Palestra
Era la mattina del mio secondo giorno al Palm Woods. La sveglia digitale sul comodino segnava le nove e trenta. Mi stiracchiai e i muscoli indolenziti ripresero magicamente vita. Balzai giù dal letto e decisi che dopo la colazione sarei andata in palestra. A quanto diceva l'opuscolo, era di recente apertura e aveva sostituito la precedente. C'era anche scritto che era attrezzata con gli strumenti ginnici più moderni; i migliori che si potessero desiderare. A me, comunque, bastavano un tapis roulant e una cyclette perché dovevo limitarmi negli sforzi fisici.
Dopo il solito cappuccino e due biscotti, andai in bagno per legare i capelli in una coda alta e lavarmi i denti. Mi spostai poi in camera per abbandonare il pigiama e indossare i pantaloncini della tuta e una canottierina nera; presi l'asciugamano e una bottiglietta d'acqua liscia e mi recai verso gli ascensori. Dopo pochi istanti di attesa, si aprì quello a destra e scoprii che non era vuoto. Sentii uno strano imbarazzo crescermi dentro, forse perché temevo che quel ragazzo mi riconoscesse e ricordasse la figuraccia sul balcone. Ero quasi tentata di aspettare quello accanto, ma avrei peggiorato la situazione aggiungendo un'altra figuraccia alla lista. E allungare quella lista non rientrava nei miei piani, soprattutto se riguardava il cantante.
Entrai in quello spazio troppo stretto per i miei gusti e tenni lo sguardo fisso sui tasti numerici. Quello del piano della palestra era già illuminato, segno che anche James sarebbe sceso lì. Azzardai un'occhiata al suo abbigliamento e capii che c'era una forte probabilità che si stesse recando in palestra. In fondo quei muscoli avevano bisogno di tempo. Chissà quanto erano scolpiti i suoi addominali! Feci scorrere lo sguardo su quella maglietta nera aderente che lo fasciava alla perfezione. Quanto tempo passava ad allenarsi?
Il campanello suonò e l'ascensore si fermò in modo brusco, facendomi quasi sussultare. Mi affrettai a uscire e mi diressi in fondo al corridoio seguendo la freccia che indicava la direzione della palestra. Non potendone fare a meno, mi voltai per vedere da che parte stava andando quel ragazzo. I miei occhi incrociarono i suoi e mi girai subito, in completo imbarazzo per essermi fatta beccare.
Spalancai la porta della sala attrezzi e notai con piacere che l'opuscolo non mentiva. Senza esitazioni, attraversai la stanza e mi sistemai al tapis roulant per iniziare il riscaldamento, ma i tasti di quel macchinario e le impostazioni sullo schermo touch, non mi aiutavano a capire come utilizzarlo. Mi guardai intorno con la speranza di poter chiedere a qualcuno, però purtroppo c'eravamo soltanto James ed io. Non ci sarebbe stato nulla di male a rivolgermi a lui, ma mi sentivo in imbarazzo solo a pensarci. Quel ragazzo aveva qualcosa che mi metteva soggezione. Forse la sua altezza? I suoi capelli perfetti? Il fisico prestante? Quegli occhi così verdi e luminosi? No, c'era qualcos'altro. Qualcosa che non aveva a che vedere col suo aspetto, ma che non capivo ancora cosa fosse.
Lo osservai con la coda dell'occhio: era impegnato con i pesi. I muscoli gli si gonfiavano e tendevano a ogni movimento ed io me ne stavo lì come un'allocca, imbambolata a guardarlo e quasi con la bava alla bocca. Ok, era un ragazzo bellissimo, ma un po' di dignità e contegno!
James ripose i pesi e sollevò lo sguardo incontrando il mio. Distolsi subito gli occhi e li puntai sullo schermo di fronte a me. Pigiai qualche tasto per dare l'impressione di essere impegnata in qualcosa. Ma come si programmava quell'accidenti di tapis roulant? "Il meglio che si possa desiderare." Che tutti tranne me desidererebbero!
«Serve una mano?» La sua voce di James mi fece sobbalzare e sorrise divertito.
«Non ci capisco niente» confessai con non poco disagio.
«Col tempo imparerai.» Mi sorrise. «Sei nuova?»
«S-sì. Sono arrivata ieri.»
Premette un paio di pulsanti, impostò una velocità media e diede l'ok. «Dovrebbe andare. Se hai bisogno, chiamami.» Sfoderò un sorriso mozzafiato e tornò al suo lavoro.
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Invisible
Fanfiction[COMPLETA] Angie Moran è una ragazza di vent'anni che sogna di diventare un'attrice. Per seguire il suo sogno si trasferirà a Los Angeles, ma il lavoro non sarà l'unica cosa che occuperà la sua vita. Un incontro imprevisto con il cantante James Diam...