue lezioni a mala pena degnava di attenzione le mie risposte e raramente mi faceva domande, se non costretto.
All'apparenza sembravano belle parole, ma dette da lui suonavano strane. Come se avessero un secondo fine.
Una volta uscita dall'ufficio, percorsi il corridoio immersa in questi pensieri.
Ero così concentrata che andai a sbattere contro Ginny e Seamus.
《Ciao! Ti stavamo cercando! Ti va se stiamo un pò fuori visto che abbiamo delle ore libere e c'è bel tempo?》mi chiese Ginny.
In effetti avevo bisogno di distrarmi così accettai l'offerta.
Ci sedemmo tutti e tre sul prato, vicino alla riva est del lago.
L'acqua era leggermente increspata dal venticello che accompagnava quella bellissima giornata di sole.
Anche altri studenti si stavano godendo il pomeriggio all'aria aperta.
Non c'era caldo, ma si stava bene lo stesso.
《Allora, dove sei stata?》mi chiese Ginny.
《Dalla professoressa McGranitt. Mi ha chiesto di tenere il discorso di fine anno assieme ad altri studenti. 》.
Entrambi mi fecero i complimenti, sostenendo che non avevano dubbi in merito.
Li ringraziai.
《C'erano anche Vitious, la Sprite e...Manill...》aggiunsi.
《Ah Manill! Che uomo insopportabile. Penso che le sue lezioni, per quanto riguarda l'inutilità, siano pari solo a quelle della vecchia rospa della Umbridge!》aggiunse Seamus.
《Hai ragione...chissà se riusciremo a superare bene gli esami. La storia sembra ripetersi...》gli dissi.
《Già...》
《Cambiando argomento...avete già fatto il tema di Incantesimi?》chiese Ginny.
《Sì. Circa tre pagine e mezza...》risposi.
《Io no. Devo finirlo oggi. Anche se sono cose già affrontate grazie ad Harry. L'Incanto Patronus...bazzecole per noi!》aggiunse Seamus ridendo.
Restammo ancora un pò a chiacchierare, fino a che non arrivò l'ora di cena.
Gli Elfi domestici si erano dati come al solito un gran da fare e infatti salii alla Torre dei Grifondoro decisamente sazia.
Una volta nel dormitorio mi preparai ad andare a letto.
Prima di coricarmi controllai i libri che mi servivano per il giorno dopo e mi accorsi che mancava qualcosa dal baule.
Il foglio con l'elenco di tutte le ore di lezione e di quelle buche era sparito dal solito posto in cui lo mettevo.
Rovistai ovunque; in mezzo ai libri, tra i fogli di pergamena nuovi e tra quelli già usati. Cercai tra le penne e l'inchiostro.
Feci addirittura spostare Grattastinchi dal punto del letto in cui si era acciambellato per controllare che non ci si fosse messo sopra. L'unica cosa che ottenni fu un suo miagolio interrotto da uno sbadiglio.
Non perdevo mai quel foglio.
Lo conservavo sempre attentamente, eppure non c'era più.
Non riuscivo a capirne il motivo. Avevo la testa piena di pensieri ultimamente, ma non mi sembrava di essere arrivata ad un punto tale di distrazione.
Fortunatamente ormai sapevo a memoria l'orario, ma la situazione mi infastidì lo stesso.
Mi coricai amareggiata.
Cosa mi stava succedendo?
E con questo quesito mi lasciai andare ad un sonno popolato da incubi incomprensibili.

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