Capitolo 17

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All'interno della baita non si vede quasi niente da quanto è buia e l'unico suono che si sente è quello della pioggia battente.

"Staremo qui finché non diminuisce." mi informa Justin camminando per un corridoio stretto ed altrettanto buio mentre io lo seguo attenta a non inciampare su niente.

Entriamo in una stanza gelida e vuota arredata con lo stretto necessario.
Quindi ora dovrò stare sola con lui in questa specie di casetta? No non posso permetterlo, con Justin non so mai cosa potrebbe succedere e in che modo andrebbe a finire questa situazione indesiderata.

"Ma perché invece non corriamo in macchina?" chiedo tentando con una scappatoia per non rimanere intrappolata qui con lui.

"Perché, cara la mia ragazza intelligente, fuori se non hai notato, c'è il diluvio universale e se rischiamo di correre sotto questa pioggia ci ammaleremo." mi spiega come se fossi una bambina di due anni, mentre in penombra sistema la legna per accendere il fuoco nel camino che riuscivo a malapena a vederlo.

"Era solo un'idea, non era poi così lontano.." dico stringendo le spalle e guardando fuori dalla finestra la pioggia che cade incessante. Sì, solo un pazzo senza cervello uscirebbe da qui con quel temporale.

O una ragazza che sta scappando dai suoi sentimenti provocati da un certo ragazzo qui vicino...

Scuoto la testa da questi pensieri e prendo il cellulare per avvvisare i miei con un messaggio di non restare in pensiero per me e che sarei rimasta da Cam a dormire. Si, magari, chissà se è con Ash in questo momento.

Ad un certo punto la stanza in cui ci troviamo si illumina grazie al fuoco che scoppietta nel camino avvolgendoci con il suo calore.
In effetti solo ora mi accorgo del freddo causato dai miei vestiti fradici e che sto tremando come una foglia.

"Perfetto" dice Justin mentre si alza, mi guarda e con un sorrisetto malizioso inizia a spogliarsi.

Aspetta, si sta davvero spogliando davanti a me?

Si è tolto la maglietta esibendo un pettorale solido e dannatamente perfetto. Lo guardo mordendomi il labbro inferiore sentendo uno strano calore diffondersi nel mio corpo.

Al solo pensiero di quello che potrebbe accadere fa accellerare i battiti del mio cuore.

"C-che cosa stai facendo?" balbetto per poi deglutire a vuoto, non penserà mica a quello giusto? Dannazione, lo sapevo che con lui c'era da aspettarselo.

"Se pensi che farò sesso con te, stai soltanto sognando." dico incrociando le braccia, nervosa.

Lui mi guarda e mi studia per qualche minuto poi scoppia a ridere di gusto. Ha una risata davvero bellissima che contagia, dovrebbe ridere più spesso.

"Che cosa c'è?" chiedo irritata.

"E sarei io il pervertito? Mi sto soltando togliendo i vestiti bagnati per farli asciugare vicino al camino" mi spiega con un sorriso " e comunque chi ha detto che voglio fare sesso con te?" mi chiede sollevando un sopracciglio.

Divento rossa come un peperone per l'imbarazzo.
Ma brava Kat, grazie alla tua terribile boccaccia ecco un'ennesima figuraccia, davvero complimenti.

Ma non mi faccio abbattere e decido di provocarlo.

"Ah quindi è così..forse è meglio se mi tolgo questi vestiti fradici anch'io.." non appena lo dico si irrigidisce e il suo respiro si ferma, scrutandomi come per capire le mie intenzioni o per sapere se stia scherzando.

Proprio la reazione che volevo.

Sorrido seducente, ignorando il cuore che mi batte forte per l'agitazione e il cervello che mi lancia segnali rossi per fermare la sciocchezza che stavo per compiere, ma mi impongo di apparire calma.

Porto le mie mani per spostare i miei capelli da un lato scoprendo il collo sotto il suo sguardo pieno di desiderio, attento ad ogni mio movimento.

