"Sei soltanto una puttana" dico a Justin" è questa l'ultima cosa che mi disse per poi sparire per due anni." concludo ricordando come poi aveva preso Natalie per mano ed andarsene via con lei.
Forse è stata la cosa più dolorosa.
Ricordo che dopo quel che era successo a scuola ci è voluto molto tempo per dimenticare l'umiliazione e fare tornare le cose com'erano prima, non facevano altro che parlare di me e delle foto. È stato il periodo più brutto e umiliante della mia vita.
Non sono riuscita a guardare Justin negli occhi per tutta la durata del racconto. Mi sono sentita troppo vulnerabile ed esposta, ho avuto paura che scappasse via anche lui da me, disgustato da quello che mi era successo. È stato molto difficile raccontargli ciò che era accaduto quella notte ma ormai avevo iniziato e ho intenzione di arrivare fino in fondo.
Sbircio nella sua direzione non sicura della sua reazione e noto che le sue mani sono due pugni stretti a tal punto da sbiadire le nocche.
Cavolo Justin dì qualcosa!
Sospiro e torno a guardare per terra, improvvisamente più interessante, mentre strappo dei ciuffi d'erba con la tensione sempre più palpabile.
"Giuro che troverò quel figlio di puttana e lo ucciderò con le mie stesse mani!" ringhia con astio alzandosi per poi tirare un pugno all'albero di fronte, facendo tremare dei rami.
A quelle parole mi giro di scatto e lo guardo negli occhi che ardono di una tale rabbia e determinazione che non gli avevo mai visto, lasciandomi senza parole.
"Justin non provarci nemmeno, non ne vale la pena, davvero lo apprezzo, ma.."
"Ma cosa?!" mi interrompe"Non posso pensare che quello stronzo del cazzo sia la fuori che se la spassa, magari starà approfittando di altre ragazze indifese!
Come ha potuto farti una cosa del genere? Non riesco a crederci. Dobbiamo trovarlo e sbatterlo dietro le sbarre, il posto che si merita." continua a ringhiare camminando avanti e indietro."Dio Justin, smettila" urlo alzandomi ormai stanca di questa storia "non hai idea di come ho passato i successivi due anni, non sai quanto ho sofferto e ho pianto e quanto ne sono uscita distrutta! Quello che ho vissuto in quel cazzo di letto e quel che mi ha fatto quel bastardo, che sa solo Dio cosa ha fatto, non lo augurerei nemmeno al mio peggior nemico. Quindi ora non insistere, non me ne frega un cazzo di dove sia, voglio solo dimenticare."
Dopo il mio scoppio rimaniamo in silenzio a fissarci negli occhi, gli specchi delle nostre anime, vedo che lotta contro se stesso come se non sapesse se darmi ascolto o andare alla ricerca del ragazzo e darli una bella lezione.
Lo sento sospirare, poi calmarsi. Dopodiché si incammina verso di me e mi si posiziona davanti.
"Non te lo prometto, ma farò come preferisci" e con questo mi avvolge con le sue braccia stringendomi forte.
Non riuscivo a crederci, sono davvero fortunata ad averlo accanto, mi aveva compreso e mi ha accettata per quello che sono, anche con il mio schifo di passato.
Lo amo.
***
Il mattino dopo sono carica di energia mentre mi preparo per andare a scuola. Lascio i capelli sciolti che mi cadono fluidi sulle spalle ed indosso una gonna nera e un maglioncino color crema.
Finalmente le cose torneranno alla normalità, Jonathan non farà più parte della mia vita e tutto si sistemerà per il meglio.
E mentre sto pensando a questo scendo le scale a fare colazione."Giorno tesoro!" mi saluta mia madre sistemando pane e marmellata alle fragole sul tavolo.
"Giorno mamma" le sorrido e la bacio sulla guancia, sistemandomi a tavola.
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OUR STRANGE LOVE
Novela JuvenilKatherine Edison, Kat per gli amici, è una ragazza di 17 anni come molte altre testarda e tenace. Justin Davis, 18 anni è un ragazzo bellissimo da mozzare il fiato affascinante, sicuro di sé e ha come obiettivo di fare innamorare Kat a qualunque co...