Poi tolgo i sandali con modo accattivante e riesco quasi a leggere l'agonia nei suoi occhi. Sorrido, ora arriva la parte migliore.

"Justin non è che mi aiuteresti ad abbassare la cerniera dietro la schiena, non ci arrivo." dico con voce innocente.

Lui in risposta stringe i pugni poi li rilassa e si avvicina a me. Sento le sue mani abbassarmi la cerniera lentamente, insieme al suo dito che mi accarezza la pelle.

" Se il tuo intento è quello di provocarmi sappi che ci stai maledettamente riuscendo, piccola." mi sussura con voce bassa e profonda nell'orecchio facendomi scatenare piccoli brividi deliziosi.

"Oh no, ti sbagli sto soltanto seguendo il tuo esempio." gli dico specchiandomi nei suoi occhi pieni di desiderio, per poi fare scivolare il tessuto dalla mia pelle rimanendo in intimo davanti a lui.

Lo so che quando sarò più lucida mi tirerò i capelli e vorrò lanciarmi contro un muro per quello che sto facendo, ma in questo momento sento di aver bisogno di lui. Non lo so, forse è la vodka che mi sono scolata prima a farmi questo effetto.

L'atmosfera si stava scaldando,incateniamo i nostri sguardi, persi l'uno su l'altro e non resistendo più, lo bacio. E dio che bacio, lui risponde subito e tutta l'energia e l'alchimia che fino a quel momento tra noi traboccava finalmente l'abbiamo liberata con una potenza indescrivibile.

Le nostre lingue si intrecciano seguendo un'armonia meravigliosa, i nostri corpi si incastrano perfettamente mentre con le nostre mani si cercano come se aspettassero da tempo quell'unione. Ci stacchiamo per riprendere fiato, guardandoci come se esistessimo solo noi, poi torniamo a baciarci ma ora volevo di più, avevo bisogno di più, cosa che non avevo mai provato ma all'improvviso Justin si stacca da me e io lo guardo disorientata.

"No, piccola, non voglio farlo cosi con te" mi sorprende lui" non qui e senza sapere se è quello che vuoi veramente." continua cercando di leggermi i pensieri e poi mi porta vicino al camino. Sistema dei cuscini e quanche coperta e ci sdraiamo.

"Mi stai rifiutando? Faccio così pena, eh? " borbotto assonnata, sfiancata dalle emozioni intense della serata.

Lo sento ridacchiare e circondandomi con le sue braccia mi dice con la sua voce irresistibile " Io non credo proprio, non ho mai incontrato una ragazza così speciale e unica nel suo genere. Le ragazze per me ormai sono così prevedibili che sono diventate solo da una botta e via. Ma con te non ci si annoia mai, sai sempre come sorprendermi, sei come una ventata d'aria fresca nella mia vita, e non so mai cosa devo aspettarmi da te." conclude dolce.

"Wow quante belle parole e chi se lo aspettava da un tipo come te" sorrido per non farli capire che mi ha colpito profondamente.

"Perché che tipo pensi che io sia?" mi chiede mentre un'espressione curiosa gli attraversa il volto.

Bella domanda. Ci penso un pò su per raccogliere le idee.

"Non lo so sei un tipo spavaldo, sicuro di sé, un figo della madonna e un bastardo incredibile, un ego smisurato e a volte dolce." ammetto infine.

"Mmh pensavo di peggio, quindi mi trovi un figo della madonna."

"È l'unica cosa che hai capito? Sei incredibile!" gli chiedo alzando gli occhi. Lui scoppia a ridere e io mi sento così rilassata come non lo sono mai stata e faccio un sonoro sbadiglio.

"D'accordo signorina, ora si dorme." mi sussurra guardandomi dolce.

L'ultima cosa che sento è il suo abbraccio che mi stringe forte prima di sprofondare nel sonno.

OUR STRANGE LOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora